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Ucraina ultime notizie. Credit Suisse e Ubs in mirino Usa su sanzioni alla Russia. Von der Leyen: Mosca ha rapito 16mila bambini ucraini

Credit Suisse e Ubs sono fra le banche sulle quali il Dipartimento di Giustizia americano starebbe indagando per accertare se abbiano o meno aiutato oligarchi russi a evadere le sanzioni. L’Ungheria non arresterebbe Vladimir Putin se mettesse piede sul suo territorio. Lo ha detto Gergely Gulyás, capo di gabinetto del premier ungherese, Viktor Orban, citato dai media locali. Sebbene Budapest abbia aderito alla Corte penale internazionale, ha spiegato, il trattato “non è stato ancora promulgato” poiché “contrario alla Costituzione”.

Guerra Ucraina, Meloni: "A chi dice «fermatevi» rispondo che va detto a Putin"
  • Von der Leyen, Mosca ha rapito 16mila bambini ucraini

    “Sull’Ucraina abbiamo avuto un dibattito intenso, anche con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Un punto che mi è caro è quello dei bambini ucraini rapiti dalla Russia, che ci ricorda i momenti bui di un nostro oscuro passato: ben 16.200 bambini sono stati rapiti. È un crimine di guerra e giustifica pienamente il mandato d’arresto spiccato dall’Aja”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al termine della prima giornata del Consiglio Europeo.

  • Credit Suisse e Ubs in mirino Usa su sanzioni alla Russia

    Credit Suisse e Ubs sono fra le banche sulle quali il Dipartimento di Giustizia americano starebbe indagando per accertare se abbiano o meno aiutato oligarchi russi a evadere le sanzioni. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali le due banche sarebbero nella recente ondata di richieste di informazioni inviate dalle autorità americane. Richieste inviate prima delle loro nozze.

  • Zelensky, aprirà in Ucraina un ufficio rappresentanza Cpi

    “Oggi abbiamo ottenuto un risultato per il quale lavoriamo da tempo. È stato firmato un accordo per aprire un ufficio di rappresentanza della Corte penale internazionale in Ucraina. Questo passo consentirà alla giustizia internazionale di diventare ancora più attiva nelle indagini sui crimini di l’esercito russo sul nostro suolo ucraino”. Lo ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo videomessaggio serale, ringraziando la Cpi, l’ufficio del procuratore generale e tutti i partner dell’Ucraina che aiutano nelle indagini sui crimini russi contro l’Ucraina e gli ucraini.

  • La Bulgaria non darà armi né munizioni all’Ucraina

    “La Bulgaria non sostiene e non fa parte della decisione Ue per la consegna congiunta di munizioni di artiglieria destinate all’Ucraina. Sosterremo soltanto sforzi diplomatici europei per ristabilire la pace”, ha dichiarato oggi ai giornalisti il presidente Rumen Radev, a margine dei lavori del Consiglio europeo a Bruxelles. “La Bulgaria non fornirà all’Ucraina né i suoi caccia da combattimento, né i suoi carri armati né i suoi sistemi antimissile”, ha precisato in modo categorico Radev. “La Bulgaria è tra i dieci paesi Ue che non partecipano all’ordine congiunto di munizioni d’artiglieria per l’Ucraina, anche in calibro 155 mm”, ha aggiunto. Nello stesso tempo il presidente bulgaro ha detto che Sofia “si impegna a produrre proiettili d’artiglieria su eventuale richiesta di paesi partner, a condizione che poi non vengano esportati verso l’Ucraina”.

  • Austin, da visita Xi a Putin segnale molto preoccupante

    “La visita di Xi Jinping a Vladimir Putin ed il fatto che sia rimasto un paio di giorni credo che mandi un segnale molto preoccupante, un segnale di sostegno”. E’ quanto ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, durante un’audizione oggi alla Camera. Anche se gli Stati Uniti non ritengono che Pechino abbia già fornito armi o equipaggiamento a Mosca, ’certamente il solo mostrare sostegno con la sua presenza, credo che sia molto preoccupante”, ha aggiunto il capo del Pentagono. Se Xi dovesse decidere di fornire alla Russia anch supporto concreto, “questo prolungherebbe il conflitto e certamente l’allargherebbe potenzialmente non solo alla regione ma a livello globale”, ha detto ancora Austin.

  • Zelensky, passi da partner Ue ma ancora ritardi verso vittoria

    “Ho preso atto dei forti passi compiuti dai partner” europei “ma ho notato cose che, purtroppo, non ci permettono di accelerare la liberazione dei territori, non ci permettono di accelerare la fine della guerra”. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, riferendo della sua partecipazione online alla riunione del Consiglio europeo, durante la quale ha affermato che ogni ritardo nello sforzo di battere la Russia fa aumentare i rischi di un prolungamento della guerra. “Sono certo che i partner abbiano ascoltato la posizione dell’Ucraina”, ha aggiunto.

