Al via «Road to quality», progetto per la tracciabilità (e la tutela) delle sementi
Assosementi: tutela importante contro la contraffazione che mette a rischio la qualità dei prodotti ortofrutticoli e pesa per il 20% sul fatturato del comparto
di E.Sg.
2' di lettura
Garantire la tracciabilità e la qualità dei prodotti orticoli a partire dal seme, tutelando così i consumatori e le aziende del settore dalle frodi e garantendoli sulla provenienza italiana del prodotto. È la finalità di “Road to Quality”, il progetto di Assosementi presentato alla Camera dei Deputati.
«La contraffazione dei semi – informa una nota dell’organizzazione di categoria – è un problema di grande portata per l’intera filiera ortofrutticola, perché compromette la qualità dei prodotti, e per l’industria delle sementi, in quanto pesa per il 18-20% sul fatturato delle aziende sementiere». Il progetto, cui partecipano le aziende sementiere aderenti ad Assosementi che alimentano il 90% del mercato orticolo professionale nazionale e un numero significativo di aziende vivaistiche e aziende agricole di grandi dimensioni «ha già passato una fase di test che ha dato ottimi risultati, specialmente per quanto riguarda il segmento del pomodoro».
«Le informazioni relative a ciascun lotto di prodotto vengono gestite da un database informatico dedicato, mentre la tecnologia blockchain ne garantisce lo storico», ha spiegato Assosementi segnalando che scansionando un Qr code presente sulla confezione o direttamente sui prodotti, il consumatore può accedere a un sito web che raccoglie le informazioni relative al prodotto acquistato.
L’organizzazione conclude che tra gli obiettivi c’è quello di riuscire ad includere i player della grande distribuzione organizzata (Gdo) nel progetto, al fine di garantire ai consumatori finali e agli associati la massima diffusione della tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli.
«È importante per noi – afferma il presidente Eugenio Tassinari – avviare un dialogo con le istituzioni sulla tracciabilità, un tema di enorme rilevanza per aumentare il valore del prodotto ortofrutticolo italiano e tutelarne la sicurezza, a beneficio di consumatori e produttori. Siamo in un momento positivo, dobbiamo cogliere l’attimo. Mentre altri Paesi dell’area mediterranea puntano molto sul prezzo, l’industria ortofrutticola italiana gioca le sue carte sul piano della qualità, anche a discapito dei volumi».
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