Alberghi pieni per i ponti, tornano anche gli stranieri
Per Pasqua camere già occupate fino al 100%, per il week end del 25 aprile all’80%Il record di Genova che tocca 2 milioni di presenze
di Raoul de Forcade
3' di lettura
Continua la corsa del turismo in Liguria, dopo un 2022 da record, in particolare per la città di Genova (che ha toccato per la prima volta nella storia i 2 milioni di presenze). Le previsioni degli albergatori per il ponte di Pasqua (8, 9 e 10 aprile 2023), raccolte dagli uffici della Regione, prefigurano un’alta affluenza di ospiti, con un tasso di occupazione delle camere di hotel e di quelle in affitto, compreso tra l’80 e il 100%. Un’indicazione molto positiva, secondo i tecnici dell’ente, perché, nel periodo post covid, i turisti stanno prenotando sempre più a ridosso della data di vacanza. È quindi significativo che, per il ponte tra il 22 e il 25 aprile, una data ancora più lontana di quella di Pasqua, le previsioni di affluenza negli alberghi indichino già un tasso di occupazione dell’80%. Il tutto, sottolineano in Regione Liguria, con una notevole crescita degli stranieri; e se si sono persi i viaggiatori russi, a causa ovviamente del conflitto tra Russia e Ucraina, sono tornati gli americani, altri turisti con notevole capacità di spesa. E che il territorio ligure tenda ad assicurarsi un turismo sempre più d’elite, lo dimostrano i prezzi di una stanza d’albergo. Quella che costa di più, in Emilia-Romagna, arriva a 700 euro per notte; quella più costosa in Liguria raggiunge i 2.800 euro.
Previsioni a parte, i dati raccolti il primo mese del 2023 confermano il trend in crescita del turismo in Liguria. Dall’1 al 31 gennaio, le presenze sul territorio regionale sono state 528.155, pari al 25,19% in più rispetto alle 421.871 dello stesso periodo del 2022. Nel periodo, risultano in crescita tre delle quattro provincie: Imperia, con 130.815 persone, segna 31,14% in più e Savona, con 161.964, totalizza più 21,10% presenze. Unica ad avere un segno meno è La Spezia che, nel primo mese del 2023, agguanta 50.161 presenze, pari a -3,21%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un discorso a sé merita la provincia di Genova: dall’1 al 31 gennaio, con 185.215 presenze, arriva a più 35,64%. Ma se dal calcolo togliamo l’apporto della città capoluogo, le presenze calano a 47.780, con un più 12,81%. Il solo Comune di Genova, dunque, nel periodo totalizza 137.435 presenze, con un più 45,91%, rispetto allo stesso periodo del 2022 (quando le presenze furono 94.190). Insomma, Genova dà forza alla sua provincia, grazie anche, sostengono in Regione, a due iniziative che hanno avuto grande appeal: la mostra di Rubens a palazzo Ducale e il traino dei festeggiamenti di Capodanno.
«Dopo il tutto esaurito tra Natale e Capodanno e gli ottimi risultati di gennaio - affermano il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e l’assessore al Turismo, Augusto Sartori - anche il periodo di Pasqua e del 25 aprile si preannunciano di grande successo per il turismo della nostra regione, con percentuali di riempimento attese nelle strutture ricettive liguri tra l’80 e il 100% . Un grandissimo risultato frutto delle politiche di destagionalizzazione che abbiamo attuato e che hanno reso la Liguria attrattiva per i turisti italiani e stranieri, non solo nei mesi estivi ma in tutte le stagioni e 365 giorni l’anno».
Per quanto riguarda, poi, i 15 milioni di presenze in Liguria registrati nel 2022, la Regione ricorda che quel dato mostra una crescita del 2,8%, rispetto al 2019, anno precovid; con presenze straniere che aumentano del 7,5%, pari a 446mila in più del 2019. E se è vero, come si è accennato, che il mercato dei turisti russi e quello degli inglesi segna oltre 50mila presenze in meno (pari a -19%), rispetto al 2019, le presenze francesi crescono del 24%, quelle tedesche salgono del 21% e quelle svizzere di oltre il 31%».
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