Parte Pechino 2022

Al via le Olimpiadi invernali: l’oro delle partecipazioni a Bolzano e Sondrio

L’indagine PtsClas: leader nelle edizioni dal 2002, la provincia altoatesina si conferma quest’anno con 27 atleti su 118 convocati. Torino «batte» Milano

di Giacomo Bagnasco e Gianni Menicatti

Sondrio (Adobestock)

3' di lettura

In Italia è l’Alto Adige la principale culla dello sport olimpico invernale. Un dominio confermato dallo studio condotto da PtsClas per Il Sole 24 Ore del lunedì prendendo in esame i luoghi di nascita di tutti gli atleti e le atlete impegnati nelle sei Olimpiadi bianche di questo secolo.

Da Salt Lake City 2002 ai Giochi di Pechino, che si inaugurano venerdì 4 febbraio, sono state in tutto 700 le convocazioni di azzurri nati in Italia, cui se ne aggiunge qualche decina di nati all’estero, qui non considerati. E più di un terzo (246) hanno riguardato la provincia di Bolzano. Che stravince in termini di numeri assoluti e, fattore decisivo ai fini della classifica pubblicata di seguito, si afferma anche se si guarda al quoziente tra partecipazioni a cinque cerchi e popolazione residente.

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La classifica

A quota 46 convocazioni ogni 100mila abitanti, infatti, il territorio altoatesino prevale su Sondrio (con un valore di 31) e Belluno (24). Altri territori alpini (Aosta, Trento, Udine, il Verbano Cusio Ossola) occupano le posizioni ai piedi del podio. Ottava, ma sesta per numero di convocazioni (32), è Bergamo. La provincia lombarda precede Vicenza e la prima delle sorprese in graduatoria: Parma, nella top ten grazie a un totale di sette partecipazioni, di cui sei nel bob. E alla convocazione di un atleta del bob nel 2002 deve la sua presenza in graduatoria Palermo.

Il capoluogo siciliano è ultimo tra i territori classificati, ma riesce comunque a entrare in una lista dalla quale sono escluse altre grandi province del Sud, vale a dire Napoli, Bari e Catania, ma anche Firenze. Tra le aree metropolitane, la vicinanza alle Alpi premia Torino, che termina 11ª, ma è valido anche il 14° posto di Milano: le sue 31 convocazioni sono in buona parte legate agli sport del ghiaccio. È merito esclusivo dello snowboard, invece, se Genova raggiunge una 16ª piazza per certi versi inattesa, mentre Roma può contare su 16 convocazioni ma la sua consistenza demografica la confina al 30° posto. Trentottesima è Bologna.

I CAMPIONI TRA SPORT E TERRITORIO
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Le regioni presenti sono in tutto 15, visto che per le sei edizioni olimpiche invernali del XXI secolo non sono mai stati presi in considerazione atleti nati in Puglia, Calabria, Sardegna, Basilicata e Molise, aree dove le culle a cinque cerchi sono rimaste vuote.

Oltre al Trentino Alto Adige, l’unica regione che schiera in classifica tutte le proprie province (otto su otto) è il Piemonte.

Gli atleti e le specialità

A livello di numeri assoluti, Bolzano prevale anche nel 2022, avendo 27 rappresentanti su 118 convocati (72 maschi e 46 femmine). Ma il predominio (con Trento seconda a 21 e Sondrio terza a 10) è molto meno netto rispetto alle edizioni precedenti.

L'area altoatesina è comunque protagonista quando si tratta di individuare le nicchie indiscusse delle singole specialità. Infatti, se nello short track viene da Sondrio la maggioranza delle convocazioni olimpiche del terzo millennio (il 65% del totale), è Bolzano a fornire più della metà della “forza lavoro” nel biathlon (con il 58 per cento) e soprattutto nello slittino (con il 96 per cento).

Difficile stupirsi se, in sport del genere, proprio dai territori dominanti arrivano i grandi campioni. Ecco Armin Zöggeler, portabandiera olimpico a Sochi: lo slittinista vanta addirittura sei partecipazioni olimpiche a cavallo dei due secoli (ininterrottamente da Lillehammer 1994 a Sochi 2014, con due medaglie d'oro, una d'argento e tre di bronzo) e ha passato il testimone alla figlia Nina, convocata per le Olimpiadi pechinesi. Dove sarà presente la valtellinese Arianna Fontana, portabandiera nel 2018 a PyeongChang. La campionessa di short track è alla quinta partecipazione ai Giochi e finora ha portato in provincia di Sondrio un oro, due argenti e cinque bronzi.

Le medaglie

Al di fuori del calcolo delle partecipazioni, Bolzano e Sondrio sono prima e seconda pure nel conteggio delle medaglie dal 2002 a oggi (rispettivamente 20 e 18), ma il maggior numero di ori - tre - è andato a Udine con lo sci di fondo, grazie all’exploit di Gabriella Paruzzi nel 2002 e alla doppietta vincente di Giorgio Di Centa nel 2006. E la dinastia Di Centa prosegue con Martina - figlia di Giorgio e nipote di Manuela - che scenderà in pista sulle nevi cinesi.

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