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Alla Zes Adriatica istanze da 1 miliardo

La zona economica speciale tra Puglia e Molise attrae progetti di imprese: in corso gli investimenti di ITT, approvati quelli di OVS e di Deghi

di Michele Romano

Panoramica. L'area industriale di Molfetta, che rientra nella Zes, e in lontananza il porto

2' di lettura

«Nei primi nove mesi di attività abbiamo ricevuto, attraverso il nostro sportello unico digitale, 113 istanze di investimenti privati tra Puglia e Molise, per un totale stimato di oltre 1 miliardo e più di un terzo di queste pratiche è stato già approvato». Manlio Guadagnuolo, che guida la Zes Adriatica (una delle 8 Zone Economiche Speciali attive in Italia), è soddisfatto dei risultati ottenuti: solo 6 giorni per concedere l’autorizzazione unica a Lisa Spa per un progetto da 32 milioni sulla logistica a Molfetta. Questo è diventato anche il primo comune in Italia ad approvare, proprio su proposta del commissario, il kit localizzativo che per i prossimi 7 anni azzera tutte le tasse comunali (IMU e TARI) e prevede forti agevolazioni sugli oneri di concessione per tutti coloro che investiranno in interventi in area Zes che porteranno un incremento occupazionale.

È di un mese fa la posa della prima pietra, a Termoli, del nuovo opificio autorizzato dalla struttura commissariale, il più grande investimento in Italia negli ultimi 10 anni di ITT, colosso americano dell’automotive: 70 milioni ripartiti tra building, parco fotovoltaico, macchinari e progetto di ricerca, con l’assunzione di 60 addetti.

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Già approvati in meno di 45 giorni anche i progetti di OVS, per realizzare a Bari un polo per l'innovazione tecnologica e la rigenerazione di capi di abbigliamento (un investimento da 33 milioni), della multinazionale Cromwell sulla logistica a Modugno (90 milioni) e di Deghi, che in Salento investirà 26 milioni per realizzare uno dei più importanti investimenti nel canale e-commerce in Italia, garantendo 70 nuovi posti di lavoro. Ricadendo in area Zes: tutti questi investimenti potranno godere anche di rilevanti agevolazioni fiscali.

Per favorire la realizzazione delle infrastrutture strategiche, Guadagnuolo ha in mano anche la gestione di 83 milioni di fondi del Pnrr per realizzare le infrastrutture dell’ultimo miglio a servizio delle aree produttive, tra cui la zona franca di Termoli (15,6 milioni). Il commissario ha anche accelerato le procedure per il potenziamento del collegamento tra il porto e l'interporto di Bari (circa 120 milioni) e per realizzare l’ultimo miglio ferroviario e stradale fino al porto di Molfetta.

Nei giorni scorsi è stato pubblicato l’avviso per la perimetrazione delle zone franche doganali (ZFD), «consentendo alle imprese che ne avranno la necessità, di sommare gli ulteriori vantaggi previsti in queste aree (esenzione IVA e dazi doganali) a quelli già notevoli previsti per la Zes» e azioni sempre più favorevoli verso quelle imprese che implementeranno i principi ESG.

«Con le Zes è nata la burocrazia amica delle imprese e la nostra attrattività si sta moltiplicando a dismisura – spiega Guadagnuolo –, grazie anche alla visione internazionale della nostra mission e alla visibilità che abbiamo guadagnato attraverso l’aggiudicazione di AICE 2024, l’evento mondiale della World Free Zone Organization, che a giugno del prossimo anno porterà a Bari i rappresentanti delle circa 7.000 Zes e zone franche di oltre 140 Paesi».

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