Design

Alpine A4810, supercar inventata dagli studenti dello Ied di Torino

La vetura esibisce dei connotati originali ma aderenti al Dna del brand ad alte prestazioni del gruppo Renault

di Corrado Canali

2' di lettura

La futura supercar di Alpine, il brand sportivo del gruppo Renault si potrebbe chiamare A4810. A realizzarla sono stati 28 studenti del Master in Transportation Design allo IED di Torino. Se piacerà al ceo italiano di Renault, Luca De Meo, grande estimatore del brand ad alte prestazioni potrebbe diventare una vettura a tutti gli effetti. Gli studenti ci sperano, sarebbe un sogno per loro vedere su strada questa vettura a due posti alimentata a idrogeno e dunque ecologicamente corretta. Come finirà? Mai dire mai quando se c’è di mezzo Luca De Meo.

Un concentrato delle tecnologie più recenti

Del resto l’A4810 è un’auto che è un concentrato di tecnologie di nuova generazione e allo stesso tempo propone le caratteristiche tradizionali del marchio Alpine fondato nel 1955. Un modello che non è solo tecnologicamente avanzato ma anche ecologico, insomma l’A4810 offre la visione green delle future supercar. L’Alpine A4810 Project di IED è lunga 5.091 mm, larga 2.010 mm e alta 1.055 mm a cui si aggiunge un passo di 2.717 mm e offre una combinazione sperimentale della forma di una berlinetta con un propulsore ad idrogeno.

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Lo spirito francese nel progetto c’è eccome

Mentre il motore e i serbatoio del carburante sono stati realizzati come quelli di una tipica hypercar, il processo di sottrazione è la prova di una forte innovazione. Il design alterna, infatti,spazi vuoti e pieni, conferendo alla vettura un aspetto leggero e caratteristiche aerodinamiche ispirate ai modelli di Formula 1. Anche lo spirito francese nel progetto è stato preservato. Evitando le insidie di elementi formali non necessari, i giovani designer si sono, infatti, concentrati sugli strati sovrapposti e sugli aspetti scultorei della silhouette della vettura.

Il blu dell’Alpine e gli interni in 3D

Il bicolore, il nero opaco e i dettagli in fibra di carbonio creano un forte contrasto con ogni parte dell’auto, facendola risaltare sulla base della loro funzione: sia aerodinamica, oppure meccanica o semplicemente formale. Il team degli studenti ha, invece, utilizzato strumenti digitali per progettare gli interni attraverso schizzi, modelli 3D, rendering, animazioni e sviluppo HMI che sta per Human Machine Interface. Incorporando l’alimentazione a idrogeno, significa che gli studenti dell IED hanno sviluppato una superar che a tutti gli effetti sarebbe pronta per intraprendere le strade di un futuro perchè ultrasostenibile e anche senza emissioni nocive.

Un nome che ha al centro il Monte Bianco

Del resto Alpine ha chiesto agli studenti a progettare una super berlinetta per l’anno 2035. La supercar a due posti è stata progettata naturalmente per essere un vettura performante sia in termini di prestazioni che di impatto ambientale. Hanno anche scelto un nome che trasmettesse l’eredità del marchio. Infatti, 4810 è l’altezza in metri del Monte Bianco: la vetta più alta ed emblematica delle Alpi che si pone al confine tra Italia e Francia, come un ponte che collega IED e Alpine. Il marchio Alpine del resto prende il nome dalle stesse montagne ed evoca da sempre la gioia di guidare lungo quelle strade tortuose. A volte anche i sogni si avverano...

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