Allarme Assitol: l’Italia rischia di rimanere senza olio extravergine di oliva
Produzione in crisi sia in Italia che in Spagna, dove si prevede un raccolto dimezzato dal maltempo, ma nei supermercati non cala la pressione promozionale
di Giorgio dell'Orefice
2' di lettura
Si rischia di restare senza olio extravergine d’oliva. A lanciare l’allarme è Assitol, l’Associazione Italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria, che già lo scorso anno aveva parlato delle difficoltà del settore olivicolo oleario e oggi parla apertamente di crisi.
A mancare è la disponibilità di materia prima. In Italia infatti, siccità prima e fenomeni di meteo estremo hanno tagliato del 30% la produzione ma – soprattutto – le difficili condizioni meteo climatiche hanno dimezzato la produzione in Spagna, di gran lunga il principale produttore mondiale che quest’anno (e dopo anni) scenderà sotto la soglia produttiva del milione di tonnellate fermandosi a quota 700mila tonnellate.
«Sta succedendo quello che avevamo paventato agli inizi della campagna – spiega il dg di Assitol, Andrea Carrassi – a causa della scarsa produzione, il nostro settore rischia di non avere a disposizione la quantità di extra vergine sufficiente a rifornire il mercato nei prossimi mesi».
Questa contrazione record della disponibilità di prodotto ha generato l’impennata verso l’alto dei costi della materia prima, cui si sono aggiunti poi i rincari energetici e quelli del confezionamento. La disponibilità di olio, sia in Italia che all’estero, è quindi ai minimi termini. Per giunta, stando alle prime previsioni sulla prossima campagna, il quadro è destinato a peggiorare, a causa del perdurare della siccità in Spagna e in buona parte del Mediterraneo.
Secondo Assitol inoltre scarsità di materia prima e costi di produzione in ascesa con pesanti ricadute sui consumi sarà lo scenario prevalente anche nel prossimo futuro. Tuttavia, la diminuita disponibilità di olio ed i conseguenti rincari non hanno però fermato le vendite promozionali, mettendo così a rischio i già scarsi quantitativi di extra vergine a disposizione.
«In questi mesi l’olio è divenuto un bene prezioso – ha aggiunto Carassi – e il ricorso al sottocosto potrebbe anticipare l’esaurimento dei nostri prodotti. Ecco perché ribadiamo l’appello al senso di responsabilità di tutta la filiera, dalla produzione agricola all’industria che rappresentiamo, fino alla grande distribuzione, affinché sia possibile garantire l’olio d’oliva sulle tavole degli italiani».
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