Alitalia, aut aut dei commissari. «Fs prenda una decisione o rinunci»
di Nicola Barone
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È «fondamentale» che Fs prenda una decisione finale sul futuro di Alitalia . «O si danno da fare e ci portano una richiesta di proroga supportata da documenti inoppugnabili o rinuncino». Così il commissario Daniele Discepolo, nel corso dell'audizione sulla situazione della compagnia nelle commissioni Attività produttive della Camera, insieme agli altri due commissari. Anticipando che se verrà chiesta una proroga questa sarà «brevissima», al massimo tre o quattro settimane.
Sono note le «interlocuzioni da parte di Fs con soggetti imprenditoriali interessati» ma, sottolinea il commissario, « oggettivamente non abbiamo ancora un'indicazione precisa e concreta sullo sviluppo delle trattative». E «la gestione commissariale non può durare all'infinito». Nonostante i «buoni risultati» occorrono «decisioni strategiche». Dal canto suo Enrico Laghi chiarisce come l'amministrazione straordinaria in realtà abbia un'orizzonte non breve davanti, «ancora un anno da maggio». Quindi «esistono sul piano tecnico i tempi per poter completare la procedura di trasferimento delle attività aziendali».
Il prestito ponte invece scade a fine giugno, posti poi i tempi tecnici «di un minimo di sessanta giorni fino a un massimo di qualche mese» per «la definizione di un'intesa sindacale e per la procedura Antitrust». Da qui, potrebbero scaturire dunque «esigenze di ulteriore differimento del prestito ponte» in presenza di un'operazione «strutturata e definita, che sia stata autorizzata dal ministero dello Sviluppo economico».
«Vedo l'interesse di Delta Airlines come l'interesse del vettore più importante al mondo», conclude Laghi con la specificazione di non voler interferire nei colloqui in atto da parte di Fs. Quanto alla presenza del ministero dell'Economia nella compagnia, o di sue società controllate, essa può esser vista «come un elemento di garanzia dell'allineamento di interessi all'interno di un sistema di alleanze».
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Alitalia a fine febbraio aveva in cassa 486 milioni di euro in leggera ripresa su gennaio (al 31 dicembre il dato indicava 506 milioni), risorse che si sommano a 193 milioni di depositi. Quanto all'andamento dei passeggeri, secondo i dati forniti da Stefano Paleari in audizione, nel 2019 la compagnia prevede «quasi tre milioni di passeggeri sul lungo raggio» e registra, dopo anni di decrescita, «una leggera crescita sull'aeroporto di Linate».
Per la partita Alitalia «l'interesse è rilanciare non è solo un'operazione il salvataggio» a dire del vicepremier Luigi Di Maio, per il quale si tratta di «un'operazione di mercato». Poi «quello che faremo sarà legato a Ferrovie e Delta, quali saranno gli altri partner lo decideranno loro».
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