  • Leader Ue prendono atto di mandato arresto Putin, sì a munizioni per Kiev

    Il Consiglio Europeo “prende atto” dei mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del presidente russo Vladimir Putin e della commissaria ai diritti dei bambini Marija Alekseevna Lvova-Belova “per il crimine di guerra della deportazione illegale e il trasferimento di bambini ucraini dalle aree occupate dell’Ucraina in Russia”. Lo riportano le conclusioni del Consiglio Europeo sull’Ucraina. I leader appoggiano anche, tra l’altro, l’accordo raggiunto in Consiglio Affari Esteri che mira a fornire all’Ucraina “munizioni da artiglieria e, se richiesti, missili” attraverso acquisti congiunti e la mobilitazione di fondi tramite la European Peace Facility, con l’obiettivo di fornire a Kiev “un milione di munizioni da artiglieria entro 12 mesi”, il tutto “senza pregiudizio al carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri”. Viene anche sottolineato l’appoggio alla Moldavia e si chiede alla Commissione di presentare un pacchetto di sostegni a Chisinau entro il prossimo Consiglio Europeo, previsto a giugno.

  • Osservatorio militare, Ue fermi le munizioni all’uranio

    “La Gran Bretagna, dopo essere uscita dall’Europa, annuncia una decisione assurda ed incomprensibile: fornire munizionamento all’uranio impoverito ad una delle parti in conflitto. L’Europa deve fermare questa iniziativa, l’Europa ha una coscienza civica tale da non poter consentire che una tragedia torni a verificarsi, ha la responsabilità di assumere il ruolo vero di pacificatore e tendere al dialogo ed alla pace senza assistere passivamente ad un’azione che certamente porterà ad una escalation pericolosissima e devastante”. Lo scrive Domenico Leggiero, presidente dell’Osservatorio militare, in una lettera aperta alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “Nei Balcani - ricorda Leggiero - i Paesi coinvolti non erano in grado di reagire. Questa volta uno dei contendenti ha avuto l’ardire di violare i confini nazionali di un’altra nazione, la prepotenza di sottomettere un intero popolo; non credo possa avere la ’cortesia’ di non considerare l’utilizzo di armamento messo al bando come una violazione dei trattati e quindi di sentirsi libero di utilizzare lo stesso ed anche di più”.

  • Sudafrica: per l’opposizione Putin è il benvenuto al vertice

    Julius Malema, capo del partito estremista Economic Freedom Fighters (Eff), ha oggi detto durante una conferenza stampa a Pretoria che il presidente russo Vladimir Putin è benvenuto in Sudafrica e che il governo sudafricano non deve cedere alle pressioni occidentali riguardo al mandato di arresto emesso settimana scorsa dalla Corte Penale internazionale.

    Il Sudafrica, in quanto firmatario dello Statuto di Roma, che ha dato vita alla Corte Penale internazionale, sarebbe tecnicamente obbligato ad arrestare Putin al suo arrivo in territorio sudafricano. Il quindicesimo vertice dei paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si terrà a fine agosto nella città di Durban, sulla costa orientale, ed è prevista la presenza dei Capi di Stato dei paesi partecipanti, incluso Vladimir Putin. Malema ha usato una retorica dura: “Putin è benvenuto. Nessuno in Sudafrica arresterà Putin. Se necessario noi dell’Eff andremo a prenderlo all’aeroporto e lo porteremo dove deve andare per proteggerlo fino a che lo riporteremo all’aeroporto.”

  • Errore l’annuncio del ritiro russo da Nova Kakhovka

    “Gli occupanti sono ancora temporaneamente a Nova Kakhovka. Le informazioni sul presunto ritiro del nemico da questo insediamento sono state rese pubbliche a causa dell’uso scorretto dei dati disponibili”. Lo afferma lo stato maggiore ucraino su Facebook, ammettendo di aver commesso un errore nell’annunciare il ritiro delle truppe russe dalla città della regione di Kherson

  • Zelensky a Ue, organizzare summit su piano di pace di Kiev

    Nel suo intervento al Consiglio europeo, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha espresso l’intenzione di organizzare un vertice sul piano di pace proposto da lui. Lo riferiscono fonti diplomatiche europee, aggiungendo che il capo di Stato ucraino avrebbe voluto che si tenesse a Kiev, ma per ragioni di sicurezza, ha chiesto che il summit si svolgesse in una delle capitali europee.

  • Podolyak, deportazione bambini in Russia è genocidio

    “I bambini deportati che sono stati rimpatriati in Ucraina affermano di essere stati minacciati di isolamento e di essere inviati in orfanotrofio. Sono stati picchiati con bastoni e portati in una destinazione sconosciuta per aver detto “Gloria all’Ucraina”. È stato detto loro che i genitori li avevano abbandonati e ora erano “figli della Russia”. Cos’è questo se non genocidio?”. Lo scrive su twitter Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, Volodymr Zelensky.

  • Kiev, russi hanno lasciato Nova Kakhovka, nel Kherson

    Dal 22 marzo tutte le unità dell’esercito russo “di stanza nell’insediamento di Nova Kakhovka, nella regione di Kherson, hanno lasciato la città”. La località è situata nella parte orientale del fiume Dnipro. Lo scrive lo stato maggiore delle forze armate di Kiev su Facebook. Prima di andarsene, le forze russe hanno ’confiscato’ alla popolazione civile grandi quantità di apparecchiature domestiche ed elettroniche, gioielli, articoli di abbigliamento e telefoni cellulari. Lo stato maggiore ha anche aggiunto che il nemico sta ora conducendo operazioni difensive nelle direzioni Kherson e Zaporizhzhia.

