finanza sostenibile

Allarme dati Esg. «Necessario un grande data base pubblico europeo»

Lo chiedono le associazioni finanziarie europee di banche , assicurazioni e fondi: «Informazioni Esg limitate e insufficienti». Tassonomia ed Ecolabel alle porte

di Vitaliano D'Angerio

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3' di lettura

È allarme dati Esg. A lanciarlo sono le associazioni europee di banche, fondi d’investimento, assicurazioni e fondi pensione in una lettera indirizzata a John Berrigan, direttore generale della potente divisione Fisma che, nella Commissione Ue, si occupa di servizi e mercati finanziari. «La disponibilità di dati Esg di qualità, comparabili, affidabili e pubblici – scrivono le associazioni di categoria del settore finanziario – è attualmente piuttosto limitata e insufficiente per soddisfare le crescenti aspettative e i nuovi requisiti normativi che dovrebbero essere applicati a breve».

Le informazioni disponibili, si legge ancora nel documento, sono inoltre difficili da confrontare. Senza dimenticare, infine, che «i dati Esg di fornitori terzi sono spesso costosi per gli operatori dei mercati finanziari di piccole dimensioni, ricercatori o mondo accademico».

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La richiesta di un registro europeo della sostenibilità

A firmare la lettera indirizzata a Berrigan sono stati i vertici di Efama (risparmio gestito), Insurance Europe (assicurazioni), Pensions Europe (fondi pensione), Ebf (banche), Esbg (casse di risparmio) e Eacb (banche cooperative). Associazioni che rappresentano la fetta maggiore di quegli investitori finanziari che dovranno canalizzare i propri soldi sul Piano Green della Commissione Ue. Soggetti di peso dunque che però hanno necessità di avere dati Esg comparabili e affidabili, possibilmente accessibili a tutti dal punto di vista dei costi.

Ecco perché nel documento oltre all’analisi c’è anche la proposta: la creazione di un registro pubblico europeo dei dati Esg, un grande contenitore di cifre e numeri sulla sostenibilità, utili per gli investitori e per chi fa ricerca.

Dichiarazioni non finanziarie e dati di authority

Le associazioni finanziarie europee nella lettera a Barrigan entrano nel dettaglio e chiedono che il futuro grande cervellone informatico europeo, contenga in prima battuta le dichiarazioni non finanziarie delle aziende quotate, i dati relativi alla tassonomia green cominciando da quelli legati al climate change, e tutte le informazioni Esg necessarie agli investitori per essere in linea con i regolamenti relativi alla sostenibilità nei servizi finanziari (Sfdr).

In seconda battuta, nel grande data base Esg, dovrebbero confluire anche i dati in possesso di governi, authority, banche centrali, istituti di statistica. Una grande piattaforma informatica per investitori e ricercatori universitari, un robusta infrastruttura di supporto alle strategie green della Commissione Ue. Che «idealmente dovrebbe essere free of charge» (gratis).

La consultazione su servizi finanziari e sostenibilità

La proposta del registro europeo dei dati Esg dovrebbe migliorare la trasparenza, spingendo sulla comparabilità delle informazioni in un ambito dove standard e parametri sono veramente numerosi e frammentati. Il documento arriva in un momento chiave per tutto il settore finanziario Esg. Le tre authority europee (Esma, Eiopa, Eba) - che si occupano di mercati finanziari, assicurazioni, fondi pensione e banche - hanno avviato una grande consultazione su standard e trasparenza del mondo finanziario sostenibile. Il 2 luglio si terrà anche un incontro via web a cui sono invitati tutti i protagonisti del pianeta risparmio e finanza. Il tema è infatti complesso e importante: i mille miliardi di euro previsti per il Green Deal europeo dovranno infatti arrivare in parte da investitori finanziari privati.

I tempi sono stretti, come viene indicato nella lettera. A fine anno avrà il via libera definitivo la tassonomia green e, di conseguenza, l’Ecolabel per i prodotti finanziari. A quel punto, chi vorrà collocare strumenti finanziari in Europa dovrà attenersi a queste norme e, per rendersi riconoscibile alla clientela, utilizzare l’etichetta Ecolabel. Se sarà disponibile un data base europeo Esg potrebbe facilitare la vita a tutti.

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