Alleanza tra Nordmeccanica e Fujifilmper realizzare imballaggi riciclabili
Partnership strategica tra l’azienda piacentina del packaging e il colosso giapponese della stampa digitale
di Giovanna Mancini
2' di lettura
Un accordo e un progetto a sei mani, perché «in un mondo sempre più complesso, non esiste una sola azienda che abbia tutte le competenze per offrire al mercato la soluzione più efficace e sostenibile, ma occorre mettere insieme diversi partner, ciascuno leader nella propria specializzazione», spiega Vincenzo Cerciello, vicepresidente e direttore tecnico di Nordmeccanica, raccontando le ragioni di fondo che hanno portato alla partnership strategica con Fujifilm.
La multinazionale specializzata nella stampa industriale e l’azienda piacentina del packaging hanno siglato un accordo per realizzare il primo macchinario da stampa che consentirà di produrre film plastici per l’imballaggio alimentare totalmente riciclabili e a zero emissioni.
Fujifilm ha dato vita a una nuova macchina da stampa a getto d’inchiostro digitale, che produrrà imballaggi di polipropilene ecologici a due strati, che saranno poi accoppiati a Piacenza con i macchinari di Nordmeccanica, utilizzando adesivi senza solventi prodotti dal gruppo tedesco della chimica Henkel, terzo attore coinvolto in questo progetto che, di fatto, crea un ciclo completo e sostenibile nella produzione di imballaggi, andando così incontro all’esigenza di un mercato in continua evoluzione.
«I nostri clienti, in tutto il mondo, ci chiedono prodotti sostenibili e inoltre l’Unione europea sta imponendo regole sempre più stringenti sotto il profilo ambientale – osserva Cerciello –. Il settore degli imballaggi sta attraversando una delle più grandi rivoluzioni della sua storia e noi dobbiamo essere capaci di adattarci a questo cambiamento, non inseguendo il mercato ma anticipandolo e anzi guidandolo verso scelte sostenibili». Da qui, l’importanza strategica di accordi e progetti come questo, che mettono assieme competenze diverse per fornire ai clienti soluzioni complete.
Non è il primo caso per Nordmeccanica, spiega Cerciello, che collabora già con diversi partner industriali, ma anche con enti di ricerca e atenei, come l’Università di Parma, per mettere a punto soluzioni sempre più avanzate dal punto di vista tecnologico.
«Investiamo ogni anno dal 3 al 5% del nostro fatturato (tra i 105 e i 110 milioni di euro, ndr) in ricerca e sviluppo – aggiunge l’imprenditore –. Sono investimenti fondamentali per chi fa impresa: bisogna credere nel futuro, adeguare i propri impianti al mercato che cambia. Quello della sostenibilità è un trend importante, perché è un trend globale e irreversibile e noi siamo un’azienda che realizza il 90-95% del proprio fatturato all’estero. Siamo convinti che questa evoluzione verso prodotti e progetti più rispettosi dell’ambiente possa aprire grandi opportunità a un’azienda come la nostra e ci consenta di crescere sia tecnologicamente, sia nei numeri».
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