  • Scritte criptiche a Mosca, ”oggi punto di inizio, segui novità”

    Potrebbe risolversi in un nulla di fatto, ma i cartelli spuntati nelle metro e sulle strade di Mosca fanno pensare. Soltanto tre frasi, scritte sopra alla bandiera russa: “23 marzo. Punto di partenza. Segui le notizie”. Un messaggio diventato virale sul web e che in molti attribuiscono a una nuova mobilitazione delle forze armate o a un’ennesima offensiva. Le immagini che arrivano dalla Russia hanno preoccupato anche il consigliere del ministero degli Interni ucraino, Anton Gerashchenko, che su Twitter ha chiesto se qualcuno avesse delle ipotesi sul significato. Altri utenti, sui social, sminuiscono e parlano di fake news. Al momento dal Cremlino non è arrivato nessun chiarimento.

  • Consiglio Europeo, bene il piano sulle munizioni a Kiev

    “L’Unione Europea e gli Stati membri stanno aumentando gli sforzi per contribuire a soddisfare le pressanti esigenze militari e di difesa dell’Ucraina. Tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri in materia di sicurezza e di difesa, il Consiglio Europeo accoglie con favore l’accordo raggiunto in sede di Consiglio per la consegna urgente all’Ucraina di munizioni terra-terra e di artiglieria e, se richiesto, di missili”. Lo si legge nelle conclusioni riferite all’Ucraina.

  • Kiev, presto controffensiva a Bakhmut

    Il comandante delle forze di terra dell’esercito ucraino, il colonnello Oleksandr Syrskyi, ha affermato che l’esercito russo “sta esaurendo i suoi tentativi di catturare Bakhmut” e le forze armate ucraine “ne trarranno presto vantaggio”.

    “Le principali forze della Federazione russa in questa direzione sono i rappresentanti di Wagner - le parole di Syrskyi riportate da Radio Svoboda -, stanno perdendo forze in maniera significativa e presto approfitteremo di questa opportunità, come abbiamo fatto in passato vicino a Kiev, Kharkiv, Balaklia e Kupyansk”.

  • Prigozhin, nessun ritiro della Wagner dall’Ucraina

    “Sembra che la Bloomberg sappia meglio di noi quello che faremo. Fino a quando il nostro Paese ha bisogno di noi, rimarremo a combattere in Ucraina”. Lo ha detto su Telegram il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, smentendo quanto scritto dall’agenzia americana, secondo la quale la compagnia privata russa sarebbe in procinto di ritirare le proprie forze dall’Ucraina per spostarle in Africa.

    Vedi anche: Media: Prigozhin pianifica di diminuire impegno Wagner in Ucraina

  • Kiev, russi colpiscono museo e ufficio giornale a Beryslav

    Le forze russe hanno attaccato Beryslav, nella regione di Kherson, colpendo una casa, un museo, un ufficio di un giornale e l’area di un parco e di una chiesa. Lo ha riferito l’amministrazione militare regionale di Kherson su Telegram, citata da Ukrinform. “Il nemico ha parzialmente distrutto un edificio amministrativo, ha colpito una casa residenziale, un museo di storia locale e un ufficio editoriale di un giornale. Inoltre, i proiettili hanno colpito l’area di un parco e di una chiesa”, hanno scritto le autorità, sottolineando che nessun civile è rimasto colpito. Oggi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato la regione di Kherson parzialmente occupata dai russi che tutto “verrà ripristinato e ricostruito”.

  • Media: Prigozhin pianifica di diminuire impegno Wagner in Ucraina

    Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner, si sta preparando a ridimensionare le operazioni del suo esercito privato in Ucraina dopo che i capi militari russi hanno tagliato le forniture chiave di uomini e munizioni. Lo riporta Bloomberg, che cita persone che hanno familiarità con la questione. Secondo loro, Prigozhin sta pianificando di spostare nuovamente l’attenzione sull’Africa, non riuscendo a ottenere successi militari in Ucraina.

  • Mosca: con Mig slovacchi Nato e Ue continuano escalation

    Il trasferimento da parte della Slovacchia del primo lotto di caccia Mig-29 in Ucraina «è ancora un altro passo che indica che nella questione ucraina, i Paesi della Nato e dell’Ue continuano il percorso verso l’escalation del conflitto, cercando di trascinarlo e di combattere fino all’ultimo ucraino». Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko parlando alla Tass.

  • Zelensky a leader Ue: con ritardi si prolunga la guerra

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel rivolgersi ai leader Ue riuniti al Consiglio, ha detto che ogni ritardo nello sforzo congiunto di battere la Russia fa aumentare i rischi di un prolungamento della guerra.

    Lo riporta un alto funzionario europeo. In particolare Zelensky ha menzionato cinque punti critici: il ritardo nella consegna di missili a lungo raggio, jet da combattimento, un nuovo pacchetto di sanzioni (che devono essere ampliate e non addolcite), l’attuazione della formula di pace avanzata da Kiev nonché l’inizio delle negoziazioni per l’ingresso del Paese nell’Ue.

