Alcolock in auto per combattere la guida in stato di ebbrezza. Ecco che cos’è
È previsto dal ddl che modifica il codice della strada. Nel Nord Europa obbligo sui veicoli commerciali e per il trasporto pubblico
di Simonluca Pini
3' di lettura
Si entra in auto, si soffia in un tubo, il sistema controlla che il tasso alcolemico sia a norma di legge, l’auto si accende e finalmente si può partire. Se invece si ha esagerato con l’alcol, la vettura non si mette in moto e bisogna passare il volante ad un passeggero sobrio o attendere la fine della “sbornia”.
È questo, a grandi linee, il principio di funzionamento dell’Alcolock, previsto dal disegno di legge uscito dal Consiglio dei ministri del 27 giugno.
Il ddl allo studio ha come obiettivo ridurre al minimo gli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza. Nello specifico, si punta ad introdurre l’obbligatorietà dell’alcolock in auto per almeno due anni per chi viene colto a guidare con tasso alcolemico superiore a 0,8.
Già nel 2019 la Commissione Europea aveva approvato una norma al riguardo, che lo rende obbligatorio da luglio 2024 per tutte le nuove immatricolazioni di veicoli. Nel 2020 un disegno di legge del Cnel aveva proposto «un dispositivo di blocco da installare sui veicoli in uso ai soggetti condannati per guida in stato di ebbrezza» ma anche in questo caso tutto si era fermato a Roma.
Nella realtà europea, la Svezia è stata la prima nazione ad inserire volontariamente l’obbligo di alcolock sui veicoli per il trasporto pubblico e in Finlandia è obbligatorio sui veicoli commerciali e sugli scuolabus. In Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, Portogallo e Gran Bretagna, il dispositivo è presente sui mezzi commerciali pesanti. Nello specifico, in Belgio, il montaggio dell’alcolock in caso di recidiva evita pene detentive e multe fino a 40.000 euro.
Se nel vecchio continente il dispositivo di controllo del tasso alcolemico è praticamente relegato ai mezzi commerciali e pesanti, negli Stati Uniti oltre 400mila vetture lo montano. Tutto bene? Non proprio, come sottolineato dal cospicuo numero di denunce legato ai sinistri causati proprio dal controllo del tasso alcolemico. Perché in aggiunta a farlo all’avvio bisogna ripetere il test durante la guida, aumentando così le distrazioni.
Costo negli Stati Uniti? in media il costo di installazione è compreso tra i 70 e i 150 dollari e un prezzo medio mensile di locazione è compreso tra i 60 e i 90 dollari arrivando così a circa 1.000 dollari all’anno. Prezzi più alti in Belgio, dove si arriva a 3.700 euro l’anno. Prezzi molto più contenuti per dispositivi portatili, in vendita a circa 100 euro per modelli dalla buona efficienza.
E i costruttori automobilistici cosa stanno facendo al riguardo? Leggendo sul sito ufficiale di Mercedes Svizzera, «Per il cosiddetto sistema Alcolock, il controllo integrato del tasso alcolemico, è al momento necessaria soltanto un’interfaccia standardizzata dotata di un adeguato cablaggio. Il dispositivo di controllo in sé non risulta ancora incluso nella nuova direttiva, dal momento che sistemi già celebri e basati sull’analisi del fiato sono ancora relativamente facili da aggirare. Pertanto, l’Alcolock definitivo non è ancora disponibile sul mercato».
Se il montaggio direttamente in fabbrica di un sistema Alcolock, noto anche come Ignition Interlock Device (IID), potrebbe essere di facile attuazione, la situazione cambia drasticamente per dispositivi aftermarket montati successivamente all’acquisto. In un panorama automobilistico dove il ruolo di software e centraline è sempre più importante, si aprono molti interrogativi sulle modifiche necessarie agli automobilisti condannati per aver guidato sotto l’effetto di alcol. A questo si aggiunge il controllo su chi effettua realmente il test, se il guidatore o passeggeri.
Ultimo aspetto da non dimenticare è quello dei controlli stradali. In Italia si ha la possibilità di essere sottoposti ad un alcol test una volta ogni 39 anni, contro i due anni della Svezia.
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