Alpitour vara il riassetto dei brand, nuovi investimenti in Italia
L’offerta si sviluppa per tre segmenti di clientela e le efficienze ottenute verranno allocate in pubblicità. Si punta ad piluccare quote alle piattaforme online
di Enrico Netti
2' di lettura
In una Italia in ripresa Alpitour getta le basi per la propria ripartenza. L’offerta del gruppo si focalizzerà su tre segmenti di clientela con cataloghi specializzati: “mainstream”, “seamless & no frills” per finire con “specialties & goal oriented”. Il primo guarda al tradizionale pubblico delle famiglie che prediligono villaggi e club e cercano di servizi e assistenza. Per la clientela premium ecco “specialties” vacanze su misura, servizi unici per clienti senza particolari limiti di spesa, che pianificano i viaggi. L’offerta Seamless & no frills è per chi viaggia molto ma non ha una grande capacità di spesa, prenota last minute e cerca di attirare quella clientela che utilizza le piattaforme online. Una strategia che vede una riduzione dei brand: restano quelli più noti, i top of mind come Alpitour, Francorosso, Bravo, Turisanda 1924 ed Eden Viaggi. I tre gruppi avranno un proprio sito dedicato e nel 2019 avevano rispettivamente un fatturato di 840 milioni, 310 e 200 milioni. Durante i mesi della pandemia in cui l'attività del tour operator, che fa capo a Tamburi Investment, è rimasta congelata è stata messa a punto la nuova strategia e l’operazione di razionalizzazione dell’offerta. Nel periodo investiti anche 20 milioni per rinnovare la parte digital del Gruppo. Le maggiori efficienze ottenute con la riduzione dei brand porteranno a risparmi che verranno investiti in comunicazione.
«Lottiamo ogni giorno contro normative contrastanti - avverte Gabriele Burgio, presidente e ad del gruppo Alpitour -. L’anno e mezzo di blocco non è finito e chi lo pensa sbaglia di molto. Nella Ue siamo gli unici con un divieto assoluto ai viaggi extraeuropei per turismo. Un blocco pregiudiziale e dannoso per chi in Italia si occupa di turismo. Alpitour Francia ogni giorno vende decine di viaggi per Santo Domingo e noi non possiamo». Nonostante il blocco questa estate almeno 2mila italiani sono andati in vacanza alle Maldive passando da Amsterdam e Madrid continua l’ad che ricorda come pre pandemia decine di migliaia di italiano ogni mese raggiungevano per le vacanze il Mar Rosso, Maldive, Capo Verde, Cuba e i Caraibi. La prolungata assenza degli italiani da queste mete rischia di avere pesanti ripercussioni sul fronte delle relazioni commerciali con le catene alberghiere in queste destinazioni che potrebbero vendere ad altri tour operator esteri le camere finora affidate ad Alpitour. C’è poi il nodo delle agenzie di viaggio stremate dal fermo dei viaggi a lungo raggio: praticamente un trade allo stremo. «Se per l’inverno si riusciranno ad aprire un po’ di corridoi si riuscirà ad arrivare al 2022» dice Pier Ezahya, direttore tour operating di Alpitour.
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