Primo contatto

Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, due supercar da 540 cavalli vestite (quasi) da berline

Abbiamo guidato le versioni più potenti della Giulia realizzate partendo dalla Quadrifoglio

di Mario Cianflone

3' di lettura

Più cavalli, meno peso e tutta una serie di modifiche (con tanto carbonio e nuove soluzioni aerodinamiche) per innalzare le prestazioni di una berlina, l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, che già è una vera supercar travestita da sedan.

Ecco la ricetta di Giulia GTA e della variante estrema più adatta alla pista GTAm che è addirittura priva del sedile posteriore sostituito da una vasca in carbonio rivestito in Alcantara con sagomature specifiche destinate ad ospitare caschi ed estintore.

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Giulia GTA e GTAm dovevano essere le vedette del salone di Ginevra del 2020, poi annullato causa pandemia, la crisi sanitaria ha ritardato dunque l'arrivo delle vetture di produzione di queste vetture tirate in 500 esemplari per un totale di 1.000 unità.

Siamo andati a provarle a Balocco, storica pista e centro prove di Alfa Romeo dove dal 1961 sono state collaudate e sviluppate tutte le Alfa Romeo, compresa quella leggendaria Giulia GTA Gran Turismo Alleggerita del 1965, cui le nuove Alfa Romeo si ispirano nella filosofia di riduzione delle masse. Infatti, derivata dalla Giulia Quadrifoglio, la nuova GTA è progettata con l'obiettivo di migliorare aerodinamica e handling. Gli ingegneri si sono soprattutto concentrati sul contenimento dei pesi con l'utilizzo esteso di elementi in fibra di carbonio.

Alfa Rome GTA e GTAm, ecco le foto in pista

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Sotto il cofano della nuova Giulia GTA gira il motore Alfa Romeo 2.9 V6 Bi-Turbo realizzato interamente in alluminio e accreditato di 540 cavalli contro i 510 della Giulia Quadrifoglio: 30 cavalli in più ottenuti, spiegano gli ingegneri di Alfa Romeo, non solo via software, con una rimappatura ma con interventi sull’hardware, sulla meccanica che hanno comportato anche la revisione dei sistemi di raffreddamento.

Spiccano tra le modifiche il sistema di scarico centrale Akrapovič, che abbiamo gia visto sulla quadrifoglio Racing, in titanio integrato nel diffusore posteriore in fibra di carbonio.

Spettacolari gli inediti cerchi da 20 pollici monodado, per la prima volta su una berlina, dal deign tipicamente Alfa Romeo che alloggiano pneumatici Michelin Pilot Sport Cup2 connect 285/30 al posteriore e 265/30 all'avantreno dove troviamo una sospensione double wishbone mentre al retrotreno c'è un multilink messo a punto appositamente.

L'handling è stato migliorato attraverso l'allargamento di 50 mm delle carreggiate anteriori e posteriori e con lo sviluppo di un nuovo set di molle, ammortizzatori e boccole per i sistemi di sospensione. La trazione è posteriore e il cambio è il noto ZF a 8 marce che anche in pista si è comportato in modo telepatico: velocissimo nel reagire ai comandi impartiti con i paddle. Le prestazioni dichiarate sono da supercar: 300 km/h di velocità massima e un'accelerazione da 0 a 100 km/h da 3.6 secondi.

Alla guida GTAm (che abbiamo guidato anche in strada) e GTA sono inaspettatamente comode. Certo nella GTAm i sedili monoscocca in carbonio sono un po' estremi, ma in generale la vettura si dimostra, velocissima, con un inserimento in curva di rara precisione. I freni sono carboceramici. E il carattere è affatto scorbutico. Anzi, grazie al selettore per i driving mode (il famoso Dna) è possibile gestire al meglio i 540 calli del 2.9 litri.

Stonano in una vettura di questo costo (175/180 mila euro), il doppio rispetto alla Giulia Quadrifoglio, la presenza di far bixeno al posto di più moderni ed efficienti proiettori Led. Curatissima l'aerodinamica grazie alla collaborazione con Sauber Engineering che ha messo a punto un AeroKit specifico.

L'aerodima è attiva per gestire e personalizzare il carico. All'anteriore è presente uno splitter attivo maggiorato e una vera e propria ala posteriore in carbonio sulla GTAm e di un grande spoiler sulla GTA.

Gli interni sono, plancia compresa, in Alcantara: una scelta dettata dall'esigenza di annullare i riflessi e per quanto concerne i sedili aumentare il grip così il pilota anche nei curvoni di Balocco è sempre incollato al sedile e può concentrarsi su tempi e traiettorie che possono essere impostate in modo praticamente millimetrico.

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