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Alpitour, sul tavolo di Goldman 15 interessati: tutti dall’estero

Entro fine anno attese le offerte per la società di Tip: stime attorno a 1,3 miliardi. In campo Tui, Certares e Wamos: al momento Msc di Aponte non è in lizza

di Carlo Festa

3' di lettura

Si scaldano i motori per la vendita del gruppo Alpitour World: le prime manifestazioni d’interesse sono arrivate sul tavolo dell’advisor Goldman Sachs e del gruppo Tip ed entro fine anno sono attese le offerte.

E, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero 15 soggetti interessati, quasi tutti dall’estero: pochissimi i fondi di private equity, se non quelli specializzati nel settore come ad esempio Certares, già attivo sul dossier Ita, fino a multinazionali come la tedesca Tui e Wamos, gruppo del turismo con una forte presenza nel Sud Europa, in particolare in Spagna, Portogallo e Italia.

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Non è invece in lizza, almeno al momento, il gruppo Msc della famiglia Aponte, che i rumors indicavano come potenziale interessato. Oltre un mese fa il presidente esecutivo di Msc Cruises, Pierfrancesco Vago, aveva dichiarato: «Se dovessero contattarci un’occhiata la daremmo. Così come facciamo continuamente con le proposte che riceviamo. Il che non vuol dire che poi il business si fa».

Tra le manifestazioni d’interesse giunte a Goldman Sachs ci sarebbero anche quelle per singole attività del gruppo, che sarebbero tuttavia state rifiutate.

I tempi

Ora le manifestazioni d’interesse iniziali si dovranno trasformare in offerte concrete entro fine anno. Del resto, il processo competitivo iniziato nelle scorse settimane con l’incarico assegnato a Goldman Sachs per la cessione del gruppo Alpitour è conseguenza diretta dei sondaggi iniziati nei mesi scorsi con multinazionali e conglomerate estere.

Secondo indiscrezioni, la valutazione stimata di Alpitour, da parte dei soci attuali, sarebbe compresa tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro. Il piano per un potenziale compratore strategico è in sé affascinante, in quanto, in un colpo solo, potrebbe detenere uno dei poli principali del turismo italiano con 26 alberghi, di cui sei 5 stelle lusso, una flotta (Neos) di 15 aerei con rotte di lungo, medio e corto raggio e un tour operator, che ha un giro d’affari di circa 2 miliardi di euro.

Le cifre

Alpitour World è una delle più importanti realtà turistiche europee, con un fatturato atteso fra i 2,2 e i 2,3 miliardi di euro e un Ebitda tra i 135 e i 145 milioni nell’esercizio che si chiuderà il 31 ottobre 2023. Si tratta dell’unico gruppo integrato italiano operante nel settore di viaggi e vacanze, che con i suoi marchi fa viaggiare ogni anno più di 4 milioni di persone e serve oltre 100 diverse destinazioni nel mondo.

L’assetto

A detenere il controllo di Alpitour è Asset Italia, società promossa dalla Tip dell’imprenditore Gianni Tamburi, entrata nel 2017 in Alpitour tramite la sottoscrizione di un aumento di capitale da circa 120 milioni. L’operazione aveva l’obiettivo di mettere a disposizione di Alpitour le risorse per il percorso di crescita, anche attraverso ulteriori operazioni di acquisizione in Italia e all’estero.

I soci, a quel tempo, erano il presidente e amministratore delegato Gabriele Burgio e i fondi di private equity gestiti da J. Hirsch & Co. e Wise Sgr, promotori del management buy-out finalizzato nel 2012, quando a vendere era stata la Exor degli Agnelli.

I fondi di private equity sono poi progressivamente usciti dall’azienda. Asset Italia ha attualmente circa il 60% della compagine azionaria di Alpitour, mentre altri soci di minoranza sono le famiglie di imprenditori Landini, Levi, lo stesso amministratore delegato Burgio ed altri piccoli azionisti con quote però minori.

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