Amazon sfida SpaceX, lancio di satelliti nella notte
Iniziativa del colosso tecnologico per costruire un’enorme costellazione di satelliti in grado di fornire copertura Internet alla Terra
2' di lettura
Nuova tappa nella competizione fra il colosso Amazon di Jeff Bezos e la SpaceX di Elon Musk. Amazon.com Inc. ha lanciato e iniziato a comunicare con i suoi primi due satelliti per il suo Progetto Kuiper, l’iniziativa del colosso tecnologico per costruire un’enorme costellazione di satelliti in grado di fornire copertura Internet alla Terra.
Il lancio nella notte
Un razzo Atlas V, gestito da United Launch Alliance, ha lanciato la coppia di satelliti in rotta verso l’orbita dalla Florida alle 14:06. ora locale di venerdì. La società ha dichiarato di aver effettuato il primo contatto con i satelliti poco meno di un’ora dopo.
La rete di satelliti
L’obiettivo del progetto Kuiper è quello di mettere infine 3.326 satelliti nell’orbita terrestre bassa, dove trasmetteranno il servizio Internet a banda larga al suolo sottostante, in modo simile a SpaceX Starlink di Elon Musk. I due lanciati venerdì, KuiperSat-1 e KuiperSat-2, sono satelliti di prova che consentiranno ad Amazon di dimostrare la capacità di inviare e ricevere segnali a banda larga.
Questa missione è stata ritardata a lungo. Amazon inizialmente sperava di lanciare questi satelliti un anno fa su un razzo sperimentale diverso. Tuttavia, la società ha finito per cambiare più volte il veicolo di lancio di questi satelliti, atterrando infine sul razzo Atlas V, cavallo di battaglia della ULA, per portare i satelliti nello spazio più rapidamente.
Per rispettare la licenza concessa dalla Federal Communications Commission, Amazon deve lanciare metà della sua costellazione di Kuiper entro il 2026.
I suoi due satelliti di prova relativamente piccoli, che si ritiene pesino tra 1.300 e 1.550 libbre (600 e 700 chilogrammi) ciascuno, erano gli unici carichi utili a bordo del razzo Atlas V, che è in grado di lanciare fino a 44.000 libbre di carico nell’orbita terrestre bassa.
La corsa allo spazio
La corsa allo spazio, spiega NS Partners, è terminata da molti anni, ma le possibilità offerte al di fuori della nostra atmosfera stanno generando un rinnovato interesse verso le possibili applicazioni di nuove tecnologie, con notevoli ricadute positive su quelle esistenti. Gli analisti stimano che, entro il 2040, la Space economy potrebbe diventare un mercato da circa $1 trilione; quindi, non stupisce che diverse aziende abbiano iniziato ad interessarsi ad un settore che è in forte espansione. Società come Space X di Elon Musk o BlueOrigin di Jeff Bezos sono attive già da anni con risultati ben evidenti. La prima ha lanciato la sua costellazione di satelliti Starlink, che fornisce una connessione ultrarapida e capillare in tutto il globo, oltre ad aver testato con successo i nuovi razzi di tipo Falcon 9, in grado di ritornare alla postazione di lancio con un evidente risparmio di costi. La seconda è invece operativa in più ampie e variegate attività, tra cui la produzione di propulsori riutilizzabili e tour spaziali che mirano a portare l’uomo a vivere e lavorare stabilmente in un ambiente a zero gravità. Proprio quest’ultimo aspetto, che possibilmente apre un lucroso sub-settore, ha recentemente catalizzato l’interesse di moltissimi investitori. Diversi clienti, affascinati dalla possibilità di poter viaggiare in una navicella o in un volo sub-orbitale, si sono già mostrati disponibili a sborsare cifre da capogiro, sperando che un giorno questo tipo di trasporto possa diventare comune quasi come prendere un normale aereo.
loading...