Alluvione in Emilia-Romagna, prime risorse per esenzioni fiscali a imprese e famiglie
Domani il Consiglio dei ministri. L’ipotesi di fondi per 100 milioni
I punti chiave
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Ha promesso «risposte immediate» per i territori dell’Emilia Romagna la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha visitato domenica il territorio devastato tra Ravenna Forlì e Faenza per rendersi conto di come l’alluvione ha massacrato la Regione. Il Consiglio dei ministri per varare le prime misure di emergenza si terrà martedì: si tratta di 10-20 milioni ma la premier ha escluso che si possano utilizzare i fondi del Pnrr, anche se è consapevole che serviranno «molte risorse» per riparare i «danni», ad ora difficili anche da stimare. Ci sono però le risorse europee: «Il Fondo europeo di solidarietà è uno dei fondi che possono essere utilizzati» ha detto la presidente del Consiglio. Nel complesso, secondo stime filtrate dal governo, si parla di risorse per 100 milioni.
Primi fondi
Meloni ha evidenziato che i 10-20 milioni che saranno stanziati al Consiglio dei ministri serviranno a «stanziare le risorse per l’emergenza e ai provvedimenti per esentare aziende e cittadini dal pagamento delle imposte». L’elenco dei comuni è in via di composizione (i danni si concentrano nelle provice di Forlì, Cesena e Ravenna) e si valuta se oltre all’Emilia Romagna saranno interessati anche aree di Marche e Toscana particolarmente colpiti. La provincia di Rimini sarà sicuramente inserita nello stato di emergenza già deliberato a inizio maggio (con lo stanziamento di 10 milioni per la Regione).
Esenzioni per persone e aziende
Nell’immediato ci sarà il rinvio dei termini per gli obblighi di natura contributiva, fiscale, previdenziale e processuale nelle zone più colpite, come fatto già con precedenti emergenze. La sospensione potrebbe valere fino a ottobre o, in alternativa, coprire tutto il 2023. Si ipotizza anche l’esenzione dal servizio per il personale della Pa che non può andare a lavorare perché sfollato (sul modello già sperimentato durante la pandemia).
Mentre un primo intervento a sostegno del sistema produttivo potrebbe vedere la garanzia gratuita da parte del Fondo centrale per le imprese, in un pacchetto cui il ministro Adolfo Urso sta lavorando insieme alle associazioni di categoria, focalizzato soprattutto su artigiani e Pmi.
La ricostruzione
La seconda fase sarà quella degli indennizzi e della ricostruzione: «Per questo saranno prima necessarie una stima completa e una semplificazione per quanto riguarda le procedure» ha spiegato Meloni. Per le Marche lo scorso anno furono stanziati 400 milioni. Per l’Emilia, i primi calcoli che si fanno nel governo, ne serviranno di più. La Regione ha fatto una prima stima di danni per 5-6 miliardi di euro.
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