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Alfasigma si riorganizza: nel piano 333 tagli, soprattutto tra gli informatori scientifici

La casa farmaceutica annuncia una procedura di licenziamento collettivo che non riguarderà i siti produttivi. Per i sindacati è irricevibile: proclamate 8 ore di sciopero e stop a straordinari e flessibilità

di Cristina Casadei

I punti chiave

3' di lettura

Alfasigma avvia un piano di riduzione del personale con una procedura ex L.223/91 (licenziamenti collettivi) che riguarderà 333 persone. Sovrapposizioni di ruoli, nate anche dopo la recente acquisizione della Sofar, brevetti in scadenza e necessità di ricambio di skills e professionalità obsolete, sono all’origine di una decisione su cui influiscono anche alcuni aspetti congiunturali negativi che riguardano materie prime ed energia, così come i prezziari. Più in generale, come spiega la società in una nota, «la riorganizzazione si rende necessaria per attuare il nuovo piano industriale, volto ad assicurare la crescita futura e consentire ad Alfasigma di rispondere alle nuove sfide di un mercato in continua evoluzione».

La riorganizzazione

Dopo un primo incontro con Filctem, Femca e Uiltec avvenuto in azienda all’inizio della settimana, le parti si sono poi riviste in Confindustria Emilia Centro, alla presenza di Assolombarda. Il piano è stato sostanzialmente confermato. Secondo quanto spiega l’azienda «l’intervento riorganizzativo, basato su una lunga e approfondita analisi, comporta 333 posizioni in esubero (dipendenti), oltre a 10 posizioni relative al personale dirigente e riguarda, in particolare, l’area di informazione scientifica del farmaco e conseguentemente le strutture di supporto commerciale, oltre a posizioni di staff. Il cambiamento si conferma oggi una condizione indispensabile, soprattutto in forza del completamento dell’integrazione di Sofar, della revisione delle priorità di portafoglio, legata anche alla scadenza di alcuni brevetti di Alfasigma, e della più generale revisione e aggiornamento delle competenze professionali derivati dai trend di digitalizzazione e automazione». Per i sindacati si tratta di una riorganizzazione che «mina la sostenibilità e la funzionalità delle attività», spiegano in una nota unitaria Filctem, Femca e Uiltec. Aldo Zago della Filctem calcola che «si tratta del 20% della forza lavoro in Italia, dove la società impiega circa 1.600 persone. È un piano ingestibile. Per questo avevamo chiesto di ritirare la procedura e di immaginare tempistiche e un percorso con l’uso di strumenti diversi dai licenziamenti collettivi. La proposta così è irricevibile». Di qui la decisione di procedere con lo stato di agitazione del gruppo con blocco degli straordinari e la proclamazione di 8 ore di sciopero.

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L’acquisizione di Sofar

Alfasigma è una delle principali aziende farmaceutiche a capitale italiano con un fatturato consolidato che nel 2021 ha superato il miliardo di euro e centri di ricerca a Bologna e Pomezia, oltre a 3 siti produttivi in Italia e due all’estero, dove impiega circa 3mila lavoratori. La decisione di razionalizzare gli organici - che non riguarderà i siti produttivi - arriva dopo l’accordo della scorsa estate per acquisire la Sofar, un’azienda farmaceutica con un fatturato di circa 113 milioni di euro e oltre 300 dipendenti, nota per alcuni prodotti come Pentacol, Enterolactis, Gerdoff, Cistiflux e Siler, un laboratorio di ricerca a Bergamo al Kilometro Rosso e un sito produttivo a Trezzano Rosa. Con l’apertura della procedura, adesso ci sono 45 giorni di tempo per trovare un’intesa sindacale.

Il nuovo piano

Per la società, «il piano industriale nel suo complesso conferma la direzione strategica di crescita, espansione internazionale e innovazione prevedendo che l’azione riorganizzativa sia accompagnata da un piano di sviluppo supportato da nuovi investimenti in ricerca e alta tecnologia, che saranno triplicati nell’arco dei prossimi cinque anni». Proprio per questo Alfasigma spiega di «voler rafforzare la sua leadership a livello internazionale e in Italia che, con le sue sedi e siti produttivi, rimane centrale in questa visione strategica».

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