Alto tasso di venduto grazie alla qualità delle proposte nelle aste italiane
I compratori internazionali sempre più presenti nelle aggiudicazioni sulle piazze nazionali
di Silvia Anna Barrilà e Marilena Pirrelli
I punti chiave
5' di lettura
Che nell’aria si sentisse un po’ di stanchezza è stato chiaro nei primi sei mesi dell’anno. Su 18 case d’asta intervistate nel monitoraggio di Arteconomy dieci hanno segnato incrementi di valore con exploit particolarmente sensibili per Art-Rite (+87,8% grazie al maggior numero di aste e di trattative private) e Finarte (+78,6% grazie all’arte moderna e contemporanea e ai gioielli), ma otto hanno tirato il freno, talvolta con flessioni a doppia cifra (Christie’s, Ansuini, Cambi, Wannenes).
La classifica
Ha conquistato il podio Meeting Art grazie ai risultati dell’arte moderna e contemporanea, delle private sales e delle aste on demand, guadagnando due posizioni ai danni di Cambi che scende in terza posizione. Sotheby’s si posiziona seconda rimontando due posizioni e scalzando Pandolfini che arretra in quinta posizione, lasciando a Il Ponte la conquista del quarto posto: «grazie a un bilancio più che positivo che puntiamo a consolidare nel secondo semestre con una proposta variegata di beni e collezioni dall’eccellente curriculum» conferma la direttrice Rossella Novarini.
Alto tasso di venduto
A decretare il successo della maggioranza delle case d’asta gli alti tassi di venduto per valore e la forza dell’arte moderna e contemporanea italiana. Ciononostante il mercato sembra fluttuare. «Si tratta di una normale fase di assestamento dopo l’ubriacatura delle grandi vendite post Covid, bisogna solo capire se questo rallentamento da saturazione interesserà anche la retroguardia delle case d’asta più piccole o solo le major» dichiara Giuseppe Bertolami, amministratore unico di Bertolami Fine Art. Confermano il trend gli esperti di Cambi: «Dopo una forte crescita negli anni post pandemia a livello europeo e mondiale, notiamo un momento di leggera flessione del mercato. La provenienza di compratori da Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Svizzera e Cina segna una maggiore apertura al mercato estero, con il 41% del valore totale del venduto all’estero. Nel mercato attuale a farla da padrone sono artisti italiani con uno sbocco importante all’estero, su tutti Boetti e Salvo, e a soffrire, purtroppo, sono artisti figurativi che di sbocchi all’estero attualmente ne hanno pochi o nessuno, nonostante la loro importanza storica».
Per le piccole case d’asta i risultati appaiono incoraggianti come per Art-Rite – acquisita da Kruso Kapital S.p.A. nel novembre 2022, controllata del Gruppo Banca Sistema – soprattutto per l’arte ultra-contemporanea (Pietro Roccasalva, Francesco Gennari, Louis Fratino) per la numismatica e il nuovo dipartimento di auto. Anche per Aste Boetto è stato uno dei migliori semestri grazie all’antiquariato, all’arte moderna e contemporanea e ai gioielli. Nel settore ottimi risultati anche per Farsettiarte con diversi record, un’alta percentuale di venduto e un riscontro estremamente positivo da parte dei collezionisti italiani e internazionali. Capitolium Art, pur con meno aste, ha aumentato del 30% il giro di affari.
Anche le aste online si sono consolidate, è diventato normale per i collezionisti anche internazionali di dipinti antichi l’acquisto da remoto e poi si conferma la fortissima attenzione alle opere d’arte prodotte da artiste di tutte le epoche: Bertolami ha battuto un piccolo rame attribuito ad Artemisia Gentileschi per 311.150 euro.
I prossimi appuntamenti
Nel secondo semestre sono tanti gli eventi. Finarte ad agosto propone online le vendite a tempo di Fotografia, Swatch, Arte Orientale e Arredi. A settembre partirà con l’asta di Grafica e l’asta di Giocattoli a Cremona durante la Fiera del Giocattolo d’Epoca. Sempre a settembre Bertolami batterà un’asta di bronzetti dal Medioevo al periodo neoclassico, Art-Rite un’asta di auto da collezione il 28 ottobre, Blindarte annuncia opere provenienti da una collezione internazionale di arte italiana contemporanea e internazionale. Pandolfini, che ha inaugurato a maggio un nuovo spazio su Via Manzoni a Milano, organizzerà aste a tema ed eventi.
