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Roma Pride: «Siamo un milione». Schlein: «Il Pd ci sarà sempre»

Il corteo di quest’anno più militante che mai, a partire dal titolo, ’QueeResistenza’. La vicenda del patrocinio prima concesso e poi tolto dalla Regione Lazio ha riacceso gli animi della comunità Lgbt+. Ma sono ben nove le città che oggi vengono attraversate dall'Onda pride

Paola e Chiara madrine del Roma Pride: festa per tutti, nessuno tocchi i diritti

4' di lettura

Al via la festa dei diritti Lgbtq+. Tra bandiere arcobaleno alle 15 è partita da piazza della Repubblica, il Roma Pride. Sono già arrivati i primi carri: tra i 34 che sfileranno, in testa ci sarà il camion del coordinamento della kermesse, poi quello del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e a seguire tutti gli altri. Il corteo di quest’anno si preannuncia più militante che mai, a partire dal titolo, ’QueeResistenza’, e dal carro di testa dove si farà satira sulla ministra della Famiglia Eugenia Roccella. È facile immaginare che anche la Regione Lazio, nei cartelli e negli striscioni, sarà presa di mira.

Schlein: è giusto esserci

«Sono qua oggi perché è importante, perché il Pd sarà sempre nei luoghi della tutela e della promozione dei diritti Lgbtq+. A partire dal matrimonio egualitario, le adozioni e riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Siamo qui perché è importante e giusto esserci. Ed è invece sbagliato che non ci sia la regione Lazio. Ci siamo con i nostri corpi e siamo qui in mezzo alle associazioni a supportare il Pride, come siamo a supporto e abbiamo aderito come PD a tutta l’onda Pride». Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein arrivando al corteo del Roma Pride. «Se i diritti sono in pericolo con questo Governo? Quello che ha fatto Regione Lazio è piuttosto indicativo», ha concluso

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La segretaria del Pd Elly Schlein con la deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, alla Pride parade di Roma

Boschi: importante esserci

«Come deputata di Roma era fondamentale essere qui oggi soprattutto nel momento in cui la Regione ha ritirato il patrocinio al Pride. Io, come rappresentante delle istituzioni, ho voluto esserci per dire che le persone che qui manifestano allegramente ci sono, fanno parte del nostro Stato, non sono cittadini di serie b e hanno bisogno del nostro appoggio». Lo ha detto la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.

Gasparri: non neghiamo diritti, tuteliamo la famiglia

«Tutti hanno il diritto di manifestare e quindi il Gay Pride fa assolutamente parte del dibattito democratico del Paese. Noi siamo contrari alla pratica dell’utero in affitto. Abbiamo visto che la Regione Lazio ha ritirato il patrocinio quando nei documenti politici si faceva riferimento a questa scelta. In Italia non sono negati i diritti di nessuno ma riteniamo che la famiglia con un padre una madre meriti un’attenzione e una tutela sul piano fiscale e sociale importante. Diritti per tutti, ma tutela rafforzata per la famiglia naturale». Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri al Gr Rai. «A sentire gli slogan e le dichiarazioni che arrivano dal gay pride, emerge chiaramente come i veri intolleranti siano quanti oggi in piazza attaccano il governo e la maggioranza solo per il fatto di pensarla in modo diverso», ha aggiunto la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli.

Presente anche Rocco Casalino (M5S)

C’era anche Rocco Casalino alla festa dei diritti del Roma pride. Il capo della comunicazione M5S, gay dichiarato, ha preso parte alla manifestazione che si è snodata oggi nella capitale tra piazza della Repubblica e via dei Fori Imperiali.

Manifestazione «militante»

«Oggi sarà una grande festa per tutta la nostra comunità, saremo in tantissimi, quasi un milione, anzi lo spero perché quello che è successo con la vicenda del patrocinio prima concesso e poi tolto dalla Regione Lazio ha riacceso gli animi di lotta della nostra comunità Lgbt+. Tra poco questa piazza si riempirà di persone e di amore che è quello che dobbiamo contrapporre a chi vuole rendere invisibili, a chi vuole odiare e parlare male di noi. Quindi dobbiamo essere fieri di chi siamo: oggi festeggeremo e saremo noi stessi», dice Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride, già in piazza prima della partenza del corteo.

Paola e Chiara madrine della festa

Dalla Capitale con “furore”: sarà la hit di Paola & Chiara, madrine della parata, a far ballare le migliaia di persone che stanno per invadere il cuore di Roma. Il duo canoro si è detto ieri “orgoglioso” di prendere parte alla manifestazione che si snoderà per le vie del centro arrivando fino a via dei Fori Imperiali. Diversi gli esponenti politici che saranno in piazza oggi, dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri a Nicola Zingaretti, da Elly Schlein ad Alessandro Zan. Tra gli altri Marco Furfaro, Cecilia D'Elia, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Marta Bonafoni e Sandro Ruotolo. Ci sarà inoltre un carro di più Europa con Emma Bonino e Riccardo Magi e una delegazione del M5s.

’Onda Pride’ con cortei in 9 città

Ma sono ben nove le città che oggi vengono attraversate dall'Onda pride, la grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone lgbtqi+. Ad Avellino arriva l'Irpinia Pride, con appuntamento alle 17 in piazza della Libertà, a Cuneo il Cuneo Pride, con il ritrovo alle 16 in piazza Torino; è tempo di Puglia Pride a Foggia, dove si parte alle 16,30 da piazza Umberto Giordano, di Riviera Pride a Dolo, con partenza alle 17 dal parcheggio degli impianti sportivi, di Liguria Pride a Genova con partenza alle 16 da via San Benedetto. E ancora: il Lecco Pride dà appuntamento alle 15 in via Ghislanzoni, il Messina Pride parte alle 16,30 da piazza Antonello e il Pordenone Fvg si ritrova alle 15 al Parco Galvani. «È una giornata di grande mobilitazione per la nostra comunità”, dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. «Questi nove pride, tappa di una stagione record dell'Onda Pride con oltre 50 parate, sono la migliore risposta al balletto di alcune istituzioni, che ci mostrano il travaglio di chi non sa che parte stare - sottolinea - Non sono coerenti al punto da dichiarare senza tentennamenti la propria omotransfobia, e tirano fuori dalla tasca, all'ultimo, il ripensamento, magari il fantomatico amico gay, per dirci che in fondo ci tollerano».


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