Alimentare, meccanica e moda al rallenty: vola la farmaceutica
Dal Poz (Federmeccanica): segnali positivi dal Giappone. Marenzi (Confindustria Moda): ripercussioni anche sul 2021. Zanetti (Federalimentare): la multicanalità è la vera ancora di salvezza
di R.E.I.
3' di lettura
Alimentare, farmaceutica, meccanica, moda. È partito dal cuore della manifattura italiana il roadshow del Sole 24 Ore «Innovation Days. L’Italia che riparte»: viaggio di otto tappe che racconterà come le aziende italiane stanno lavorando per la ripartenza, affrontando le sfide e cogliendo le opportunità del dopo-Covid.
I rappresentanti della manifattura italiana hanno avviato il viaggio con una tavola rotonda sul tema “Resistere”. Tema centrale, a giudicare dalle previsioni sul 2020. L’industria meccanica stima che l’anno si chiuderà con un -25%. «Ci dovremo preparare a un anno difficilissimo», spiega Alberto Dal Poz, presidente Federmeccanica. Per il settore la crisi tocca tutti i principali paesi di sbocco, a cominciare da Germania, Usa e Francia. «Segnali di positività arrivano dal Giappone, mentre per l’Europa confidiamo che quando i grandi programmi di incentivo all’automotive annunciati in Germania e Francia andranno a regime, la meccanica italiana saprà agganciare la ripresa», spiega Dal Poz.
Anche il settore moda deve fare i conti con un calo di fatturato del primo trimestre, nell’ordine del 36%, e con un -66% degli ordinativi. Le ripercussioni riguarderanno non solo la primavera, ma tutto il 2021. «Stiamo spingendo la distribuzione a non iniziare i saldi – spiega Claudio Marenzi, presidente Confindustria Moda - che per gli esercizi rappresentano una perdita. Al momento li abbiamo calendarizzati ad agosto. L’obiettivo è evitate una guerra dei prezzi in una fase in cui i consumi sono a zero».
L’alimentare è invece alle prese con due fenomeni contrastanti: la crescita del canale “retail” e lo stop del canale “fuori casa”: hotel, bar e ristoranti. In questo contesto, hanno tenuto solo le aziende già pronte alla multicanalità. Resta poi il rammarico per l’export mancato, dopo che i primi 3 mesi avevano visto le esportazioni del food italiano segnare +9,4% sul 2019. «Le mie previsioni per il 2020 – spiega Paolo Zanetti, vicepresidente Federalimentare – disegnano uno scenario con volumi stabili da una parte e dall’altra una contrazione di fatturato del 10%, dovuta al calo dei prezzi».
Tra i settori in controtendenza l’industria bio-farmaceutica. «Siamo andati bene – spiega Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria - perché non ci siamo fatti trovare impreparati. Abbiamo avviato task force ed elaborato con l’intelligenza artificiale grandi moli di dati: le informazioni raccolte ci hanno permesso di definire una strategia per garantire la continuità operativa». Sul fronte vaccino, Scaccabarozzi rivela che diverse aziende «hanno già iniziato la produzione», nell’attesa che i test confermino la validità dei candidati. «Produrre un vaccino richiede mesi - spiega -. Non si poteva aspettare l’esito delle sperimentazioni, se non a costo di ritardare la disponibilità sul mercato. Come industria ci siamo assunti il rischio: milioni di dosi sono già in produzione».
Tra gli intervenuti alla tavola rotonda di apertura anche Ferruccio Resta, Rettore Politecnico di Milano, che ha annunciato un piano di assunzioni per 50 ricercatori nel 2020 e 150 nel 2021: «Abbiamo anche lanciato - spiega - un fondo di venture capital da 60 milioni per start up e innovazione». Alla prima tavola rotonda ne sono seguite altre tre, dedicate ai temi «Ripartire», «Reinventarsi» e «La forza dell’innovazione».
La prima tappa di «Innovation Days. L’Italia che riparte» è stata seguita da 1.500 utenti, per un tempo medio di connessione pari a 1 ora e 27 minuti. Il pubblico ha interagito inviando oltre 100 domande via chat e partecipando a 4 sondaggi interattivi. Il secondo appuntamento, dedicata al territorio del Veneto, si terrà giovedì 2 luglio, sempre in diretta streaming. La partecipazione è gratuita, previa registrazione.
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