Al We make future 2022 il MiC cerca il dialogo con le imprese
Al festival hanno partecipato circa 36mila persone per seguire 100 eventi e visitare gli oltre 250 espositori. La Digital Library presenta i primi risultati del PND e premia una startup culturale con 10mila euro in servizi e formazione
di Giuseppe Cosenza
4' di lettura
Nella nuova cornice della fiera di Rimini, si è conclusa la X edizione del We Make Future (16-18 giugno 2022), la festa della cultura digitale e dell'innovazione sociale, in cui si sono affrontati tanti temi diversi tra loro come l'intelligenza artificiale, la lotta alla criminalità organizzata, la robotica, le criptovalute, lo sviluppo sostenibile, e il digital marketing. Anche quest'anno i numeri della kermesse sono importanti, 36mila visitatori (+50% rispetto al 2021), oltre 250 espositori e 100 eventi concentrati in tre giorni molto intensi. In un contesto diverso dalla solita fiera del restauro e della valorizzazione patrimonio culturale, il Ministero della Cultura ha presentato nel suo stand, curato dal Segretariato generale e dalla Digital Library, le migliori esperienze e novità tecnologiche dei musei italiani del 2022.
Le novità dello stand
Attrazione dell'evento è stato, senza ombra di dubbio, il cane robot “Spot” del Parco archeologico di Pompei realizzato nell'ambito del progetto pilota Smart@POMPEI - Grande progetto Pompei, in collaborazione con le società Boston Dynamics, Leica Geosystems, e Reply. “Spot” è dotato di sensori, di una videocamera ad alta risoluzione panoramica a 360°, di intelligenza artificiale ed è utilizzato per mappare e monitorare lo stato dei luoghi dell'area archeologica e per ispezioni in ambienti inaccessibili all'uomo. Sa dove andare e lo fa in maniera ripetuta, apprendendo le istruzioni ricevute dall'uomo. Collegata ai dati restituiti dal robot è stata mostrata al pubblico la cabina di regia digitale in dotazione al direttore del Parco di Pompei, sviluppata insieme alla società Quattro EMME e al CNR. La piattaforma integra i dati forniti da diverse tecnologie, quali database tradizionali, droni, sensori e le crowds cell di Vodafone Analytics in un'interfaccia di facile utilizzo. Grazie a questo sistema è possibile analizzare i dati e monitorare costantemente lo stato dei luoghi, la condizione delle aree verdi e il flusso dei visitatori e capirne numeri e provenienza. Al momento il sistema non è fruibile al pubblico, ma si sta progettando una versione aperta che permetterà di pianificare la visita e stimare i tempi di attesa nei vari ambienti del parco archeologico.
Molto simile è “HERA”, la piattaforma ideata per organizzare operazioni di gestione, fruizione e studio del patrimonio archeologico a disposizione del Parco archeologico di Paestum e Velia, sviluppata da Visivalab, per ora disponibile solo a Paestum. Attraverso uno schermo di grandi dimensioni il funzionario del parco può aggiornare le schede dei beni digitalizzati, inserire nuovi oggetti, catalogare e conservare i beni presenti nei depositi, geolocalizzare i dati sulla pianta dell'antica città. Esiste una versione fruibile al pubblico che consente di visualizzare e scaricare le immagini digitalizzate.
Molto interessante è la proposta di “gamification” dei Musei Reali di Torino con la “Conquista della Galleria Sabauda” un'applicazione mobile, sviluppata sempre da Visivalab, che permette ai visitatori di interagire con il museo attraverso il gioco con sfide collegate alle opere, indovinelli e approfondimenti per tutte le età. Abbiamo provato l'opzione indovinelli, una sorta di trova Willy, che permette di scovare particolari nascosti e inaspettati nelle opere d'arte presenti nei percorsi di visita della Galleria Sabauda.
Nello stand era presente anche “Father and Son 2” il famoso videogioco proposto dal Mann, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sviluppato dall'associazione TuoMuseo, di cui abbiamo anticipato le novità su Plus24 nel marzo 2021. Il secondo episodio di Father and Son è stato co-creato con gli utenti che hanno indicato in Gloria, un personaggio secondario nel primo episodio che nel secondo diventa centrale; una moderna eroina che indirizza le scelte dei giocatori e ne guida i sentimenti e le emozioni.
Il MArTA – Museo archeologico nazionale di Taranto nell'ambito del progetto “Digital Value Sharing”, ha proposto un tour virtuale della Grotta Bianca di Castellana Grotte (BA) con la possibilità di acquistare, in futuro, un biglietto integrato museo più sito naturalistico.
La strategia digitale del MiC
L'ultimo giorno del WMF si è concluso con due eventi, il primo un talk mattutino dal titolo “Cultura: digitalizzazione del patrimonio artistico, museale e bibliotecario e progettualità innovativa“ a cui hanno partecipato Laura Moro, direttrice della Digital Library, Wilbert Helmus, manager del Dutch Digital Heritage Network, Maria Dolores Picciau, assessora alla cultura del comune di Cagliari e Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, città appena proclamata capitale italiana della cultura 2024. Nel corso del talk è stato presentato, per la prima volta, a un pubblico di non esperti il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND) che sarà pubblicato ufficialmente il 30 giugno, dopo aver recepito le osservazioni contenute negli oltre 100 questionari compilati da enti, musei, associazioni e cittadini.
Startup4Culture
Nel pomeriggio, nell'ambito della startup competition verticale sul tema cultura promossa dalla Digital Library, in collaborazione con WMF, dal titolo “Startup4Culture”, è stata premiata la società Mezzoforte. L'idea vincitrice riguarda una cuffia speciale a conduzione ossea che veicola suoni, voci, contenuti dedicati, senza isolare l'utente dall'ambiente circostante indoor o outdoor. La startup si è aggiudicata un premio di 10mila euro in servizi per la formazione e la possibilità di lavorare all'interno degli hub nel progetto HUBitat del WMF per la validazione del progetto. Nel corso della premiazione, Moro ha sottolineato che “La nostra strategia punta su dati, servizi e competenze. Sono le imprese che devono creare nuovi modi di creare pubblico, c'è bisogno di dialogo, al di là dell'erogazione di finanziamenti pubblici”. A proposito di contributi la linea di intervento prevista dal PNRR Cultura 4.0, di competenza della Digital Library, che prevede la realizzazione di servizi digitali per sviluppatori e imprese culturali e creative per un importo totale di 45 milioni di euro, sarà attuata tra fine anno e inizio 2023 con la pubblicazione degli avvisi pubblici.
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