ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSostenibilità e svolta digitale

All’ambasciata di Francia in Italia un dialogo tra istituzioni e player del settore

Tra i presenti all’incontro «Il futuro della moda», il ministro Adolfo Urso, il ceo di Bulgari Jean-Christophe Babin e l’ad di Hermès Italia Francesca Di Carrobbio

di Redazione Moda

3' di lettura

Un confronto sul futuro della moda tra importanti player più italiani e francesi, dal titolo «Sostenibilità e innovazione: nuove sfide e opportunità per il settore». L'incontro si è svolto presso l'ambasciata di Francia in Italia, su iniziativa di Sopra Steria, multinazionale francese con sei sedi in Italia, leader europeo nella consulenza, nei servizi digitali e nello sviluppo di software.

L’interesse delle istituzioni

La rilevanza del tema, che riguarda un comparto chiave dell'economia, del soft power e dell'occupazione nei due Paesi europei, è stata testimoniata dall'intervento del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e di esponenti delle istituzioni, tra i quali Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia e Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato al ministero della Cultura.«Il legame tra Italia e Francia nel settore della moda è storico e inscindibile – ha dichiarato Urso – e va coltivato in un rapporto di piena reciprocità. È una catena di valore che ci fa più forti nella competizione globale consegnandoci una leadership indiscussa. Ciascun Paese ha le sue peculiarietà e i suoi punti di forza, come dimostra la straordinaria manualità e qualità della produzione italiana che noi intendiamo valorizzare anche attraverso il collegato sul Made in Italy che stiamo realizzando».

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Gli impegni in Europa

«Siamo in campo insieme per tutelare il settore con una posizione assertiva sul Regolamento europeo sull'Ecodisegn soprattutto per quanto riguarda gli obblighi di divieto di distruzione dell'invenduto, il passaporto digitale dei prodotti, la riciclabilità e l'aumento della durata della vita dei prodotti – ha aggiunto Urso –. Siamo convinti che il made in Italy debba essere sempre più sostenibile e all'avanguardia anche nella transizione digitale e green».

La moda come volano di cambiamento

«La moda è uno dei settori in cui Francia e Italia collaborano maggiormente e da molto tempo. Le nostre aziende sono dei modelli su scala globale – ha spiegato Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia –. Per questa ragione il tema della riduzione delle emissioni di questo settore è di grande interesse per noi, in quanto siamo due Paesi impegnati a promuovere un nuovo percorso di sobrietà. Questo impegno, Francia e Italia lo hanno assunto a livello europeo con Fit for 55, un nuovo obiettivo europeo per il clima. Siamo profondamente convinti che le aziende del settore, grandi protagoniste di questa transizione, sapranno proporre iniziative innovative e stimolanti affinché le aziende francesi e italiane possano essere d’ispirazione anche in questo campo».

Il ruolo della transizione digitale

«La filiera produttiva del settore moda, particolarmente interessata dalle decisioni dei regolatori in materia di riduzione delle emissioni climalteranti, presenta delle complessità specifiche legate a un alto grado di frammentazione e a diversi livelli di maturità in quanto a sostenibilità ambientale – ha dichiarato Stefania Pompili, ceo di Sopra Steria Italia –. A questo proposito, la transizione digitale ricopre un ruolo nevralgico in quanto abilitatore di efficientamento energetico e misuratore dei risultati raggiunti in materia di compensazione. In questo senso, un'alleanza tra Italia e Francia, i mercati di riferimento per il settore, può favorire l'integrazione digitale tra le filiere di produzione e dare vita a una piattaforma di misurazione europea che promuova una visione integrata. L'innovazione si pone, dunque, al servizio della sostenibilità per creare sinergie tra mercati diversi ma vicini».

I partecipanti

Al dibattito hanno partecipato Jean-Christophe Babin, ceo Bulgari, Serge Brunschwig, presidente e amministratore delegato di Fendi;Antonella Centra, Executive Vice President, General Counsel, Corporate Affairs & Sustainability di Gucci; Claudio Delunas, ceo e fondatore Idee Partners (Gruppo Pattern); Francesca Di Carrobio, Ceo Hermès Italia; Stefania Lazzaroni, direttrice generale Altagamma; Chiara Murano, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Tod’s; Eleonora Rizzuto, Direttore Sviluppo Sostenibile Bulgari & Lvmh Italia e Leo Rongone, Ceo Bottega Veneta.

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