Ultima giornata di Atreju

Meloni: «Il centrodestra ha i numeri per essere determinante nelle elezioni del capo dello Stato. Vogliamo patriota»

La leader di Fratelli d’Italia ha chiuso la kermesse del movimento con un duro attacco al governo Draghi. «Lo stato di emergenza non si può prorogare, Palazzo Chigi è l’ufficio stampa dell’Eliseo»

Meloni: "Stop stato emergenza, ripristinare diritti democratici"

6' di lettura

«La pacchia è finita: nelle prossime elezioni del capo dello Stato il centrodestra ha i numeri per essere determinante. Noi vogliamo un patriota al Quirinale che faccia gli interessi della Nazione e non quelli del Pd. Dobbiamo batterci per conservare e difendere la nostra sovranità nazionale, non accetteremo compromessi». Così Giorgia Meloni, nel suo intervento conclusivo ad Atreju, chiudendo la kermesse di Fdi.

Quirinale, Meloni: Cav patriota, non è candidato di bandiera

A seguire l’endorsement a favore di Berlusconi, possibile presidente “patriota”. «Berlusconi è stato mandato a casa dalle consorterie europee perché non firmava trattati poi firmati da Mario Monti, quindi ha difeso l’interesse nazionale assolutamente». E ancora: «Non l’abbiamo mai definito un candidato di bandiera, è un nome che compatta il centrodestra. Poi sappiamo che serve una convergenza di numeri ma rispecchia quello che stiamo cercando».

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Meloni: a Pd-M5S basta pilotare elezioni per il Quirinale

Sulle prossime elezioni del capo dello Stato, Meloni ha sintetizzato così la linea del suo partito. «Noi crediamo che bisogna uscire dal pantano dell’attuale sistema di elezione del presidente della Repubblica ed entrare in una repubblica presidenziale con un presidente che risponde non a parlamentari eternamente sul mercato. Non mi stupisce che sia contrario Giuseppe Conte perché, a occhio, lui non avrebbe fatto il capo del governo con l’elezione diretta e non mi stupisce che sia contrario il Pd che è lì senza mai aver vinto le elezioni A loro basta pilotare le elezioni del presidente della Repubblica per rimanere in sella, ma la pacchia è finita».

La presidente Fdi: stop a stato d’emergenza

Sull’eventuale proroga dello stato di emergenza la numero uno di Fdi è stata netta: «Leggo che Draghi starebbe valutando di mantenere le strutture dello stato di emergenza senza prorogare lo stato di emergenza e quindi si poteva fare, come FdI sostiene da mesi. Allora on si è voluto fare e sapete perché? Perché la sinistra ha usato fin dall’inizio la pandemia per limitare a suo piacimento le libertà degli italiani. È un fatto. E per averlo denunciato noi siamo diventati no vax. Siamo gli unici no vax vaccinati al mondo».

Meloni: Palazzo Chigi è ufficio stampa dell’Eliseo

Meloni non ha quindi risparmiato stoccate al governo e ai partiti dal centrosinistra. «Io cerco un capo dello Stato gradito agli italiani, non ai francesi, come dice la sinistra, il Pd. Hanno favorito la svendita ai francesi, hanno svenduto le telecomunicazioni, la Fiat, la Borsa, sono tutte aziende finite in mano francesi», ha aggiunto la presidente di Fratelli d’Italia concludendo Atreju. «Palazzo Chigi è l’ufficio Stampa dell’Eliseo, Letta è il suo Rocco Casalino».

L’esponente Fdi: non prendiamo lezioni dal Pd e da Renzi

Poi l’affondo contro le altre forze politiche. «Non prendiamo lezioni da chi sta al governo con i 5Stelle che deve chiarire dei soldi dal Venezuela, da Renzi che tratta con regimi che lapidano le donne». Chi usa la storia come una clava, ha aggiunto, «sono gli stessi che vorrebbero cancellarla, sono quelli che vogliono distruggere tutti Dante islamofobo, Colombo uno schiavista, somigliano sinistramente ai talebani».

Meloni sul Pnrr: governo in ritardo, sos aumento debito

L’esponente del centrodestra è stata particolarmente critica anche sull’attuazione del Pnrr. «Voglio dire al presidente Draghi che lui è stato incaricato con la responsabilità di portare a terra il Pnrr, e io segnalo che siete già io ritardo - ha proseguito Meloni -. Queste risorse sono molte e a debito, e noi non possiamo indebitarci ancora e indebitare i nostri figli per risorse che non arrivano in tempo e a destinazione. Così come non possiamo permetterci di far gestire questi soldi da società straniere visto che abbiamo le competenze per gestirli noi. Avete avuto una maggioranza, risorse e poteri che non si erano mai visti prima e quindi sia chiaro che non avete alibi, e noi non faremo sconti».

Il nodo migranti e l’attacco alla ministra Lamorgese

Particolarmente dura poi la riflessione sul governo Draghi e le scelte nella politica di gestione dei migranti. «Draghi ammette che la situazione dell'immigrazione irregolare in Italia è fuori controllo, bene ma allora perché Luciana Lamorgese è ancora al suo posto? Speranza e Lamorgese sono due ministri che in uno stato normale sarebbero andati a casa da un pezzo».Noi, ha proseguito, «difenderemo sempre i confini, non saremo mai tolleranti con l’immigrazione irregolare di massa. L’immigrazione non è un diritto, è una concessione i cui tempi e modi vengono decisi dalla Stato ospitante».

