Trasporto aereo

Alitalia, il piano su come ricollocare 7.800 lavoratori

Sottoscritto da commissari e sindacati il progetto condiviso «New Job». In settimana prevista l’aggiudicazione dei bandi su handling e manutenzione

di Giorgio Pogliotti

ITA, Altavilla: "Futuro della compagnia con chiunque abbia voglia di investire"

2' di lettura

Un piano per favorire la ricollocazione volontaria dei 7.800 dipendenti di Alitalia in amministrazione straordinaria attraverso l’avvio di percorsi formativi orientati alla valorizzazione delle competenze e l’attivazione di incentivi fiscali e contributivi per favorire le assunzioni. Di questi, circa 3.800 appartengono ai 2 rami in vendita della manutenzione e dell’handling che progressivamente verranno assorbiti nel percorso del processo di cessione (in settimana è prevista l’aggiudicazione dei bandi per l’handling dove in pole position c’è Swissport e poi per la manutenzione dove spicca Atitech: in principio dovrebbero essere assorbiti in 2.500). Inoltre si stima che circa 800 dipendenti saranno pensionabili nell’arco di vigenza degli attuali ammortizzatori sociali (Cigs 2022/2023 e i successivi due anni di Naspi).

Il progetto condiviso

Sono questi i cardini del progetto condiviso New Job sottoscritto dai 3 commissari straordinari e dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, UglTa che punta sulle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione - anche coinvolgendo i fondi interprofessionali -, introdotte dalla legge di Bilancio per la ricollocazione del personale, come il programma di politica attiva del lavoro Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol). Le assunzioni che Ita sta effettuando, in base all’arrivo di nuovi aeromobili (entro il mese è in arrivo un Airbus 350) porteranno ad una riduzione della platea di riferimento.

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Il documento dei 3 commissari

Tornando al documento inviato dai commissari Giuseppe Leogrande, Gabriele Fava, Daniele Santosuosso e sindacati ai ministeri del Lavoro, e alla struttura crisi d’impresa dello Sviluppo economico, si propone il coinvolgimento diretto delle Regioni Lazio e Lombardia in una cabina di monitoraggio che preveda la partecipazione delle parti sociali, delle Agenzie per il lavoro, di società di outplacement e di ricerca e selezione del personale.

In particolare si chiede di attivare un sistema di incentivi alla ricollocazione (presso Ita, altre aziende del settore o di altri settori) del personale inserito nel programma di Cigs concorsuale e privo dei requisiti per accedere alla pensione, durante la fruizione degli ammortizzatori sociali.

Gli strumenti a disposizione

Il ventaglio di strumenti a disposizione è ampio: tra questi c’è l’esonero contributivo totale (per un massimo di 36 mesi, nel limite di 6mila euro annui) per l’assunzione di lavoratori subordinati da imprese che siedono al tavolo per la gestione delle crisi aziendali presso la struttura del Mise, o il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) che supporta nel reinserimento lavoratori in esubero in caso di ristrutturazioni cofinanziando l’85% dei costi dell’intervento (le Regioni coprono la quota restante).

Il progetto potrebbe partire con «un primo gruppo di assistenti di volo e personale di terra, e poi essere allargato ad altre professionalità». Per i 2.500 assistenti di volo, tra i pensionamenti e le assunzioni da parte di Ita nei prossimi 4 anni, si prevede che lo strumento delle politiche attive del lavoro «potrà trovare un’applicazione efficace».

Anche il personale di terra, è stato frequentemente inserito in percorsi di job rotation, con «conseguente accrescimento della propria esperienza professionale». Mentre per i piloti «non si prevedono di fatto esuberi», anche perché la previsione che Ita li «assorba quasi completamente nell’arco di piano è realistica».

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