  • Slovacchia consegna 4 Mig-29 a esercito Kiev

    La Slovacchia ha consegnato quattro aerei da combattimento Mig-29 all’Ucraina. Lo ha annunciato il ministro della Difesa slovacco Jaro Nad in un post su Facebook, spiegando che i prossimi caccia saranno consegnati nelle prossime settimane. Qualche giorno fa Bratislava aveva promesso 13 caccia all’esercito di Kiev.

  • Spagna: 6 Leopard per Ucraina pronti la prossima settimana

    Sei “veicoli Leopard 2A4” in possesso della Spagna saranno pronti per l’uso verso “la fine della settimana prossima”, e dopodiché verranno consegnati a Kiev: lo ha annunciato in dichiarazioni a giornalisti Margarita Robles, ministra della Difesa spagnola. Successivamente, ha aggiunto, verranno messi a punto “altri quattro” Leopard in vista di un secondo invio.

  • Cavo Dragone, Difese Ue vicine a livello allarme su scorte

    “Il sostegno all'Ucraina ha creato problemi un po’ a tutti: quando mi sono trovato nei vari consessi con le nazioni alle alleate o con quelle che fanno parte con altri del gruppo di contatto per l'Ucraina, sono stati tutti fortemente coinvolti e preoccupati per l'abbassamento del livello delle scorte, che non si è abbassato oltre il livello di allarme ma tutti quanti ci siamo avvicinati a quel limite e ci siamo resi conto che non abbiamo un supporto adeguato in questi casi”. Così il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, in audizione alla Commissione Difesa ed Esteri del Senato, secondo il quale il tema dei tempi sull'approvvigionamento di armi “andrà affrontato anche a livello di Unione europea”.

  • Cpi aprirà ufficio a Kiev, “autori crimini saranno consegnati a giustizia”

    Il Segretario generale della Corte penale internazionale Peter Lewis ha firmato all’Aja un accordo con il procuratore generale di Kiev Andrey Kostin per l’apertura di un ufficio di rappresentanza della Cpi in Ucraina. Lo ha annunciato lo stesso Kostin su Telegram. “Siamo molto grati per la cooperazione, il sostegno e l’assistenza che abbiamo ricevuto dal governo ucraino e non vediamo l’ora di rafforzare la nostra cooperazione in futuro”, ha dichiarato Lewis.

    ’’Credo fermamente che l’apertura dell’ufficio della Cpi in Ucraina segni l’avvio di un nuovo capitolo nella nostra stretta collaborazione con la Corte. Questo è solo un inizio, un buon inizio, e sono convinto che non ci fermeremo finché tutti gli autori di crimini internazionali commessi in Ucraina non saranno assicurati alla giustizia, indipendentemente dalla loro posizione politica o militare’’, ha affermato Kostin

  • Usa 2024: DeSantis, Putin è un criminale di guerra

    Putin e’ “un criminale di guerra” che “dovrebbe essere chiamato a rendere conto delle sue responsabilita”. Il governatore della Florida Ron DeSantis, principale rivale potenziale di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, corregge il tiro ammettendo che avrebbe dovuto essere più chiaro quando definì la guerra ucraina una “disputa territoriale” che non rappresenta un interesse vitale Usa, attirandosi le critiche dell’establishment repubblicano. “Ovviamente la Russia ha invaso l’Ucraina e questo è sbagliato, come quando invase la Crimea nel 2014”, ha detto.

    “Penso che (Putin) sia un criminale di guerra”, ha dichiarato DeSantis in una intervista con l’anchor britannico Piers Morgan, che l’ha condivisa poi con il New York Post e Fox News, entrambi di proprietà di Rupert Murdoch. Il governatore della Florida ha precisato di non conoscere l’iter del mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro Putin ma ha detto a suo avviso “dovrebbe essere ritenuto responsabile”.

    Poi ha aggiunto: “penso che il punto più importante sia che la Russia non sta mostrando la capacità di conquistare l’Ucraina, di rovesciare il governo o certamente di minacciare la Nato. È una buona cosa. Semplicemente non penso che ci sia un interesse sufficiente per noi per una escalation o un aumento del coinvolgimento. Non vorrei vedere le truppe americane coinvolte lì”. “Ma l’idea che io pensi che in qualche modo la Russia sia giustificata” nell’invasione è “una sciocchezza”, ha precisato. De Santis ha aggiunto di non credere che il conflitto finira’ con “Putin vittorioso. Non credo che il governo ucraino sarà rovesciato da lui, e penso che sia una buona cosa”.

  • Budapest, non arresteremo Putin se verrà in Ungheria

    L’Ungheria non arresterebbe il presidente russo, Vladimir Putin, qualora il leader russo dovesse recarsi nel Paese. Lo ha detto Gergely Gulyás, capo di gabinetto del premier ungherese, Viktor Orban. Lo riportano i media ungheresi. Secondo Gulyas infatti “lo statuto della Corte penale internazionale non è stato promulgato in Ungheria” e “non è un caso che ciò non sia avvenuto - ha aggiunto - perché la convenzione è contraria alla costituzione ungherese, come aveva più volte sottolineato in passato l’ex presidente János Áder”.

