NUOVI VOLTI

Alla scoperta di una rinnovata generazione di modelle

Cavalca le passerelle ma è anche artista, giardiniera, calligrafa. Sofia Fanego unisce molte vite nella stessa idea di bellezza.

di Laura Leonelli

Abito in taffetà, CHANEL. Cappello con veletta, GIANMARCO BERSANI. Orecchini LuneBleue, in oro bianco, zaffiri taglio ovale ed diamanti, Stellar Times Collection LOUISVUITTON.

3' di lettura

Se mai ci capitasse in questi giorni di camminare per i boschi della Normandia, dovremmo fare attenzione a un fiore che, con la timidezza della più studiata vanità, si nasconde tra le foglie ai piedi di un albero. Una corolla semplice, blu e gialla, poggiata su uno stelo sottile che la sostiene verso la luce. Quel fiore è Sofia Fanego, e la storia di questa fanciulla naturalmente in fiore, che imita il sottobosco coprendosi il volto con le mani e lasciando liberi solo gli occhi azzurri, inizia sul limitare del giardino del castello del regno incantato di cui è appena diventata la regina. E la Sofia-a fior di pelle che tanto si emoziona a parlare di sé, dei suoi progetti, del suo amore rigenerante per la natura, non è soltanto la splendida modella di queste pagine, corpo che sboccia a ogni scatto, ma è anche un'artista. E pur essendo giovanissima, come dichiarano senza bisogno di dati anagrafici la compattezza radiosa del volto e la taglia minima del guardaroba, anche Sofia sente il bisogno di parlare del tempo. Che passa, inesorabilmente. Che segna, ovvio. Che abbandona, un giorno.

Un collage della serie “Vaga Pavana” (Buenos Aires, 2018) della modella e artista Sofia Fanego, protagonista del servizio.

Un lavoro forse scaramantico il suo, nato dal ricordo dell'infanzia trascorsa in campagna, a San Pedro, non lontano da Buenos Aires, in una fattoria degli animali e delle rose, quelle gialle che coltivava la madre, «e la vedo nel nostro giardino con i jeans, il grembiule, il cestino e le sue forbici», ricorda Sofia. Alle rose sono seguiti altri miracoli di natura, e alle forbici della madre si sono aggiunte quelle della figlia, che ha raccolto fiori in ogni parte del mondo, il Portogallo dove ha studiato calligrafia, il Giappone dove ha scoperto la bellezza irregolare della carta washi, la Francia, dove vive tra il maniero in Normandia e Parigi, e poi tutte le metropoli dove la porta il suo lavoro di modella. Ovunque Sofia guarda, cerca e taglia. Come raccomandano botanici e giardinieri, il segreto è tagliare la corolla nell'attimo in cui ogni petalo sta per raggiungere la perfezione. Non un secondo più tardi. E così fa Sofia che raccoglie i fiori di campo, di città, di foresta e li porta nell'atelier del castello del suo amato consorte, anche lui artista, scultore. E qui li conserva, essiccandoli, pressandoli, trasformandoli in quello che non erano destinati a essere, bellezza eterna.

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Un po' come ha fatto la fotografia dal suo esordio, e accanto al baule dove Sofia ha riposto alcune scatole arancioni di Hermès – regalo di lei a lui o di lui a lei? – nelle quali riposano petali e foglie ormai secchi, ci sono pile di giornali, riviste, libri degli anni Quaranta e Cinquanta. Altro taglio, di nuovo le forbici affilate e le pagine che riproducono «le donne di allora, splendide e generose», commenta Sofia, diventano la base su cui questa giardiniera, top model, maestra di yoga, calligrafa, poetessa alle prime ore del giorno dopo la meditazione, e tra poco anche ceramista ama inventare il suo giardino segreto. Dall'unione tra il corpo fotografato e i fiori all'apparenza freschi, ma ormai privi di linfa vitale è nata una delicatissima serie di collage che Sofia Fanego esporrà dalla metà di dicembre nella galleria Pagana-Casa de Arte, a Buenos Aires. Sembrerebbe un omaggio alla giovinezza, anche questo così autobiografico, ma in realtà «io parlo della pelle che cambia, della natura che mostra la sua pelle, persino la corteccia e non teme nulla in ogni stagione».

Per spiegare il concetto Sofia inquadra il paesaggio che ammira dalle finestre del suo grande atelier. Da una parte il parco del castello e dall'altra l'orto. Ma basta un attimo perché la riflessione sulla caducità della vita e il suo relativo appassirsi contro cui combattono forbici e bisturi di tutti i tipi, ceda il passo all'entusiasmo per le zucche e i cavoli che stanno crescendo su quel fazzoletto di terra e che tra poco diventeranno «il cibo più sano al mondo». Sofia che coglie la verdura. Sofia magnifica sposa in un abito d'oro YSL. Sofia filosofa. Sofia che non ha le rughe e per questo ne parla felice.

Idee per un look total black

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