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Alitalia nazionalizzata: nasce newco al 100% pubblica. Stanziati fino a 500 milioni

Nel decreto Coronavirus i fondi per la Newco. Alitalia in affitto alla nuova società. Stanziati altri 200 milioni, anche per la cigs di Air Italy

di Gianni Dragoni

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3' di lettura

Il governo ha stanziato 500 milioni di euro per interventi a favore dell’Alitalia e di altre compagnie aeree con licenza italiana, rilasciata dall’Enac. Il grosso dei fondi è destinato al salvataggio di Alitalia e alla creazione di una nuova società pubblica al 100%, la Newco, che dovrebbe prendere in affitto dal commissario le attività di Alitalia.

Il decreto in «Gazzetta Ufficiale»
Gli interventi sono inseriti nel decreto legge con le misure economiche per la crisi causata dal Coronavirus, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» e già in vigore dal 17 marzo. Lo stanziamento nel fondo che servirà a compensare le compagnie dei danni subìti dall’epidemia da Covid-19 è robusto, ma inferiore di 100 milioni alla cifra che era indicata nelle prime bozze del decreto, che era pari a 600 milioni. Sul testo ci sono stati litigi nel governo tra Pd e M5S, la richiesta di aiuto era partita dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, del M5S. Al Mise si era ragionato sulla costituzione di una Newco per Alitalia con una dotazione di capitale di un miliardo.

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La ripartizione dei fondi
Il decreto non spiega in dettaglio (né in piena trasparenza) come verranno impiegati i 500 milioni e a chi andranno. Il testo dell’articolo 79 dice che «in considerazione dei danni subiti dall’intero settore dell’aviazione a causa dell’insorgenza dell’epidemia da Covid-19, alle imprese titolari di licenza di trasporto aereo di passeggeri rilasciata dall’Enac che, alla data di emanazione del presente decreto-legge, esercitano oneri di servizio pubblico, sono riconosciute misure a compensazione dei danni subiti come conseguenza dell’evento eccezionale al fine di consentire la prosecuzione dell’attività». Ci sarà un decreto del Mise di concerto con il Mef per stabilire le «modalità di applicazione» della norma. L’efficacia «è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea». Potranno ricevere i fondi anche altre compagnie italiane, non è chiaro quali, ma il grosso andrà comunque ad Alitalia.

La Newco costituita dal Mef
Il decreto afferma poi che «in considerazione della situazione determinata sulle attività di Alitalia (...) è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal ministero dell’Economia ovvero da una società a prevalente partecipazione pubblica». La società sarà costituita con decreti del ministro dell’Economia, che ne fisserà il capitale e nominerà i vertici. Sarà quindi il commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, «a porre in essere ogni atto necessario o conseguente nelle more dell’espletamento della procedura di cessione dei complessi aziendali (...) e fino all’effettivo trasferimento dei medesimi complessi aziendali all’aggiudicatario della procedura di cessione ai fini di quanto necessario per l’attuazione della norma».

Aumenti di capitale
I 500 milioni serviranno soprattutto a questa operazione, a dotare la Newco di capitale iniziale e di eventuali «successivi aumenti di capitale», previsti dal decreto. La Newco dovrebbe prendere in affitto dalla gestione commissariale le attività di Alitalia, dopo le misure di «efficientamento» che il commissario deve attuare. Il decreto non precisa quali parti di Alitalia entreranno nella Newco (è stata iptoizzata solo la parte «aviation», ma potrebbe anche essere tutta) né quanti dipendenti entreranno nella Newco. Per il trasferimento di personale il decreto dice che verranno seguite le procedure della legge Marzano del 2004.

Il commissario vuole cigs per 3.960 dipendenti
Leogrande ha chiesto ai sindacati di mettere in cigs 3.960 dipendenti sugli 11.600 complessivi di Alitalia, dal 24 marzo fino al 31 ottobre. Ieri c’è stato il primo incontro al ministero del Lavoro, in videoconferenza, ma non c’è accordo con i sindacati. Nuova riunione il 23 marzo. Secondo i sindacati Alitalia potrebbe aumentare il numero dei lavoratori da mettere in cigs.

Soldi per cigs a Air Italy
In un’altra norma il decreto prevede interventi più generali per l’integrazione al reddito dei lavoratori del settore, con l’incremento per quest’anno di 200 milioni a favore del Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale. I fondi servono per versare un assegno ai lavoratori in Cigs o con la Naspi che corrisponda all’80% della retribuzione effettiva, si fa riferimento allo stipendio percepito nei 12 mesi precedenti. Questi fondi aggiuntivi serviranno per pagare quest’anno «il trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale qualora l’azienda operante nel settore aereo abbia cessato o cessi l’attività produttiva e sussistano concrete prospettive di cessione». La relazione di accompagnamento spiega che questa norma serve anche per autorizzare la Cigs per i dipendenti di Air Italy, che ha cesato l’attività in febbraio, prima dell’esplosione del Coronavirus.

Per approfondire:

Alitalia, taglio dei voli pari al 22% dei posti

Come il coronavirus sta mandando a picco le compagnie aeree


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