    Per approfondire: Presidente Cpi: mandato d’arresto per Putin, accuse credibili

  • Bombe russe sul Donetsk, 2 morti in 24 ore

    Due persone sono state uccise e altre quattro sono rimaste ferite durante gli attacchi russi nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il governatore, Pavlo Kyrylenko, come riporta il Kyiv Independent. Dall’inizio dell’invasione, nella regione secondo Kyrylenko sono state registrate 1.426 vittime e 3.253 feriti.

  • Erdogan: nei prossimi giorni parlerò con Putin

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere che «entro due o tre giorni» avrà un colloquio telefonico con l’omologo russo Vladimir Putin per discutere dell’accordo che ha permesso l’esportazione di grano e altri prodotti alimentari dai porti dell’Ucraina. Lo rende noto Anadolu. Il patto, raggiunto da Ankara, Mosca, Kiev e l’Onu la scorsa estate e che ha portato alla ripresa delle esportazioni dai porti ucraini sul mar Nero, è stato esteso nei giorni scorsi anche se non è stato chiarito per quanto tempo. L’Ucraina ha parlato di un prolungamento di 120 giorni mentre la Russia si era detta favorevole ad un’estensione dell’accordo ma per soli due mesi.

    «In seguito ai nostri colloqui con le parti, siamo riusciti ad assicurare un estensione del patto», aveva detto Erdogan il 18 marzo, giorno della scadenza dell’accordo, ma senza specificare per quanti giorni era stato prolungato. Nelle scorse settimane, Ankara aveva cercato di mediare tra Mosca e Kiev per ottenere un’estensione di 120 giorni.

  • Kiev, possiamo liberare da russi 30 km su riva sinistra Dnipro

    Le forze armate ucraine che operano nel sud del Paese stanno cercando di liberare dai russi una zona di 20-30 km sulla riva sinistra del Dnipro, quindi sul versante orientale dell’Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda, citando Natalya Gumenyuk, capo dell’ufficio stampa delle forze di stanza nel sud dell’Ucraina. “E’ un lavoro piuttosto difficile” ha detto Gumenyuk, aggiungendo che “è complicato dal fatto che il nemico ha iniziato a nascondersi dietro i civili, cercando di nascondere le loro unità e il loro dispiegamento di attrezzature nei cortili dei residenti locali, dietro gli edifici residenziali”. Nonostante questo, spiega il capo ufficio stampa, il lavoro degli ucraini è abbastanza efficace e ciò si può notare dal fatto che “i bombardamenti dalla direzione del Kinburn Spit sono notevolmente diminuiti, poiché abbiamo raggiunto un punto di rifornimento e un deposito di munizioni”. Per quanto riguarda la regione di Kherson, Gumenyuk ha affermato che il nemico continua a cercare posizioni, nascondendosi dietro la popolazione civile della riva sinistra del Dnipro e bombardando Kherson e la sua periferia.

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  • Zelensky in visita in regione Kherson

    Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è recato in visita nella regione di Kherson. Lo riferisce la presidenza ucraina, precisando che in particolare Zelensky si è recato nel villaggio di Posad-Pokrovske, dove un gran numero di abitazioni e infrastrutture sono state danneggiate “come risultato dell’aggressione russa”. “Cercheremo di ricostruire prima dell’inverno. La nostra priorità è l’elettricità. L’acqua potabile sarà fornita secondo il programma. Ora inizieranno a lavorare sul piano. Penso che tutto andrà bene”, ha dichiarato Zelensky. La presidenza ucraina riferisce che “il presidente è stato informato che i residenti stanno gradualmente tornando nel villaggio e che il ripristino dell’elettricità e dell’approvvigionamento idrico è in corso, nonché che il dispensario è in fase di ricostruzione”.

  • Scholz, importante che accordo vada avanti senza variazioni

    “E’ importante che l’accordo sull’esportazione del grano dall’Ucraina possa continuare senza variazioni”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. Scholz ha ringraziato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per “la mediazione e le attività svolte” in questo senso. “Discuteremo insieme per capire come possiamo garantire che il mondo resti unito a livello globale e che l’inviolabilità delle frontiere e la pace determinino l’unione delle nazioni, ma anche su come possiamo garantire che la terribile guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina non abbia conseguenze come l’insicurezza alimentare nel mondo e l’aumento dei prezzi. Ecco perché è così importante continuare a garantire che anche le esportazioni di cereali dall’Ucraina, ad esempio, possano continuare senza variazioni”, ha aggiunto il cancelliere tedesco.

