Aliquote Irpef, entro il 31 luglio tutti gli adeguamenti comunali
In caso di mancata adozione della delibera di adeguamento, per il 2022 si applicano le prime 4 aliquote locali deliberate nel 2021
di Luigi Lovecchio
3' di lettura
Rinviata al 31 dicembre la dichiarazione Imu relativa al 2021, con l’eccezione della dichiarazione relativa agli enti non commerciali, che è rimasta ferma al 30 giugno scorso. È differito inoltre alla fine di luglio il termine per adeguare gli scaglioni dell’addizionale comunale Irpef ai nuovi scaglioni nazionali, in vigore dal 1° gennaio. Sono le novità in materia di tributi comunali contenute nel decreto Semplificazioni (Dl 73/2022), che va verso la conversione senza modifiche.
Il rinvio a fine anno del termine di presentazione della denuncia Imu per il 2021 è da mettere in correlazione con l’approvazione del nuovo modello da parte del Mef.
Tra le modifiche apportate, vi è la segnalazione delle dichiarazioni sostitutive e tardive, collegate alla disciplina del ravvedimento operoso. Si ricorda in proposito che, a partire dalla fine del 2019, anche per i tributi comunali è possibile presentare una denuncia rettificativa senza alcun limite temporale prestabilito, purché entro la scadenza dei termini dell’accertamento. In pratica, quindi, si può rettificare nel corso del 2022 una denuncia Imu infedele, riferita alle aree edificabili, originariamente trasmessa il 2018. Allo scopo, occorrerà versare l’imposta, la sanzione ridotta ad un sesto e gli interessi legali, oltre che presentare la denuncia corretta. Ebbene, questa nuova denuncia sarà presentata con la barratura della casella «Sostitutiva» recata nel frontespizio.
In linea di principio, il ravvedimento è impedito dall’avvio di attività di controllo da parte del comune, quale la notifica di un questionario. Vi è tuttavia da rilevare che, al contrario, in caso di pvc conseguente ad accesso presso i locali del contribuente, la sanatoria è ancora possibile - ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera b-quater) del Dlgs 472/1997 - con il pagamento della sanzione ridotta a un quinto. È evidente che non sarebbe ragionevole ritenere che un semplice questionario impedisce ciò che il pvc, che contiene la constatazione di violazioni, invece non ostacola. Sembrerebbe quindi più logico concludere che anche in presenza di questionari ed altre attività di accertamento il ravvedimento resta sempre ammissibile, con la sanzione ridotta ad un quinto.
Un’altra questione critica riguarda la sanatoria della dichiarazione omessa. Secondo l’orientamento tradizionale delle Entrate, la regolarizzazione è possibile solo entro 90 giorni dalla scadenza. Va però evidenziato che nel comparto dei tributi comunali non esiste una disposizione analoga a quella dell’articolo 2 del Dpr 322/1998, secondo cui le dichiarazioni trasmesse oltre i 90 giorni si considerano omesse. In questo stesso senso, si veda anche la circolare dell’allora ministerp delle Finanze 184/1998, in punto di tardiva dichiarazione Tarsu. Si è quindi dell’avviso che anche l’omessa dichiarazione deve poter essere regolarizzata entro i termini dell’accertamento, salva ovviamente l’intervenuta emissione di un atto di accertamento. Al riguardo, le istruzioni della nuova dichiarazione Imu non contengono chiarimenti, limitandosi a riportare la facoltà della dichiarazione tardiva, senza tuttavia precisare entro quali termini essa vada esercitata.
Passando da ultimo alle novità in materia di addizionali comunali all’Irpef, si ricorda la riapertura al 31 luglio dei termini per adeguare gli scaglioni locali a quelli nazionali. In caso di mancata adozione della delibera di adeguamento, inoltre, si dispone che per il 2022 trovino applicazione le prime 4 aliquote locali deliberate nel 2021, con abolizione dunque di quella più alta, in corrispondenza degli scaglioni Irpef attualmente vigenti.
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