Alla maturità tornano le due prove scritte in presenza
Pronte le ordinanze del ministro Bianchi: Invalsi e scuola-lavoro non costituiranno requisito di accesso alle prove. Si parte il 22 giugno con italiano
di Claudio Tucci
I punti chiave
3' di lettura
Tornano le prove scritte alla prossima maturità, che partirà il prossimo 22 giugno. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha predisposto le ordinanze che definiscono l’organizzazione e le modalità di svolgimento degli esami di Stato 2022 del primo e del secondo ciclo di istruzione. Terminato l'iter amministrativo, le ordinanze saranno poi trasmesse alle competenti commissioni parlamentari, come previsto dall’ultima legge di Bilancio. Le prove scritte si svolgeranno in presenza. Per il solo colloquio, sia nel primo che nel secondo ciclo, è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il loro domicilio, condizione che andrà, comunque, documentata.
«Le scelte di oggi - sottolinea il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi - rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando».
Come sarà l’esame 2022
La maturità 2022, che interessa circa mezzo milione di studenti, è costituita da una prova scritta di italiano, da una seconda prova sulle discipline di indirizzo, predisposta dalle singole commissioni d’esame, e da un colloquio orale. La sessione d’esame avrà inizio il 22 giugno 2022 alle 8.30, con la prima prova scritta di italiano, che sarà predisposta su base nazionale.
Per italiano, sette tracce
La prova d’italiano proporrà sette tracce con tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.
La seconda prova sulla materia caratterizzante
Il 23 giugno si proseguirà con la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Le discipline saranno comunicate al termine dell’iter formale delle ordinanze. La seconda prova sarà predisposta dalle singole commissioni d’esame, per consentire una maggiore aderenza a quanto effettivamente svolto dalla classe e tenendo conto del percorso svolto dagli studenti in questi anni caratterizzati dalla pandemia.
Il colloquio
È previsto, poi, il colloquio, che si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto) che sarà sottoposto al candidato. Nel corso del colloquio il candidato dovrà dimostrare di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline e di aver maturato le competenze di educazione civica; analizzerà poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze fatte nell’ambito dei Percorsi di scuola-lavoro. La commissione sarà composta da sei commissari interni con il presidente esterno.
La valutazione finale resta in centesimi
La valutazione finale resta in centesimi. Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 40 punti (12 per il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto). Le prove scritte peseranno fino a 40 punti, il colloquio fino a 20. Si potrà ottenere la lode, con deliberazione all’unanimità della commissione. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che pure saranno svolte, e lo svolgimento dei percorsi di scuola-lavoro non costituiranno requisito di accesso alle prove.
L’esame di terza media
Per l’esame di terza media sono previste due prove scritte, una di italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche, e un colloquio, nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative all’inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’Educazione civica. La votazione finale resta in decimi. Si potrà ottenere la lode, con deliberazione all’unanimità della Commissione. Per quanto riguarda l’ammissione all'Esame, la partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso. L’esame si svolgerà in presenza, nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2022.
Protesta degli studenti: non si tiene conto di ultimi tre anni
Le scelte sulla maturità provocano subito le proteste degli studenti. «Non si tiene conto degli ultimi tre anni, penalizzati da un Esame senza senso. Così non ci stiamo: se ministero non ci convoca non possiamo evitare di mobilitarci». È il commento a caldo della Rete Studenti Medi a pochi minuti dalla pubblicazione del testo dell’ordinanza sugli esami di Stato 2022, che vede un ritorno delle prove scritte.
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