  • Sanchez «invitato da Xi», il 30 e 31 sarà in Cina

    Xi Jinping ha invitato in Cina il premier spagnolo Pedro Sánchez. L’annuncio è arrivato nelle scorse ore dal ministro Félix Bolaños, che - ai microfoni di Cadena Ser, in vista della presidenza spagnola dell’Ue - ha confermato l’invito arrivato dal leader cinese e parlato della visita ufficiale prevista per il 30 e 31 marzo dopo i colloqui a Mosca di Xi con il capo del Cremlino, Vladimir Putin. Bolaños ha sottolineato che “la Cina ha un ruolo chiave riguardo la sua possibile mediazione nella guerra in Ucraina”. Secondo Bolaños, intervistato anche da Tve, Sánchez (che a febbraio è stato a Kiev) e Xi parleranno della possibilità di un cessate il fuoco in Ucraina. Per il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, per la fine del conflitto in Ucraina “non è necessario alcun piano”, ma che la Russia “ordini” il ritiro alle sue forze. Così il ministro ha espresso l’auspicio che “questo ruolo e l’influenza, anche personale”, che Xi ha “su Putin e sulla Russia” servano “affinché torni al più presto la pace” in Ucraina.

  • Meloni, posizioni Lega su Ucraina non mi preoccupano

    “No francamente non mi preoccupano. Al di là delle posizioni espresse per lavorare su una posizione alla quale tutti lavoriamo, ovvero la fine del conflitto, ho detto come la penso: non c’è nell’attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo” Lo ha detto la premier Giorgia Meloni arrivando al Consiglio europeo a Bruxelles e rispondendo ad una domanda sulle posizione della Lega sull’Ucraina.

  • Estonia, con Guterres parleremo di tribunale per aggressione

    “Oggi avremo un incontro con il segretario generale dell’Onu Guterres e parleremo di un tribunale per il crimine di aggressione perché il mandato d’arresto della Corte penale internazionale (Cpi) è un buon segno che nessun leader è immune, ma loro non possono perseguire il crimine di aggressione, questo deve venire dall’Onu”. Lo ha detto la premier dell’Estonia, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles.

    Ambasciatore ucraino in Italia: Non possiamo garantire che assistenza militare all'Ucraina rallenti
  • Cei, inquieta stallo in trattative diplomatiche

    La guerra in Ucraina “desta profonda inquietudine per la minaccia nucleare e per lo stallo nelle trattative diplomatiche che sembra allontanare sempre di più il tanto auspicato ‘cessate il fuoco'”. La preoccupazione arriva dal Vescovi italiani al termine del Consiglio episcopale permanente. Nell'anno in cui si celebra il 60° anniversario dell'Enciclica, Pacem in Terris, i Vescovi hanno condiviso “l'importanza di rilanciare la profezia di pace di Giovanni XXIII, a cominciare dal disarmo e dall'appello a rafforzare le istituzioni che sostengano e promuovano il dialogo a vari livelli”.

  • Istituto repubblicano internazionale, 82% ucraini vuole adesione a Nato

    Washington, 23 mar. (Adnkronos) - Gli ucraini sostengono l’adesione del Paese alla Nato: se un referendum dovesse tenersi oggi, l’82% dei cittadini vorrebbe l’Ucraina nell’Alleanza, secondo un sondaggio del Centro di analisi e ricerca sociologica dell’Istituto repubblicano internazionale (Iri), organizzazione apartitica e non governativa americana. Si tratta di un aumento del 10% rispetto al sondaggio di giugno 2022 e di un aumento del 23% rispetto ai dati di aprile 2022, secondo lo studio. Inoltre, secondo i risultati del sondaggio, il 97% degli ucraini crede nella vittoria nella guerra che la Russia ha iniziato contro l’Ucraina, e il 74% crede che l’Ucraina manterrà tutti i territori all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale, definiti nel 1991. “Non solo Vladimir Putin non è riuscito a superare la determinazione degli ucraini, ma ha aumentato il sostegno all’Ucraina per vincere la guerra senza alcuna concessione territoriale”, ha affermato Stephen Nix, direttore senior della divisione Eurasia dell’Iri. Gli ucraini credono anche che la Russia dovrebbe pagare per qualsiasi ricostruzione postbellica. L’89% ha affermato che i beni o i pagamenti russi dovrebbero finanziare le infrastrutture danneggiate. “Gli ucraini sono fermamente convinti che la Russia dovrebbe pagare per i danni che hanno causato”, ha detto Nix “Sono anche fiduciosi che i loro concittadini e le autorità locali prenderanno le migliori decisioni su come ricostruire le loro città e paesi dopo la fine della guerra”.

  • Gb, Mosca mira a riconquistare la città di Kupyansk

    Le forze russe mirano presumibilmente a riconquistare la città di Kupyansk, nella regione di Kharkiv (est), che è anche un hub logistico: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Dall’inizio di questo mese sono continuati pesanti combattimenti in alcune parti del settore Svatove-Kreminna della linea del fronte nel nord della regione di Lugansk, osserva il ministero nel suo rapporto pubblicato su Twitter. La Russia ha parzialmente ripreso il controllo delle immediate vicinanze della città di Kreminna, proseguono gli esperti di Londra, sottolineando che in alcuni punti le truppe di Mosca hanno “guadagnato fino a diversi chilometri”. A questo punto, “i comandanti russi stanno probabilmente cercando di espandere una zona di sicurezza a ovest delle linee di difesa preparate lungo le alture, integrando l’ostacolo naturale del fiume Oskil. È probabile che cerchino di riconquistare Kupiansk, un nodo logistico”. Dal punto di vista operativo, conclude il rapporto, l’obiettivo della Russia nel nord-est “rimane probabilmente difensivo: i comandanti probabilmente temono che questo sia uno dei settori in cui l’Ucraina potrebbe tentare importanti operazioni offensive”.

