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Amazon, conti in ripresa ma il cloud frena. Titolo sull’ottovolante

Il re dell’ecommerce riporta utilli e aumenti delle vendite del 9% a 127,4 miliardi nel primo trimestre . L’outlook è però debole sulla nuvola motore di profitti

di Marco Valsania

Epa

3' di lettura

Amazon, sulla scia di altre Big Tech, batte le attese di bilancio trimestrale. II suo outlook sul motore di profitti dei servizi cloud, dove rimane il leader, tradisce però debolezze. E questo innervosisce Wall Street: dopo aver spinto inizialmente il titolo in rialzo nel dopo mercato anche del 10%, gli investitori sono tornati rapidamente sui loro passi. Le azioni hanno perso tutti i guadagni e sono scivolate in ribasso di circa il 2 per cento. Da gennaio il titolo ha finora guadagnato circa il 30%, dopo essersi dimezzato nel corso del 2022 sull’onda di performance deludenti.

La tenuta del primo trimestre

Il gruppo tra gennaio e marzo ha beneficiato di una tenuta della domanda di acquisti online e della pubblicità e di una continua crescita delle attività di cloud computing. Le vendite per 127,4 miliardi di dollari, in rialzo del 9%, sono andate meglio delle aspettative di 124,55 miliardi. L’utile netto si è attestato a 3,17 miliardi di dollari, ribaltando la perdita di 3,84 miliardi di dollari registrata un anno prima. A sua volta, pari a 31 centesimi per azione, ha battuto aspettative di 21 centesimi.

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Pubblicità e servizi cloud

Le entrate pubblicitarie, più in dettaglio, sono salite del 23% a 9,5 miliardi, oltre i 9,1 miliardi stimati. “Il nostro business pubblicitario continua a portare in dote una robusta crescita, grazie in larga parte ai nostri investimenti in machine learning per aiutare i clienti a vedere informazioni rilevanti durante il loro engagement con noi, fatto che a sua volta garantisce risultati particolarmente robusti ai marchi”, ha sottolineato il Ceo Andy Jassy. Aws, la cruciale divisione cloud, ha da parte sua riportato un incremento dei ricavi del 16% a 21,35 miliardi, sopra i 21,22 miliardi attesi, anche se il passo è stato inferiore al 20% precedente. Amazon Web Services si è inoltre confermata colonna della redditività, con un utile operativo di 5,1 miliardi.

Il pessimismo sugli orizzonti del cloud

Il pessimismo si è tuttavia diffuso davanti alle dichiarazioni caute del direttore finanziario Brian Olsavsky a commento dei risultati, parole che hanno contenuto un allarme almeno sull’immediato futuro: i clienti di Amazon stanno sposando strategie di risparmio, anzitutto quando si tratta del cloud. “Come previsto, i clienti continuano a valutare modalità per ottimizzare la loro spesa in cloud in risposta a condizioni economiche difficili”, ha avvertito. “Vediamo questa ottimizzazione proseguire nel secondo trimestre”, ha aggiunto, con una crescita delle revenue in aprile inferiore a quella del primo trimestre. Nell’insieme l’azienda prevede ricavi compresi tra 127 e 133 miliardi di dollari tra aprile e giugno, contro aspettative di 129,83 miliardi di dollari, vale a dire un incremento tra il 5% e il 10% sull’anno scorso. Amazon è anche impegnata in drastici passi per ridurre i costi e migliorare di conseguenza la performance finanziaria, dopo espansioni adesso giudicate eccessive avvenute durante la pandemia: ha fatto scattare l’eliminazione di 27.000 posti di lavoro, un record in 29 anni di storia aziendale.

Adesso al varco è attesa Apple

La più travagliata trimestrale di Amazon è giunta dopo quelle positive di Meta, premiata a Wall Street da un balzo del titolo a due cifre, oltre che di Alphabet e Microsoft, a loro volta oltre le attese e accolte da rialzi delle rispettive azioni. All’appello delle Big Tech americane manca ancora Apple, che darà i conti il 4 maggio e potrà offrire ulteriori delucidazioni sullo stato di salute del settore e le sue prospettive.

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