Alle Canarie il gelo Covid: compravendite giù del 21,9%
Prezzi in ribasso del 6,2%. Gli affari calano per mancanza di turisti e disagi economici
di Evelina Marchesini
4' di lettura
Colpito ma non affondato. Il mercato immobiliare delle Isole Canarie, parte integrante del territorio spagnolo, ha subìto un duro colpo a causa del Covid e della conseguente caduta del turismo, ma le previsioni sono di una ripresa nel 2022.
In media il prezzo delle case nelle isole Canarie, un arcipelago di sette isole maggiori e altre minori al largo del Marocco note per il clima mite anche nel nostro inverno, nel quarto trimestre 2020 ha accusato una discesa su base annua del 6,2%, a quota 1.280 euro al mq.
Le compravendite sono scese anche di più, del 21,9%, secondo l’Ine (Instituto nacional de estatistica). Un andamento che colloca l’area tra quelle che, in Spagna, hanno sofferto maggiormente l’impatto della pandemia. Il che, letto da un altro punto di vista, significa anche che si aprono prospettive interessanti di acquisto, sia per i prezzi ridotti, sia per il maggior potere contrattuale degli acquirenti in quello che, secondo gli operatori, è diventato un mercato trainato dai compratori.
La situazione nel Paese
Per comprendere l’andamento del mercato delle Canarie, da Tenerife a Fuerteventura, passando per Gran Canaria, Lanzarote, La Palma, La Gomera ed El Hierro, occorre inserirlo nel contesto del Paese, che nel 2020 ha visto una diminuzione complessiva delle transazioni immobiliari del 17,7%. Una lettura in chiave politica evidenzia anche che tutte le Comunità autonome hanno sofferto perdite, più che le altre zone del Paese.
Secondo i dati Ine, le regioni più penalizzate dalla pandemia sono state, in ordine, le isole Baleari, la comunità Valenciana, le Canarie e la comunità di Madrid e Navarra, tutte con diminuzioni superiori al 20%.
Una situazione, secondo quanto riporta “El Espanol”, che non riflette ancora al 100% il panorama reale, perché si va incontro a una perdita di posti di lavoro e, sfortunatamente, si vedranno diversi casi di vendita causati dalla necessità e quindi potenzialmente portatori di ulteriori sconti e opportunità per i compratori.
Locazioni in crisi
Le Canarie, così come l’area di Valencia e le Baleari, sono territori a fortissima vocazione turistica. È dunque importante osservare che la caduta del turismo nel 2020 è stata pari al -71,2% nelle Canarie, al -87,4% alle Baleari, al -73,27% nella Comunidad Valenciana, fino al -80% anche in Catalogna. Secondo gli operatori, questo si riflette, oltre che sul prezzo di compravendita, sugli affitti: dato che circa il 30% del mercato immobiliare delle Canarie si muove sulla base di compratori stranieri e che il loro peso nel mercato degli affitti è ancora più alto, i canoni di locazione vedranno una discesa di almeno il 10% nella prossima stagione estiva.
La discesa dei prezzi del 6,2% nel 2020 porta la caduta complessiva dai valori massimi raggiunti nel 2008 al 33,1%. Nel 2008 il prezzo medio delle case era di 1.912 euro al mq, mentre il minimo si è registrato nel primo trimestre del 2001 a quota 1.059 euro al metro.
Secondo i dati del portale Idealista, aggiornati al marzo scorso, i prezzi si stanno già via via recuperando. Il prezzo medio delle Canarie a marzo era di 1.873 euro al mq, con una variazione positiva dell’1%.
A Las Palmas il prezzo medio, nel marzo scorso, era di 2.068 euro al mq, praticamente stabile rispetto al mese precedente. A Puerta del Rosario, capitale di Fuerteventura, si vende a una media di 1.214 euro al metro quadrato. Ad Arrecife, capitale di Lanzarote, il prezzo medio è di 1.335 euro al mq, in discesa dell’1,3% rispetto a febbraio. A Santa Cruz de Tenerife il prezzo medio si colloca a 1.495 euro al metro, mentre nell’intera provincia di Tenerife è di di 1.812 euro al mq, in salita di quasi l’1 per cento.
Il futuro? Legato a doppio filo con l’andamento turistico, come è facilmente immaginabile. La riapertura, i vaccini e la voglia di comprare in location che consentano una vita all’aria aperta e vicino al mare, secondo gli operatori, dovrebbero riportare un’accelerazione a un mercato, quello delle Isole Canarie, che prima della pandemia era tra i più dinamici di Spagna.
L’investimento a Tenerife
Un buon anno, il 2021, per acquistare una casa, anche un piccolo studio, a Tenerife. Parola di Tecnocasa, che nell’isola ha una presenza diretta dal 2019 e ora conta tre uffici immobiliari e un’agenzia con marchio Kìron. «La previsione è che nel 2021 il prezzo delle abitazioni a Tenerife scenderà del 10%, un aggiustamento necessario a causa della crisi sanitaria e delle sue conseguenze economiche - spiega Juan Carlos Garcìa Roldàn, area manager Tecnocasa delle Isole Canarie -. Questo 2021 è un buon anno per acquistare una casa sull’isola di Tenerife, c’è una buona offerta e prezzi interessanti».
La presenza di italiani nell’isola, spiega Juan Carlos, è altissima. Il 10% della popolazione censita è di nazionalità italiana e risiede qui stabilmente. Una popolazione, quella italiana, raddoppiata nell’ultimo decennio e, attualmente, è la più grande comunità straniera dell’arcipelago con 59.484 residenti al 31 dicembre 2019.
Ma cosa cercano gli italiani? «Scelgono principalmente la zona della spiaggia nel sud dell’isola, raramente la capitale».
Il prezzo medio registrato da Tecnocasa a Tenerife è di 1.233 euro al metro quadrato. A San Cristobal de la Laguna, nelle aree di Taco e Los Majuelos, il prezzo medio di un appartamento è di 104.250 euro. Spostandoci a Santa Cruz de Tenerife, sempre secondo Tecnocasa delle Isole Canarie, il prezzo medio di un appartamento è di 90.139 euro. «Nel 2020 non ci sono stati acquisti effettuati da italiani, causa pandemia» dice Juan Carlos Garcìa.
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