Alla Chigiana i grandi nomi del panorama internazionale
Tra gli ospiti Gidon Kremer, Misha Maisky, Gil Shaham, il Quartetto Hagen
di Francesco Ermini Polacci
2' di lettura
«Micat in Vertice» (‘splende sulla cima') è il motto che, da sempre, accompagna una stella posta a sormontare lo stemma familiare del conte Guido Chigi Saracini, il fondatore dell'Accademia Musicale Chigiana di Siena. E dal lontano 1923, quel motto dà il nome (MIV) a una rassegna invernale che a Siena ha portato i maggiori nomi del concertismo internazionale: i primi furono Alfred Cortot, Arthur Rubinstein, Paul Hindemith, Sergej Prokof'ev, Vladimir Horowitz, Andrés Segovia, ma lì hanno suonato anche Daniel Barenboim e Maurizio Pollini in calzoncini corti, e poi David Ojstrakh, Svjatoslav Richter, il Quartetto Alban Berg; una lista di eccellenze che potrebbe continuare a lungo.
Una sala del palazzo Chigi Saracini venne appositamente restaurata, trasformandosi in un sontuoso salone da concerto di gusto neo-rococò, con tanto di organo (oggi purtroppo inutilizzato) posto su una grandiosa balaustra. E ogni 22 novembre – il giorno in cui si celebra Santa Cecilia, patrona della musica – iniziava quella che è stata una delle più antiche rassegne musicali di tutt'Italia. Nel 1932, il conte Chigi Saracini avrebbe dato vita ai leggendari corsi estivi dell'Accademia Chigiana, ma la stagione della MIV non si è mai interrotta.
Edizione numero cento
Quest'anno la Chigiana ne festeggia l'edizione numero cento, e lo fa con un programma (fino al 12 maggio, www.chigiana.org) che – nelle parole del direttore artistico Nicola Sani - «riporta alla Chigiana e a Siena i grandi nomi dell'attuale panorama internazionale, musicisti che qui si sono formati, alcuni diventando poi docenti, e da qui hanno intrapreso la loro carriera: come Gidon Kremer, Misha Maisky, Gil Shaham, il Quartetto Hagen». Intanto, la stagione numero 100 della MIV è iniziata, portando al Teatro dei Rinnovati l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il suo direttore musicale Antonio Pappano. Un gemellaggio fra istituzioni accomunate dalla storia e dalle finalità formative.
Ospite come solista, la violinista georgiana Lisa Batiashvili, vincitrice del Premio Chigiana 2009: compita ed elegante, cava dal suo Guarneri del Gesù un suono asciutto e tirato a lucido, senza un solo cedimento nell'intonazione, e così offre del Concerto op. 61 di Beethoven una visione introspettiva e misurata, ben assecondata dai professori di Santa Cecilia e da Pappano. Il quale pare invece scatenarsi nella Sinfonia n. 2 di Schumann, proposta in una travolgente, personalissima lettura giocata sui contrasti, ora eccitata ora pensosa. Una dionisiaca comunicativa, quella di Pappano, che contagia e i bravi orchestrali ceciliani e il pubblico festoso.
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