Alimenti sintetici, arriva la legge per vietare la carne in provetta (ma si potrà importare)
Al bando cibi e mangimi ottenuti da colture cellulari nel Ddl al varo del Consiglio dei ministri. Sanzioni fino a 60mila euro o pari al 10% del fatturato annuo.
di Silvia Marzialetti
2' di lettura
Sanzioni da 10mila fino ad un massimo di 60mila euro, oppure fino al 10% del fatturato totale annuo realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente all'accertamento della violazione (nel caso tale importo sia superiore a 60mila euro). Lo prevede lo schema del Disegno di legge recante “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, che nel pomeriggio sarà presentato in Consiglio dei ministri.
La bozza prevede espressamente il divieto per «gli operatori del settore alimentare e agli operatori del settore dei mangimi, di impiegare nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare oppure distribuire per il consumo alimentare, alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati».
La clausola di mutuo riconoscimento prevista dall’articolo 6 della bozza esclude però dal campo di applicazione della legge i prodotti legalmente fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro dell'Unione europea, in Turchia, o in uno Stato parte contraente dell’accordo sullo Spazio economico europeo.
Alla violazione consegue la confisca del prodotto illecito. In più a chi trasgredisce il divieto sarà comminata l’ulteriore sanzione amministrativa – della durata da uno a tre anni – dal divieto di accesso a contributi, finanziamenti, agevolazioni o altre erogazioni concesse dallo Stato, da altri enti pubblici o dall'Unione europea per lo svolgimento di attività imprenditoriali. Durante lo stesso periodo si disporrà la chiusura dello stabilimento di produzione. Lo stesso trattamento è previsto per chi si sia fatto complice, agevolando tali condotte.
Il disegno di legge, si legge nei primi due articoli della bozza, nasce con l’obiettivo di assicurare la tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini, nonchè «preservare il patrimonio agroalimentare, quale insieme di prodotti espressione del processo di evoluzione socio-economica e culturale dell'Italia, di rilevanza strategica per l'interesse nazionale».
I controlli sull’applicazione della legge sono demandati ai tradizionali organi competenti: Nuclei Antisofisticazione, il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (Cufa), Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero dell'Agricoltura nonché, per i prodotti della filiera ittica, il Corpo delle Capitanerie di porto.
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