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Al via la riforma civile ma i depositi telematici non partono per tutti

Cambiano le procedure di fronte ai tribunali per i minorenni e ai giudici di pace ma per ora la gestione dei fascicoli rimane su carta

di Valentina Maglione

(ijeab - stock.adobe.com)

4' di lettura

Debuttano dopodomani le novità introdotte dalla riforma del processo civile. Fra queste sono previste anche la nuova procedura unificata per i giudizi civili in materia di persone, minori e famiglie, da utilizzare sia nei tribunali ordinari, sia in quelli per i minorenni; e il procedimento semplificato di cognizione, da seguire di fronte al giudice di pace, che guadagna anche una competenza più ampia.

Le modifiche sono previste per i procedimenti instaurati da mercoledì 1° marzo. Per i giudizi avviati fino al 28 febbraio, invece, continueranno a valere le vecchie regole. Ma nella prima fase giudici di pace e tribunali per i minorenni dovranno affrontare il cambio di passo con i vecchi strumenti. Per questi uffici, infatti, è il 30 giugno la data indicata dalla riforma per il deposito per via telematica di atti, documenti e provvedimenti: fino ad allora anche i nuovi fascicoli saranno cartacei.

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Si tratta, del resto, di un passaggio epocale, perché questi uffici sono finora stati esclusi dal processo civile telematico, che è invece operativo da tempo nei tribunali e nelle corti d’appello e, più di recente, anche in Cassazione. E la riforma del processo civile, varata per centrare gli obiettivi indicati nel Pnrr, ossia il taglio del 40% dei tempi dei giudizi civili e la riduzione del 90% dell’arretrato cronico entro giugno 2026, punta molto sulla digitalizzazione. Ma fissa un percorso a tappe, che è, tra l’altro, già stato al centro di correzioni da parte della legge di Bilancio e del decreto Pnrr. Così, i depositi telematici sono obbligatori in tribunale, corte d’appello e Cassazione dal 1° gennaio, mentre la scadenza è al 30 giugno per giudici di pace e tribunali per i minorenni.

A oggi, l’obiettivo della digitalizzazione è vicino per il giudice di pace. Il sistema è stato realizzato e distribuito negli uffici; ora va attivato con sperimentazioni puntuali per diffonderlo dal 30 giugno su scala nazionale.

Più difficile è la situazione dei tribunali per i minorenni, che già partivano in svantaggio, con un processo tutto cartaceo e poche risorse umane. È stato creato un gruppo di lavoro, con l’incarico di individuare le modifiche ai sistemi esistenti da adottare entro giugno. In cantiere c’è anche un sistema nuovo, che però non sarà disponibile a breve: guarda al futuro Tribunale unico per le persone, i minorenni e le famiglie, che in base alla riforma, sostituirà (da ottobre 2024) i tribunali per i minorenni e le sezioni famiglia dei tribunali ordinari.

Ma per i tribunali per i minorenni l’assenza della telematica rischia di pesare. «Il nuovo rito è pensato per un contenzioso tra le parti – osserva Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia e dell’associazione dei magistrati per i minorenni e la famiglia – e non è adatto alla nostra particolare utenza e a minori bisognosi di accoglienza e sostegno. Inoltre, senza processo telematico, dovremo gestire fascicoli di carta con regole processuali e termini stretti, modellati per il digitale». A tendere una mano ai tribunali per i minorenni in affanno è il decreto milleproroghe, che sposta al 30 giugno il divieto di delegare agli onorari l’ascolto dei minori.

Anche per i giudici di pace è in arrivo un cambio di procedura, con il rito semplificato di cognizione, oltre all’aumento di competenza (passerà da 5mila a 10mila euro per le cause su beni mobili e da 20mila a 25mila euro per quelle di circolazione stradale). Tuttavia, la gestione delle novità senza telematica non spaventa Mariaflora Di Giovanni, presidente di Unagipa. «Negli ultimi anni – spiega – il contenzioso è calato, ma in passato gestivamo volumi più alti: faremo fronte alle cause in arrivo. Non temo rallentamenti ora, ma potrebbero esserci quando si passerà alla telematica: dovremo abituarci ai nuovi strumenti».

Digitalizzazione a tappe

DAL 1° GENNAIO 2023
Nei procedimenti civili, inclusi quelli in corso, davanti a tribunale, corte d’appello, Cassazione, giudice di pace, tribunale per i minorenni, commissario per la liquidazione degli usi civici e tribunale superiore delle acque pubbliche vengono stabilizzate le disposizioni (introdotte durante la pandemia) che permettono di svolgere le udienze civili con collegamenti audiovisivi a distanza o di sostituirle con il deposito di note scritte
Di fronte agli stessi uffici l’udienza per il giuramento del Ctu può essere sostituita dal deposito di una dichiarazione
Previsto l’obbligo di deposito telematico degli atti e dei documenti da parte dei difensori e dei soggetti delegati o nominati dal giudice nei procedimenti civili (inclusi quelli in corso) di fronte a tribunale, corte d’appello e Cassazione (tranne che per i dipendenti con cui la Pa sta in giudizio personalmente)

DAL 28 FEBBRAIO 2023
L’obbligo di deposito telematico in tribunale, corte d’appello e Cassazione si estende ai dipendenti con cui la Pa sta in giudizio personalmente

DAL 1° MARZO 2023
Nei procedimenti in tribunale, corte d’appello e Cassazione, l’obbligo di deposito telematico si estende agli atti e documenti del pubblico ministero e ai provvedimenti del giudice

DAL 30 GIUGNO 2023
È previsto l’obbligo di deposito telematico per i procedimenti civili, inclusi quelli in corso, di fronte a giudice di pace, tribunale per i minorenni, commissario per la liquidazione degli usi civici e tribunale delle acque pubbliche

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