Alternativa plant based al formaggio, per Dreamfarm 5 milioni di investimenti
Tra i soci della start up di Parma Francesco Mutti e Giampaolo Cagnin. Il ceo Menozzi: bene le prime vendite, obiettivo 10 milioni di fatturato entro tre anni. Prodotti usati anche da Pizzium e FraDiavolo
di Emiliano Sgambato
I punti chiave
3' di lettura
Cinque milioni di capitale investito e tra gli investitori due nomi di calibro dell’alimentare come Francesco Mutti e Giampaolo Cagnin. A pochi mesi dalla commercializzazione dei primi due suoi prodotti proteici alternativi al formaggio, Dreamfarm scopre qualcosa in più delle carte che ha intenzione di giocare sul mercato del plant based.
Se il Nutriscore è un vantaggio
Se buona parte del mondo dell’agroalimentare italiano è intento a combattere le storture della proposta di etichettatura europea Nutriscore – che, semplificando, equipara il valore energetico e di grassi di 100 grammi di olio a qualsiasi altro prodotto senza tenere conto delle porzioni, e a dire il vero ultimamente un po’ scomparsa dai radar della politica Ue – Dreamfarm punta anche sul fatto che i suoi prodotti possano vantare il bollino verde in questo tipo di etichettatura, grazie agli ingredienti vegetali su cui questi si basano.
Del resto ormai anche un termine come “flexitariano” che fino a poco tempo fa era sconosciuto ai più comincia a essere utilizzato anche dai consumatori: si tratta di chi pur non essendo vegetariano o vegano, cerca di ridurre il consumo di proteine di origine animale, che sia per convinzioni legate alla sostenibilità ambientale o al regime alimentare più corretto da tenere per uno stile di vita sano.
Il business plan dell’alternativa veg alla mozzarella
«Il risultati riscontrati nei primi mesi di vendita dei nostri prodotti sono molto incoraggianti – dice a Food24 il ceo di Dreamfarm Giovanni Menozzi – con una rotazione di prodotto cinque volte superiore rispetto ad altre alternative vegetali al formaggio quando presenti sullo stesso scaffale».Merito «della prima e unica alternativa vegetale alla mozzarella in liquido di governo e Nutriscore A».
Nei negozi costa 3,6 euro ed è usata anche al posto del fior di latte nelle pizze di Pizzium e FraDiavolo nel caso il cliente chieda un’alternativa vegetale all’ingrediente tradizionale.Il secondo prodotto è uno spalmabile, «entrambi creati partendo dalla fermentazione della mandorla tramite colture selezionate proprietarie».
Per Menozzi è ancora presto per parlare di fatturato, ma gli obiettivi sono ambiziosi: «Il 2023 è stato un anno di test e le vendite sono partite a maggio – continua – ma il nostro business plan prevede di arrivare a superare i 10 milioni di fatturato annuo entro 3 anni».
I 5 milioni di investimento sono già serviti a realizzare un impianto produttivo a Sala Baganza (Parma) «dotato di impianti specifici volti ad ottimizzare un processo produttivo unico e brevettato». Il resto dei fondi verranno ora impiegati principalmente «per far crescere il canale distributivo in Italia e all’estero e in R&D ai fini di ampliare il portfolio prodotti, sempre rispettando la filosofia fondante dell’azienda», dicono dalla start up..
Tra i soci di Dreamfarm Mutti e Cagnin
A credere nel progetto lanciato nel 2021 dai fondatori Maddalena Zanoni e Mattia Sandei sono stati anche due imprenditori con storie di successo nel settore alimentare: Giampaolo Cagnin, imprenditore seriale fondatore di Italiana Ingredienti, Campus ed Hi-Food e Francesco Mutti, proprietario e Ceo dell’omonimo gruppo big del pomodoro.
«Abbiamo investito nel progetto – dichiara Cagnin – perchè crediamo che ci sia la concreta possibilità di rivoluzionare il settore, grazie a importanti innovazioni in ambito tecnologico e ad un branding accattivante e molto riconoscibile sullo scaffale».
«L’alternativa Dreamfarm alla mozzarella è un prodotto innovativo, con meno dell’1% di grassi saturi e che pertanto si rivolge a quella grande fascia di consumatori sempre più attenti agli aspetti legati alla sostenibilità e al profilo nutrizionale, ma che non vogliono rinunciare alla bontà di un prodotto tipicamente Italiano. Da parmigiano di nascita – commenta Menozzi – è un sogno avere la possibilità di creare proprio qui una realtà come Dreamfarm e avere nella compagine sociale imprenditori di questo calibro. Il settore è in grande crescita e siamo convinti di poter dire la nostra a livello mondiale con la tipologia di prodotti che abbiamo e continueremo a sviluppare».
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