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Alperia, un miliardo per la transizione green

Gli investimenti per implementare la produzione energetica con solare con idroelettrico, eolico e biomasse. Focus sulla mobilità elettrica e l’idrogeno

di Sara Deganello

Il lago artificiale di Vernago in Val Senales

3' di lettura

Un miliardo di euro di investimenti complessivi entro il 2027 con focus sulle ricadute territoriali economiche e sociali e la transizione energetica: è il piano di Alperia, multiutility altoatesina partecipata al 46,38% dalla provincia autonoma di Bolzano, al 21% ciascuno dai comuni di Bolzano e di Merano, e al 11,62% da Selfin, che raggruppa oltre 100 comuni dell’Alto Adige.

«I mercati impazziti dello scorso anno, la siccità: le circostanze esterne non sono positive ma la sfida è lavorare in un periodo così. Bisogna avere obiettivi a medio e lungo termine», spiega il direttore generale dell’azienda Luis Amort: «Vogliamo raggiungere la neutralità climatica entro il 2040». Con 10 anni di anticipo rispetto ai target europei, e un cronoprogramma che prevede di tagliare le emissioni di anidride carbonica del 46% entro il 2027 e del 70% entro il 2031, destinando l’80% degli investimenti previsti dal piano industriale 2020-2024 per soddisfare almeno 10 obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite.

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Alperia produce circa 4 milioni di MWh di energia all’anno attraverso 34 centrali idroelettriche localizzate in Alto Adige. Il suo impegno per l’ambiente è stato riconosciuto: è risultata infatti la prima realtà italiana (alla posizione numero 55) tra gli Europe’s Climate Leaders 2023 pubblicati dal Financial Times. Una lista stilata sulla base della riduzione dell’intensità di gas serra nell’arco di cinque anni.

Per continuare questo percorso, l’azienda sta mettendo a punto una serie di interventi nei settori già presidiati come appunto generazione idroelettrica, distribuzione e teleriscaldamento, ma anche immaginando un ulteriore sviluppo della mobilità sostenibile – elettrica e a idrogeno – e dell’efficientamento energetico. «Per quanto riguarda l’idroelettrico, rispetto alla nostra produzione annua sulla media di lungo termine, l’anno scorso abbiamo avuto una riduzione di circa il 30%. All’inizio dell’anno la nostra previsione era peggiore. A maggio c’è stata tanta pioggia, negli invasi stanno aumentando i livelli. Anche se in ritardo è arrivata un po’ di neve, con temperature che aiutano a mantenerla. I mesi estivi saranno decisivi, ma puntiamo a tornare a 3,5-4 milioni di MWh», illustra Amort, che aggiunge: «La siccità e l’aumento globale della temperatura impongono azioni di climate risk management. Per l’idroelettrico stiamo pensando a impianti di pompaggio dove con la stessa quantità di acqua si possa generare più energia. Usiamo le nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, per gestire l’acqua al meglio». Il futuro impone anche una diversificazione delle fonti di approvvigionamento: «Vogliamo entrare nel fotovoltaico e guardiamo ai parchi eolici. Siamo inoltre in una provincia dove l’agricoltura ha una grande importanza, non solo per le mele, ma per i prodotti di montagna in generale. Stiamo studiando collaborazioni ai fini della produzione di biometano», racconta Amort.

Acqua, sole, vento e biomasse sono dunque al centro del piano di produzione energetica di Alperia, per poter offrire forniture green ai propri clienti. Una strada che non si ferma qui. Il teleriscaldamento che utilizza il gas metano è al centro di un programma di passaggio all’alimentazione da biomassa. Il Raiffeisenverband Südtirol, Alperia e il partner tecnologico Regalgrid hanno siglato un protocollo d’intesa per la creazione di progetti pilota di comunità energetiche rinnovabili: «Hanno risvegliato grande attenzione. Dei 116 comuni nella provincia non ce n’è uno che non abbia segnalato il suo interesse», sottolinea Amort. Infine c’è il tema della mobilità: Neogy, nata nel 2019 come joint venture tra Alperia e Dolomiti Energia, promuove quella elettrica, sviluppando la rete di colonnine di ricarica. C’è un’iniziativa di car sharing. E l’idrogeno: «Stiamo sviluppando investimenti, anche con i bandi del Pnrr», aggiunge Amort: «Costruiremo una stazione di produzione di idrogeno a Bolzano Sud con l’Autostrada del Brennero, nell’ambito di un green corridor proprio lungo la A22 con nuovi impianti di distribuzione, un’altra stazione di produzione con Sasa, la società di trasporto pubblico di Bolzano e Merano. E un impianto di distribuzione dell’idrogeno in Val Pusteria, vicino a Brunico, in vista delle Olimpiadi del 2026, che vedono coinvolta anche la nostra provincia».

Tutte queste iniziative si inseriscono in un contesto economico che ha visto il gruppo Alperia registrare nel 2022 ricavi complessivi pari a 3,6 miliardi di euro, con un Ebitda di 272 milioni e investimenti pari a 167 milioni. «Il 2022 è stato un anno da record che però bisogna contestualizzare: il fatturato è esploso a causa dei prezzi alti, parallelamente ai costi d’acquisto. È stato comunque un anno positivo, nonostante tutti i problemi del comparto energetico, e siamo soddisfatti, anche per il valore aggiunto che abbiamo portato al territorio: 277 milioni tra tasse alla provincia, remunerazione dei dipendenti, investimenti e iniziative varie, e 32 milioni di dividendi ai soci pubblici», conclude il direttore generale di Alperia.

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