La piattaforma

Alloggi gratis per i profughi ucraini: Airbnb.org coinvolge (e paga) gli «host» italiani

L’iniziativa solidale è promossa dall’organizzazione non profit di Airbnb che collabora con realtà del terzo settore: costi dei soggiorni coperti dalle donazioni

di Michela Finizio e Valentina Melis

Ucraina, Metsola: "Europei hanno aperto loro case ai profughi"

3' di lettura

Dall’inizio della guerra a oggi sono circa 1.500 gli alloggi italiani inseriti sulla piattaforma Airbnb.org, organizzazione non profit indipendente finanziata da Airbnb che aiuta a trovare ospitalità in periodi o situazioni di emergenza. Si tratta per lo più di abitazioni messe a disposizione da host che già utilizzano il noto sito internet per l’affitto breve. Stanze in condivisione, seconde case, case vacanza o altre unità disponibili.

Airbnb.org ha dichiarato che offrirà alloggi gratuiti a breve termine per 100mila rifugiati in fuga dall’Ucraina. Un obiettivo che intende perseguire coinvolgendo anche gli host italiani per i quali ha organizzato un webinar, a cui si sono registrati in 500, per spiegare come funziona la piattaforma non profit e come l’eventuale accoglienza può interagire con il calendario già attivo per l’affitto breve.

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Possibilità per tutti

Chiunque può partecipare all’iniziativa offrendo soggiorni temporanei. È possibile ospitare gratuitamente, di fatto offrendo il proprio alloggio senza chiedere nulla in cambio. Oppure si può metterlo a disposizione a una tariffa ridotta. Sarà poi Airbnb.org a coprire l’eventuale costo per notte, grazie alle donazioni che nel frattempo raccoglie online da parte di chi di chi vuole solamente “pagare” un soggiorno ai profughi ucraini, finanziando l’iniziativa. Non ci sono limiti o cifre indicate per la tariffa solidale di accoglienza, che è l’host a dover fissare. L’unico vincolo è che la cifra sia inferiore rispetto a quella media per notte che già viene applicata dall’host per l’affitto breve su Airbnb.com.

È infatti possibile offrire contemporaneamente l’alloggio sia su Airbnb.org per l’iniziativa “solidale”, sia su Airbnb.com per l’affitto breve. Le prenotazioni sono sincronizzate in un unico calendario, dove si applicano le stesse regole definite da chi ospita (durata massima del soggiorno e numero minimo di notti): se l’alloggio è stato prenotato per una locazione breve, in quelle date non sarà disponibile per prenotazioni tramite Airbnb.org e viceversa.
A fronte di situazioni emergenziali come quella ucraina, però, le diverse esigenze di accoglienza potrebbero scontrarsi con i vincoli posti dagli host sul calendario, soprattutto quelli legati alla durata massima del soggiorno.

La selezione

Per questo motivo Airbnb.org non può assicurare che gli alloggi vengano prenotati, saranno direttamente le realtà del terzo settore che lavorano in partnership con l’organizzazione a valutare la possibilità di accedere a questo servizio se e quando le soluzioni proposte sono in grado di soddisfare bisogni specifici di famiglie in difficoltà. Le prenotazioni “solidali” degli alloggi, infatti, verranno effettuate per lo più direttamente dalle associazioni partner. In alcuni casi a prenotare potrà essere direttamente il rifugiato, che comunque otterrà l’accesso alla piattaforma sempre dalle realtà partner, impegnate a verificare i requisiti e la bontà dell’iniziativa. Non sono consentite prenotazioni immediate, ma ogni host avrà la possibilità di esaminare le richieste prima di accettarle e di cancellarsi dal programma in qualsiasi momento.

Airbnb.org collabora con la Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, Core (Community organized relief effor) e – in particolare in Italia per l’emergenza in corso – Refugees Welcome: l’obiettivo è che le associazioni nel frattempo affianchino l’ospite nelle diverse problematiche connesse al suo arrivo e alla sua permanenza. La facilità con cui è possibile accedere alla piattaforma rende potenzialmente molto diffusa l’adesione a questa iniziativa, considerando che sono oltre 400mila gli alloggi italiani già messi a disposizione su Airbnb (circa 300mila case e 200mila stanze in condivisione). Ma va sempre considerato che il meccanismo prevede di fissare – oltre alla tariffa – pure il termine del soggiorno. Variabile che, non sempre, in condizioni di emergenza, è facile garantire.

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