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Amaro Amara traina il brand arancia rossa

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di Nino Amadore

2' di lettura

È la chiusura perfetta di una filiera. Che parte dal campo, dagli aranceti, e arriva in distilleria. Il risultato è un prodotto nato in una nicchia ma ora in continua crescita. Parliamo di Amaro Amara nato nel 2014 da un’intuizione di Edoardo Strano che decise di mettere a frutto 80 ettari di terreno ereditato dal nonno e dalla produzione agricola è passato, tra le altre cose, alla produzione di questo amaro caratteristico: nato con una produzione di 10.000 bottiglie è arrivato ora a quota 160.000 l’anno. Dall'inizio ad oggi, il fatturato è cresciuto ad un ritmo del 30% annuo: si è passati da un centinaio di migliaia di euro di fatturato dei primi anni fino a toccare quasi quota tre milioni ( compresi prodotti ancillari ) nel corso dell'ultimo esercizio di cui il 30% deriva dall’export. Amara fa parte del Consorzio dell’arancia Rossa di Sicilia Igp dal 2014, dove attualmente risultano iscritti più di 400 produttori con seimila ettari registrati, 62 confezionatori e 3 intermediari. «Il nostro Amara – racconta Edoardo – può essere a tutti gli effetti considerato come un'operazione di innovazione profonda di un prodotto trasformato, dove per noi resta sempre fondamentale il prodotto agricolo, essendo noi in primis un'azienda agricola che produce e commercializza agrumi da quattro generazioni. Probabilmente senza l'appeal trainante di un prodotto come Amara il nome Arancia Rossa di Sicilia Igp non sarebbe mai arrivato su mercati internazionali remoti e ancora vergini come la Thailandia, il Giappone, la Colombia».

Nei primi anni la distribuzione era affidata solo ad agenti plurimandatari. Nel 2018 l'ingresso in Velier ha accompagnato Amara verso segmenti di mercato medio alti . Parallelamente, l'apertura verso buyer internazionali ha consentito ad Amara di raggiungere tutti mercati preparati alla ricezione di prodotti made in Italy di assoluta qualità. Attualmente il 70% della produzione è riservato all'Italia, con la Sicilia come primo bacino di vendita e le città di Milano e Roma al seguito. Il 30% è destinato all'export e i Paesi serviti sono 20: oltre all'Italia i principali mercati per Amaro Amara sono Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Australia, mentre in Europa le vendite si concentrano in Germania, Svizzera, Belgio e Austria.

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«Il lavoro che svolgiamo quotidianamente con Amara è finalizzato a far aumentare il valore percepito non solo dell'ingrediente principale del nostro amaro, che è l'arancia rossa di Sicilia Igp ma anche di un intero territorio – dice Strano –. Siamo convinti che, un po’ come è stato già fatto dal mondo del vino sull'Etna, sia possibile posizionare anche l'arancia rossa su mercati e prezzi di riferimento diversi, partendo da una buona azione di racconto del territorio. Il settore ortofrutta viene spesso percepito come meno affascinante e risente di margini di attività di comunicazione inferiori, rispetto al vino o agli spirits».

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