Trasporto aereo

Ita, Giorgetti: rilancio avrà costi sociali, valutare collaborazione con Ferrovie

Tensioni al vertice per l’avvio della nuova società. Confermato lo sciopero del trasporto aereo per il 24 settembre

Alitalia, stop ad acquisti voli. Confronto tra ITA e i sindacati

2' di lettura

«La scelta fatta è stata quella di creare una società che non consumi ricchezza. Oggi consuma sostanzialmente 30 milioni di euro al mese a carico dello Stato e della collettività: è una situazione non sostenibile. Ora, Ita partendo da situazione più ridotta» si immagina «possa intercettare la ripresa e possa ricrescere. Non da sola. Io vado ribadendo che sarà il caso di trovare forme di collaborazione. Magari con Ferrovie». Dice così il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti intervenendo al meeting di Rimini parlando prima di Alitalia e poi della nuova società Ita.

I sindacati confederali in una lettera al Governo chiedono un suo intervento nella trattativa con Ita. Al termine dell’incontro con la nuova azienda, è stato confermato lo sciopero del trasporto aereo per il 24 settembre.

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Filt Cgil: bocciamo idea non ci sia legame con Alitalia

«Ci hanno detto che non ci deve essere nessun legame con Alitalia in amministrazione straordinaria, noi abbiamo rigettato questa proposta perché noi ci occupiamo di 10500 lavoratori e non solo dei 2800 che Ita vorrebbe assumere». Così il segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, dopo l’incontro di oggi con i vertici di Ita. «Noi chiederemo delle risposte e chiesto anche un allargamento del confronto a livello governativo perchè sui 10500 lavoratori di Alitalia servono delle risposte che non può dare solamente Ita», ha sottolineato il leader sindacale. Devono quindi intervenire «il ministero del Lavoro, il Mise, il ministero dei Trasporti e ilministero delle Finanze, azionista di maggioranza», ha spiegato Cuscito. Inoltre, «abbiamo stigmatizzato l’uscita di Ita dall’associazione datoriale, che apre al ccnl, una cosa paradossale, avviene ad opera di una società controllata dallo Stato e che va contro la norma prescritta nel decreto rilancio, che prevede l’applicazione dei minimi salariali nel ccnl. Questo vuol dire penalizzare i lavoratori anche da un punto di vista salariale».

Fit-Cisl: ok obiettivi ma tutelare lavoratori

«Prendiamo atto che il presidente di Ita definisce la nuova compagnia aerea una start up, ma per noi la tutela occupazionale e reddituale dei 10.500 lavoratori di Alitalia resta un obiettivo imprescindibile». Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl, dopo l’incontro con i vertci di Ita punta i piedi. «Riteniamo condivisibili le linee guida del piano industriale di Ita espresse dai suoi vertici e cioè di rendere il nuovo vettore un’azienda solida, efficiente e, aggiungiamo noi, efficace: ne ha bisogno il sistema-Paese», sottolinea il leader sindacale. Altro punto affrontato nell’incontro di oggi è che la nuova Ita si è detta disponibile a negoziare il contratto aziendale. «Una disponibilità doverosa, che però lascia aperta la questione del rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore. Ma prima di entrare nel merito delle questioni da discutere abbiamo chiesto ad Ita di definire in via preliminare un protocollo sulle relazioni sindacali», spiega ancora Pellecchia.

Uiltrasporti: Ita fuori da Assaereo inaccettabile

«Ita ha scelto di uscire da Assaereo e quindi esprimendo la volontà di negoziare al proprio interno il contratto di lavoro dei dipendenti. E a quel punto confrontandolo con quello che si riesce a fare entro il 20 settembre ma scegliendo poi la condizione migliore», avverte il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. Una «cosa inaccettabile per noi».

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