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Allarme qualità dell’aria, Torino ferma i diesel Euro 5 per due giorni

La misura è scattata dopo il superamento dei limiti di poveri sottili per dieci giorni di fila e resterà in vigore per l’8 e il 9 gennaio

di Filomena Greco

(ANSA)

2' di lettura

Livelli di concentrazione di pm10 alte da giorni. E così Torino è la prima delle città nel cuore della Pianura Padana a bloccare per due giorni, l’8 eil 9 gennaio, anche le autovetture Diesel Euro5 immatricolate prima dell’1 gennaio 2013. La misura è prevista tra i provvedimenti a sostegno della qualità dell’aria contenuti nell’accordo di Bacino padano (sottoscritto da Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto), misure che il Comune di Torino ha adottato con la delibera 42 di fine settembre scorso.

Le limitazioni del traffico passano dunque al livello di emergenza rosso e si aggiungono tanto alle limitazioni permanenti – le auto a benzina Euro0, le diesel fino a Euro1 per 24 ore, i diesel Euro 2 e 3 dalle 8 alle 19 – quanto al blocco dei diesel Euro4 già in vigore in città da giovedì 2 gennaio. Il blocco dei veicoli alimentati a diesel e dei veicoli a benzina (categoria Euro1) sarà in vigore dalle 8 alle ore 19 per due giorni, l’8 e il 9 gennaio, mentre per i veicoli commerciali della stessa classe emissiva, il divieto è in vigore dalle 8,30 alle 14 e dalle 16 alle 19.

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La misura è stata utilizzata già una prima volta a Torino l’anno scorso ed è la prima volta che viene adottata dopo il primo ottobre, data di entrata in vigore della delibera sulla qualità dell’aria adotatta dalla Città. Nello schema definito dal Comune, il livello rossorappresenta il secondo scaglione di allerta, a cui si affianca un alert ancora più alto che scatta nel caso in cui siano 20 – e non 10 – i giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³ di polveri sottili e prevede il blocco di tutti i diesel Euro5, indipendentemente dalla data di immatricolazione.

Giovedì 11 gennaio, in base ai dati aggiornati sulla qualità dell’aria rilevati dall’Arpa Piemonte, l’amministrazione guidata da Chiara Appendino deciderà se andare avanti con il blocco o se sospendere la misura straordinaria. A determinare questa situazione il fatto che dal 27 dicembre scorso « il livello delle micropolveri nell’aria di Torino ha superato il livello dei 50 microgrammi al metro cubo, mantenendosi costante sopra tale soglia» fanno sapere dall’amministrazione comunale.

In totale sono 23 i comuni dell’area metropolitana interessati dalle misure antismog, un numero comunque ridotto rispetto al passato (le amministrazioni coinvolte erano 33) dopo il varo del nuovo Piano per la qualità dell’aria della Regione Piemonte. Inoltre, proprio l’atto dell’amministrazione Cirio ha introdotto una serie di deroghe ai limiti per i possessori di veicoli con Isee familiare inferiore ai 14mila euro e per le autovetture condotte da persone che abbiano compiuto i 70 anni di età.

In questa fase in particolare i comuni del Torinese coinvolti dal blocco sono Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria.

L’allerta smog scatta anche nella città di Alessandria che, come Torino, ferma i diesel Euro5, una decisione arrivata anche in questo caso dopo dieci giorni consecutivi in cui le micropolveri hanno superato i 50 microgrammi al metro cubo, limite sancito da Bruxelles.

Per approfondire:
Pm10 alle stelle, ma si ferma chi ne produce meno

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