«Il panorama politico internazionale e le incertezze economiche che ne derivano fanno sì che la richiesta di beni rifugio (in generale, non solo di arte moderna e contemporanea) sia estremamente alta e ciò determina anche risultati a volte eclatanti» spiega Daniele Palazzoli, specialista del dipartimento Arte Moderna e Contemporanea di Cambi, che sta preparando il nuovo catalogo dell’asta Dimore italiane, dedicato a collezioni di dimore piemontesi, venete e milanesi. Christie’s scalda i motori per «Thinking Italian» in ottobre, oramai stabilita a Parigi con due highlight: «Giro di collo 15½» del 1966 di Domenico Gnoli offerta con una stima di 1,5-2,500.000 euro, e un giallo materico «Concetto Spaziale» del 1961 di Lucio Fontana, da una stima di 300.000-400.000 euro. Il secondo semestre come sempre sarà vivace.
Salvo guida gli acquisti
Nell'indagine sui risultati delle case d’aste italiane c’è un nome che ritorna con insistenza: è quello di Salvo, l’artista siciliano scomparso nel 2015 che nell’ultimo anno con i suoi dipinti colorati di città e paesaggi ha registrato una crescita repentina sul mercato.
«Nonostante la grande offerta di sue opere alle aste di tutto il mondo, i prezzi hanno sempre retto molto bene e c’è stato un incremento esponenziale con un pubblico internazionale» spiega Angelo Martini di Studio d’arte Martini di Brescia, e gli fanno eco diversi altri esperti. Il suo record assoluto è stato segnato da Farsetti a maggio con «Senza titolo» del 1989 (in foto), venduto a 284.800 € da una stima di 60-90.000 e gli altri dieci prezzi più alti per l’artista sono stati segnati negli ultimi mesi in Italia.
Bene anche Accardi e Ligabue; quest’ultimo da Finarte ha segnato il top lot con il dipinto «Gatto con topo», 1952-62, venduto a 223.690 € da una stima di 80-120.000 €. In generale, l’arte moderna e contemporanea continua a farla da padrone, registrando i fatturati più alti per 11 case d’aste su 18 intervistate.
I settori in crescita
Ma anche gioielli e orologi e, più ampiamente, i settori del lusso sono oramai trainanti. «Il gusto per il bello regna più che mai sovrano » commenta Mariolina Bassetti di Christie’s. Da Pandolfini gioielli e orologi hanno ottenuto le migliori performance, «proiettando la casa d’aste in un mercato mondiale con clienti provenienti dai principali paesi europei e da tutto l'Oriente» riferisce l’ad Pietro De Bernardi. Da Il Ponte è stato registrato un record per i gioielli pari a 6,2 milioni di €, complice la sessione dedicata alla Collezione Agrati, e anche da Wannenes sono stati il segmento a più alto aggiudicato (2,6 milioni). Bene pure vini e distillati, in cui investirà anche Meeting Art nel secondo semestre con un dipartimento dedicato.
Da Bertolami, che ha da poco iniziato a lavorare in questo segmento, le performance hanno già sorpreso positivamente, mentre Pandolfini può contare su una lunga esperienza nel settore, per cui le percentuali di venduto sono sempre vicine al 100% e gli incrementi notevolissimi rispetto alle stime. Da Finarte la preferenza è ricaduta sulle bottiglie di whisky.
Ma anche il design è sempre più vivace. Da Cambi è risultato il settore più importante in termini di fatturato con 3,6 milioni di € e anche Capitolium Art ha ottenuto sempre una percentuale di venduto per valore sul 90-100%, con clientela per l’80% straniera. Il top lot del semestre è stato un «Tavolo Mesa» del 1952 dell’inglese T. H. Robsjohn-Gibbings per l’azienda americana Widdicomb, che ha raggiunto 226.800 € da una base di 24.000. Da Il Ponte sono risultate fortemente attrattive per le nuove generazioni di collezionisti le proposte dei grandi nomi del design italiano, con numerosi rilanci su opere rare come le sedute della serie «Mono lo» di Luciano Grassi, Sergio Conti e Marisa Forlani (107.100 €) e i due monumentali lampadari anni 30 di Pietro Chiesa (41.580 €) e Carlo Scarpa (35.280 €).
Risultati sopra le aspettative per l’antiquariato, che si trova in fase di rivalutazione secondo Aste Boetto, Cambi, Maison Bibelot, Meeting Art e Pandolfini. Da Pananti, invece, restano in calo l’antiquariato e gli autori dell’Ottocento, salvo per opere di particolare pregio.
loading...