La solidarietà alla Polonia contro le aggressioni Ue

Meloni ha quindi sottolineato di voler portare la solidarietà di Atreju e di Fdi «alla Polonia, al governo polacco, contro le continue aggressioni di una Commissione europea che non è in grado di riconoscere la sovranità degli stati nazionali». Anche stavolta, ha aggiunto, «abbiamo dimostrato che non c’è nulla che si possa fermare che con un po’ di volontà e di visione si può organizzare un evento come questo anche in tempi di Covid», ha precisato l’esponente del centrodestra. «Oggi dobbiamo batterci per conservare la nostra libertà - ha proseguito -. Noi siamo uomini e donne libere, sui social arrivano pure a oscurare i tweet del presidente eletto degli Stati Uniti».

Meloni: Atreju conferma che politica si può fare con Covid

«Abbiamo sfidato il freddo, la pioggia, lo scetticismo, perfino la furbizia di chi pensa che con la scusa del Covid si possa impedirci di fare politica e di dire quello che pensiamo», ha spiegato la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel suo intervento di chiusura di Atreju, la festa del suo partito. Salita sul palco, Meloni è stata accolta da un applauso con il pubblico in piedi e ha ringraziato «tutti per questa settimana straordinaria e per questo evento».

L’esponente Fdi: a nostra festa tutti perché amiamo libertà

La numero uno di Fratelli d’Italia ha quindi riassunto la filosofia della kermesse che ha visto sul palco in questi giorni esponenti di spicco della politica italiana ed estera. «Ad Atreju invitiamo tutti perché ci piacciono la libertà e il confronto e perché siamo talmente convinti della bontà delle nostre nostre idee che non abbiamo bisogno di censurare quelle degli altri per farle valere», ha aggiunto Meloni. Che ha poi aggiunto: «Oggi non c’è niente di più rivoluzionario di definirsi conservatori, opporsi al pensiero unico dilagante, alla dittatura di chi ci vuole tutti uguali».

In mattinata il focus sugli ospiti internazionali

Nella mattinata di domenica i riflettori sono stati puntati sugli ospiti internazionali. Sul palco, si sono avvicendati Radoslaw Fogiel, vice presidente Ecr Party e segretario per i rapporti internazionali del partito polacco Diritto e Giustizia. E ancora, Jorge Buxadé, vice presidente ECR Party, vice presidente del partito spagnolo VOX e capo delegazione al Parlamento europeo, ​James Wharton, membro della Camera dei Lord, esponente dei Tories britannici e responsabile della campagna elettorale di Boris Johnson nel 2019, Raz Granot, coordinatore delle relazioni internazionali del partito israeliano LIKUD, Rudolph Giuliani, già sindaco di New York, Giovanni Orsina (politologo e docente universitario), Giampaolo Rossi (docente universitario), Paolo Del Debbio (giornalista) e Marcello Veneziani (giornalista e scrittore).

Giuliani: con Trump i 4 migliori anni per gli Usa

Prima dell’intervento della Meloni, a parlare era stato anche l’ex sindaco di New York Giuliani che aveva tracciato una lunga disamina della presidenza Trump. «Io sono una persona molto discussa perché ho sostenuto Donald Trump dal primo giorno della sua campagna elettorale, lo conosco da 30 anni. E’ stato un membro di grande importanza per la comunità di New York e poi è diventato un caro amico. Con lui abbiamo avuto i 4 anni migliori che l’America abbia mai avuto», aveva spiegato il politico americano in video collegamento con la festa. «Trump ha garantito la prosperità dell’America e la sicurezza nel mondo». Poi si era scusato per l’assenza specificando che «sono stato impedito dalla scomparsa di un buonissimo amico che si è occupato dei miei figli quando ero sindaco e dal fatto che mio figlio ha avuto una bambina ieri e parteciperà alle elezioni come governatore di New York».

L’ex sindaco di Nyc: gli iraniani volevano eliminarmi

Giuliani aveva poi ripercorso alcune tappe della sua carriera. Gli iraniani, «quando ero in Albania tre anni fa, mi hanno mandato un commando con degli esplosivi, c’era un progetto per ucciderci, anche in un’altra occasione, volevano causare un’esplosione, volevano fare un attentato anche a Parigi, che avrebbe colpito tanti cittadini francesi e anche italiani».

Il politico Usa: è tempo di un governo conservatore in Italia

Poi un passaggio sul nostro Paese. «È veramente tempo che I’Italia abbia un governo costruito su principi conservatori. Potrebbe essere un rinascimento come è successo nel Regno unito ai tempi di Margaret Thatcher o negli Usa ai tempi di Reagan e Trump. Avete bisogno di una interruzione rispetto ai governi di sinistra ispirati alla dottrina marxista», aveva spiegato il politico Usa strappando un forte applauso della platea. Giuliani ha poi ribadito che serve un «risorgimento di libertà, del libero mercato e di rimettere l’essere umano al centro interrompendo questa modalità di dettare le regole».

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