Alitalia, nessuna offerta nella gara per il marchio. Si apre la fase dei ribassi
Il prezzo base era di 290 milioni di euro. Ita è interessata, ma a un prezzo inferiore. Se non ci saranno offerte nella seconda fase i commissari potrebbero trattare con chi vogliono
di Gianni Dragoni
I punti chiave
3' di lettura
Si va alle offerte al ribasso per la gara di vendita del marchio Alitalia. Nella prima tornata i commissari della compagnia non hanno ricevuto offerte vincolanti alla scadenza di lunedì 4 ottobre, come anticipato dal Sole 24 Ore di oggi. Il prezzo a base di gara era di 290 milioni di euro, più Iva e tasse. Solo Ita, la «nuova Alitalia» che decollerà il 15 ottobre con i primi voli, è interessata al marchio per poter riavere il nome Alitalia e il sito di vendita dei biglietti, ma non a questi prezzi.
Scarsa trasparenza
L’Ansa ha confermato che la gara per il marchio Alitalia è «andata deserta». Ora si passa alla seconda fase, con offerte più basse. I commissari, Giuseppe Leogrande, Gabriele Fava e Daniele Santosuosso non hanno fatto comunicazioni, con la motivazione che la gara non è terminata. Una scelta che non dà trasparenza, malgrado gli interessi pubblici in gioco. Sull’esito della vendita c'è anche l’attenzione dei dipendenti, perché gli stipendi di settembre sono stati pagati solo per metà. L'altra metà, secondo i commissari, sarà pagata all'esito della gara per vendere il marchio. Purché ci siano i soldi.
Le regole della seconda fase
Cosa accadrà ora? Si rafforza la probabilità che sia Ita ad aggiudicarsi il marchio, con un’offerta in forte ribasso rispetto al prezzo di partenza della gara. Il bando prevede che nella seconda tornata si potranno presentare offerte in riduzione del prezzo base. Secondo indiscrezioni sarebbero previste riduzioni di circa il 25 per cento. Dai commissari non sono emerse indicazioni né sui ribassi né sulla data per presentare le offerte. Secondo alcune fonti, la scadenza sarebbe intorno al 12 ottobre. Se ci fossero più offerte, sarebbero consentiti rilanci rispetto all’offerta migliore, di almeno 10 milioni.
Nella terza fase i commissari possono trattare con chi vogliono
Se anche nella seconda fase non ci fossero offerte e la gara andasse di nuovo deserta, i commissari potrebbero trattare con chi vogliono, a loro discrezionalità. È qui che vorrebbe inserirsi Alfredo Altavilla, presidente operativo di Ita, con un’offerta in forte ribasso.
Valore contabile 150 milioni
Il marchio di Alitalia ha un valore contabile di circa 150 milioni, ha detto in aprile il commissario Leogrande alla Camera. Questo potrebbe essere un prezzo più realistico per l’aggiudicazione. Ma secondo alcune fonti Ita potrebbe cercare di comprarlo per una somma molto inferiore. Tutto dipenderà se ci saranno altri pretendenti.
Le grandi compagnie non sono interessate
I grandi vettori europei e americani, interpellati dal Sole 24 Ore, non sono interessati al marchio. Non Air France-Klm né Lufthansa, non easyJet. Neppure Delta Air Lines e United sono interessate.
L’incognita Ryanair
C’è l’incognita Ryanair. L’a.d. Michael O’Leary in luglio ha detto di essere interessato al marchio, a metà settembre ha fatto retromarcia. Ma è imprevedibile. All’interno di Ita si pensa che Ryanair possa tentare di comprarlo per una somma contenuta, sperando di rivenderlo a un prezzo più alto o affittarlo a caro prezzo alla nuova società che erediterà parte delle attività di Alitalia, con 52 aerei e 2.800 dipendenti. Sono solo ipotesi.
Altavilla ha detto che è allo studio anche un piano B, per dare a Ita un nome diverso da Alitalia se non dovesse riusicre a c omprare il marchio alle sue condizioni. Ita è interessata ad aggiudicarselo per ripristinare il nome Alitalia e il sito per la vendita dei biglietti. Oggi diversi potenziali clienti lamentano che non sia facile trovare il sito della nuova società (è www.itaspa.com).
I voli Roma-New York dal 4 novembre
Oggi Ita ha annunciato la messa in vendita dei biglietti per i voli intercontinentali per gli Stati Uniti. L’autorizzazione delle autorità americane è arrivata solo adesso. Il primo, e per ora unico volo verso gli Usa, sarà il Roma Fiumicino-New York Jfk, partirà il 4 novembre con un Airbus 330 con 250 posti. Tre frequenze la settimana (cioè tre voli di andata e altrettanti di ritorno), da dicembre aumenteranno a cinque.
Boston e Miami raggiungibili da marzo 2022
Le altre destinazioni già previste a partire dal 15 ottobre, Boston e Miami da Fiumicino, saranno raggiungibili solo da marzo 2022, così come il Malpensa- New York Jfk. Per ora Ita non ha l’autorizzazione per vendere i voli da Fiumicino a Tokyo Haneda (già previsto dal 15 ottobre, ma rimandato), né per Brasile e Argentina (previsti da marzo 2022). Il volo Roma-Los Angeles è previsto da giugno 2022.
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