Al via il trentacinquesimo Salone del Libro di Torino
Protagonisti dell’evento, come ogni primavera, le centinaia di autori, giornalisti e operatori della filiera del libro oltre agli editori, piccoli o grandi
di Matteo Bianchi
3' di lettura
“Se una notte d'inverno un viaggiatore…” allo scoccare del centenario della nascita di Italo Calvino parrebbe l'incipit ideale del trentacinquesimo Salone del Libro di Torino (oggi l'inaugurazione della kermesse) specie se la mente corre veloce a tutti coloro che vorrebbero mettersi in viaggio verso nord, ma che sono rimasti bloccati nelle regioni alluvionate. A essere protagonisti dell’evento, come ogni primavera, non sono soltanto le centinaia di autori, giornalisti e operatori della filiera del libro, ma anche gli editori, piccoli o grandi che siano, le fondazioni e le associazioni culturali che caratterizzano le province italiane, e le istituzioni territoriali che accompagnano questo lavoro di indagine quotidiana per mezzo delle parole. “Attraverso lo specchio” è il titolo dell'ultima edizione di Nicola Lagioia alla direzione artistica e, non a caso, coincide con quello del capolavoro di Lewis Carroll.
Lo specchio dei libri
“Negli ultimi anni siamo stati molto impegnati a decifrare la realtà – conferma Lagioia – l'abbiamo sezionata, interpretata con passione, messa sotto la lente, ma questo non è evidentemente servito a migliorarla, visto il mondo in cui viviamo. Ciò che abbiamo fatto poco e male è stato invece provare a reinventarlo, il mondo, guardarlo con occhi diversi, attraversare lo specchio, come fa Alice”. E venerdì Lagioia e Annalena Benini interrogheranno proprio “Lo specchio dei libri”, condividendo le prospettive future e passandosi l'un l'altra le consegne: dal libro come luogo d'elezione della memoria, come rifugio o trasfigurazione di sé e del reale, spazieranno sino al libro come oggetto d'affezione in grado di trasformare l'anonimato di una casa. “Domani, con Nicola, parleremo dei libri che ci appassionano – prosegue Benini – nei quali ci specchiamo ed entriamo come Alice nel paese delle meraviglie”.
Gli ospiti imperdibili
Ci sono frangenti in cui la vita muta senza preavviso, stravolta da un lutto, da una ferita, da una malattia, dalla perdita di un amore. Michela Murgia, ci rivelerà i rituali per sopravvivere, insieme a Matteo B. Bianchi e alle sue “Tre ciotole” (Mondadori). Parimenti, un'umanità che cerca se stessa è la protagonista del nuovo romanzo di Peter Cameron, “Cosa fa la gente tutto il giorno?” (Adelphi). Sabato lo scrittore del New Jersey dialogherà con Benini di un'umanità che rimpiange qualcuno che ha perduto e fa i conti con un senso di inadeguatezza perenne, sforzandosi – spesso invano – di comunicare con le persone più vicine. Il dolore e l'assenza inconcepibile di un proprio caro spesso costringono a forme inedite di sopravvivenza emotiva, e scandiscono il tempo interiore tra le pagine. Martino Gozzi racconterà “Il libro della pioggia” (Bompiani) con Ilaria Gaspari, ovvero di un legame totalizzante che si interrompe per una morte improvvisa, quella dell'amico fraterno Simone. Il Premio Friuli Venezia Giulia
Sarà Marco Balzano a ricevere il Premio Friuli Venezia Giulia con “L'estate della neve” (Italo Svevo). “Il riconoscimento accosta alla geografia friulana una mappa di visioni e vicende narrate che le corrispondono in parte – commenta Gian Mario Villalta per la consegna del premio – e in parte l'arricchiscono. Balzano fa entrambe le cose, cogliendo lo spirito della Carnia, ma aggiungendovi la fecondità di uno sguardo intelligente e sensibile sul presente”. Tra sogno e modernità, tra echi vittoriani e incubi contemporanei si è mosso il pennello di Paolo Barbieri, l'artista che ha illustrato il capolavoro di Carroll, “Alice in Wonderland”, per i tipi de Lo Scarabeo. Nello spazio dell'editore torinese, Alice Mastroleo e Isabella Premutico partiranno dalla tradizione dei tarocchi per arrivare ai meme, trattando di come gli strumenti divinatori classici siano stati rivistati da Millennials e Gen Z.
La Sardegna sotto i riflettori
Se l'Albania è il paese ospite d'onore, la regione sotto i riflettori è la Sardegna, tanto è vero che domenica, il regista Anthony LaMolinara presenterà un teaser inedito, tratto dal romanzo di un'esordiente, “Flavia's end” (Condaghes) di Claudia Aloisi. L'intento del premio Oscar, dell'attrice Martina Tore e dei produttori, Francesco Cheratzu e Maurizio Cristella, è di promuovere la letteratura giovane, ma soprattutto smuovere la riqualificazione verso l'abbandono minerario dell'entroterra sardo, che si affaccia sulla meraviglia di Porto Flavia. La Torre ventennale dei libri, imponente all'ingresso del Lingotto, torna a illuminarsi e con essa gli stand più eccentrici e sfarzosi: su tutti nel padiglione oval il bosco degli scrittori di Aboca, con aranci, cactus e acqua gorgogliante. Poco lontano non si possono ignorare la distesa di copertine “Blu Sellerio”, gli azzurri marittimi delle mappe a murales della Fiera del Libro ArgoNautilus di Iglesias, nonché l'eleganza delle poltroncine Laterza, su cui spicca il volto disteso di Alessandro Barbero, che l'ultimo giorno del Salone, saluterà i lettori con la lectio “Le scelte che fanno la storia”, affiancato da Alessia Amante e Giuseppe Laterza.
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