Al via Orti Slow Food di educazione al cibo in 100 nuove classi
Didattica e sostenibilità, per sensibilizzare gli insegnanti, gli studenti e le loro famiglie. «Per innescare il cambiamento nelle abitudini quotidiane»
di Redazione Scuola
2' di lettura
Slow Food Italia rinnova e rilancia il proprio trentennale impegno nell'educazione alimentare, a partire dalle scuole dando vita a Orti Slow Food a scuola, progetto che nasce in continuità con Orto in Condotta nato nel 2004. L'iniziativa prende il via grazie al sostegno di Unicredit con il coinvolgimento di cento nuove classi in tutta Italia nel 2023. La finalità dell'iniziativa è quella di sensibilizzare gli insegnanti, gli studenti e le loro famiglie al valore del cibo come elemento cardine per la salute dell'uomo e dell'ambiente, uno sforzo, sottolinea Slow Food «che parte dall'orto, attraversa le classi e intende arrivare fino a casa, per innescare il cambiamento nelle abitudini quotidiane».
Il progetto
Il progetto di orto scolastico vuole essere anche strumento con cui affrontare il tema della conservazione della biodiversità, che proprio oggi, il 22 maggio, viene celebrata a livello globale con la Giornata mondiale istituita nel 2000 per volere dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Oggi - commenta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia - fare un orto è un atto fortemente poetico e gioiosamente rivoluzionario, che ci fa sperimentare l'autoproduzione e cambia il nostro modo di concepire il cibo». L'impegno verso i giovani e l'istruzione, dice dal canto suo Annalisa Areni, head of Client strategies di UniCredit «sono al centro della nostra agenda, così come le questioni ambientali». «Siamo convinti - aggiunge Nappini - che nell'orto si possa disegnare un futuro diverso, migliore, fare un orto, infatti, significa coltivare la terra, capire il mondo, comprendere che cosa sia la biodiversità, e ci permette anche di cambiare il modo in cui concepiamo il nostro cibo quotidiano. Nelle scuole - conclude la presidente di Slow Food Italia - gli orti sono aule verdi a cielo aperto, nelle quali abbiamo fatto educazione alimentare ed educazione ambientale. Siamo orgogliosi di aver coinvolto, fino a oggi, più di mille scuole e formato oltre tremila insegnanti».
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