    Ucraina, a Londra conferenza sui crimini di guerra della Russia
  • Russia, Occidente non danneggerà nostre relazioni con Cina

    L’Occidente non riuscirà a interferire nei rapporti tra la Russia e la Cina, né a danneggiare ’’l’agenda positiva e costruttiva delle relazioni russo-cinesi’’. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, definendo ’’una provocazione politica’’ l’annuncio di consegna di munizioni a uranio impoverito a Kiev mentre il presidente cinese Xi Jinping era in visita a Mosca.

  • Medvedev, Kiev è parte della Russia, confini sono inventati

    “L’Ucraina fa parte della Russia in generale, siamo onesti”. È quanto ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in una lunga intervista ai media russi. “Ma per ragioni geopolitiche e per la storia di ciò che è accaduto, per molto tempo abbiamo sopportato il fatto di vivere in appartamenti diversi”, ha aggiunto Medvedev, “dobbiamo fare i conti con questi confini inventati, con territori che hanno sempre fatto parte dell’Impero russo”. “Quindi questi territori erano abitati dalla popolazione russa originaria e hanno sempre fatto parte della Russia nel senso stretto del termine”, ha ribadito Medvedev, come riporta Ria Novosti.

  • Kiev, missile russo su Avdiivka nella notte, 2 morti

    “Nel cuore della notte, i russi hanno bombardato Kramatorsk e la periferia della città: almeno tre case, una caldaia e garage sono stati danneggiati. Nella direzione di Donetsk, due persone sono morte ad Avdiivka. La città è stata colpita da un missile aereo”. Lo scrive in un messaggio su Telegram il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform.

  • Kiev, ieri sono stati respinti 83 attacchi russi

    Le forze ucraine hanno respinto ieri 83 attacchi russi e ne hanno lanciati 12 conro basi di Mosca nel Paese: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sul conflitto. Lo riporta il Kyiv Independent. Le truppe di Mosca, intanto, continuano a concentrare i loro sforzi nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Mariinka e Shakhtarsk, nella regione di Donetsk (est). Oltre alle basi russe in Ucraina, che sono state colpite con raid aerei, l’esercito di Kiev ha distrutto con missili e fuoco di artiglieria un posto di blocco russo, tre basi per truppe ed equipaggiamenti, un deposito di munizioni e un centro di comando per la guerra elettronica. Da parte sua, nelle ultime 24 ore la Russia ha lanciato contro l’Ucraina 48 raid aerei e 75 attacchi con sistemi di razzi a lancio multiplo, colpendo infrastrutture civili nelle regioni di Zhytomyr e Kiev. Le forze di Mosca hanno lanciato inoltre 21 droni Shahed-136 dalla regione di Bryansk (al confine con l’Ucraina e la Bielorussia), di cui 16 sono stati abbattuti.

    Guerra in Ucraina, ciò che resta di Bakhmut
  • Salgono a 9 i morti in attacco droni su regione Kiev

    Sono saliti a 9 i morti nell’attacco russo di droni che ieri ha colpito la regione di Kiev. Nella notte è stato ritrovato sotto le macerie del liceo professionale di Rzhyshchev il corpo senza vita della dirigente dell’istituto. Lo fa sapere il Servizio di emergenza statale, come riporta Unian.

  • Isw, l’offensiva russa a Bakhmut sta rallentando

    L’offensiva russa a Bakhmut, nell’Ucraina orientale, sta “rallentando” mentre aumenta il passo delle operazioni nella vicina Avdiivka: lo scrive l’Istituto per lo Studio della Guerra nel suo aggiornamento quotidiano sul conflitto. Lo riporta il Guardian. Sembra che le operazioni russe intorno a Bakhmut stiano “rallentando in presenza di notizie occidentali secondo cui le forze russe potrebbero tentare di lanciare offensive in altre direzioni”, scrive il centro studi statunitense. Le forze russe, prosegue, stanno aumentando il ritmo delle loro operazioni offensive intorno ad Avdiivka - che si trova a circa 55 chilometri a sud-ovest di Bakhmut -, con l’obiettivo di accerchiare la città. E gli esperti del centro studi non escludono che i russi lo stiano facendo a spese delle loro operazioni a Bakhmut e Vugledar (a circa 70 chilometri a sud-ovest di Avdiivka), dove l’offensiva sembra essere in fase di stallo. Anche il ministero della Difesa britannico, nel suo aggiornamento di intelligence di ieri, parlava fi una “possibilità realistica” che l’assalto russo a Bakhmut stia perdendo lo slancio limitato che aveva ottenuto, in parte poiché alcune unità sono state riallocate in altri settori.

  • Aiea, sicurezza centrale Zaporizhzhia resta precaria

    L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) è allarmata dalla continua disconnessione dell’ultima linea elettrica di riserva rimasta nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina. L’ultima linea elettrica di riserva da 330 kilovolt è stata danneggiata il 1° marzo ed è rimasta scollegata e in riparazione, ha dichiarato il capo dell’AIEA Rafael Grossi, aggiungendo che “la sicurezza nucleare della ZNPP rimane in uno stato precario”. Da quando è stato disconnesso, l’impianto fa affidamento sui generatori diesel di emergenza per il raffreddamento del reattore e altre funzioni essenziali di sicurezza e protezione nucleare, ha affermato Grossi. “Chiedo ancora una volta un impegno di tutte le parti per garantire la sicurezza nucleare e la protezione della centrale”.

  • Intelligence, Mosca a corto di tank, pensa a mezzi anni ’50

    (ANSA) - ROMA, 23 MAR - L’esercito russo potrebbe schierare al fronte carri armati risalenti agli anni ’50 per compensare le enormi perdite di mezzi corazzati subite dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina: lo scrive il Conflict Intelligence Team, un’organizzazione open source con sede a Tbilisi, come riporta il Kyiv Independent. Il centro studi ha reso noto che le forze russe hanno trasportato un carico di carri armati T-54/55 da un deposito di Primorye, nell’estremo sud-est del Paese, verso la Russia occidentale e si ipotizza che potrebbero dispiegare questi mezzi in Ucraina. Secondo Oryx, un’altra organizzazione di intelligence open-source che documenta le perdite russe in Ucraina, Mosca ha perso dall’inizio della guerra circa 1.871 carri armati. Anche l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) ritiene che le forze russe potrebbero ricorrere ai vecchi carri armati T-54/55 per prepararsi alle previste controffensive meccanizzate ucraine, commentando che le perdite di veicoli corazzati subite finora da Mosca “attualmente limitano” la capacità dell’esercito russo di condurre un’efficace guerra di manovra meccanizzata. I carri armati T-54 e T-55 furono introdotti negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e dalla fine degli anni ’50, il T-54 divenne il carro armato principale delle unità corazzate dell’esercito sovietico. (ANSA).

  • Medvedev, certi Paesi capiscono solo il linguaggio della forza

    Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev si è detto convinto che alcuni Paesi “capiscano solo il linguaggio della forza”. “Non ha senso negoziare con alcuni Paesi, blocchi o associazioni di nazioni - ha detto Medvedev in un’intervista con i media russi, tra cui la Tass - poiché capiscono solo il linguaggio della forza”.

  • Medvedev, arresto Putin equivarrebbe a dichiarazione di guerra

    Un arresto del presidente russo all’estero ai sensi del mandato della Corte penale internazionale (Cpi) diventerebbe un casus belli, ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, rispondendo questa mattina a domande dei giornalisti e degli utenti dei social media, secondo quanto riporta la Tass. “Immaginiamo - ovviamente, questa è una situazione che non si verificherà mai, sì - ma immaginiamo che accada effettivamente. Un presidente in carica di una potenza nucleare viene, per esempio, in Germania, e viene arrestato. Cosa sarebbe questo? Una dichiarazione di guerra contro la Federazione Russa! In questo caso, tutti i nostri mezzi volerebbero al Bundestag, all’ufficio del Cancelliere e così via”. Commentando le parole del ministro federale tedesco della Giustizia Marco Buschmann secondo cui Berlino dovrà attuare la sentenza della Corte penale internazionale e arrestare il leader russo, se dovesse entrare in territorio tedesco, Medvedev ha osservato: “Si rende conto che sarebbe un casus belli, una dichiarazione di guerra? O non ha fatto i compiti?”, ha concluso.

  • Amb.russo in Usa, ’Occidente porta umanità ad Armageddon’

    “I Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno deciso di portare l’umanità sull’orlo di un Armageddon nucleare”: lo ha detto a Washington, secondo la Tass, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, rispondendo alle dichiarazioni di alti funzionari statunitensi secondo cui le munizioni all’uranio impoverito sarebbero armi utilizzate da decenni e non presenterebbero alcun rischio elevato. “Commentare questo tipo di assurdità è davvero difficile. Le autorità statunitensi hanno raggiunto un nuovo minimo con le loro dichiarazioni irresponsabili”, ha detto Antonov.

    Missili russi sull'Ucraina, Kharkiv senza acqua e riscaldamento
  • Esercito Mosca, eliminato equipaggio ucraino controllo droni

    Le truppe russe hanno individuato e ucciso, utilizzando armamenti APC-82, un equipaggio di operatori di droni ucraini che si stava riparando in una casa unifamiliare vicino a Donetsk: lo ha detto alla Tass Ivan Bigma, portavoce del gruppo tattico Sud. “Equipaggi di portaerei corazzati APC-82 di un reggimento motorizzato, nel corso di operazioni offensive unite nell’insediamento di Maryinka vicino a Donetsk, hanno rilevato un luogo in cui i militari ucraini hanno lanciato e azionato veicoli aerei senza pilota. I nazionalisti hanno usato un’abitazione monofamiliare a due piani come copertura. L’equipaggio degli operatori di veicoli aerei senza equipaggio è stato distrutto con gli armamenti standard degli APC”, ha aggiunto.

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