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Ambiente e città, partono le gare di appalto per il progetto Climaborough

Dal 3 al 19 luglio, Pmi e startup potranno inviare i progetti e le soluzioni per tagliare a CO2 nelle città. Le soluzioni finanziate da Horizon Europe

di Niccolò Gramigni

(LightRocket via Getty Images)

3' di lettura

È ad una svolta il progetto europeo Climaborough, finanziato dal programma di ricerca Horizon Europe (bando Horizon-Miss-2021) con un contributo di circa 11 milioni di euro: il progetto, che coinvolge 28 partner di 15 Paesi europei ed ha come coordinatore Anci Toscana, è nato per promuovere soluzioni innovative a basso costo nella gestione dei rifiuti, l’energia verde e la mobilità sostenibile. E per affrontare le sfide climatiche e ambientali delle nostre città con il coinvolgimento attivo dei cittadini. Tutto ciò per arrivare al meglio all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, come richiesto dall’Unione europea.

La svolta

La svolta è rappresentata dal fatto che sono partite le consultazioni di mercato, come prevede la normativa europea sugli appalti pubblici: si tratta in buona sostanza di workshop aperti e registrati in modo da garantire la massima trasparenza e parità di trattamento tra tutti i soggetti interessati.

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Le consultazioni partiranno il 3 luglio e si concluderanno il 19 luglio. I partecipanti – da Pmi a startup fino a enti di ricerca pubblico-privati – potranno inviare informazioni più dettagliate su eventuali soluzioni già esistenti sul mercato o sviluppate, dando una spinta a fronteggiare le sfide ambientali e climatiche. Successivamente verrà aperto un bando dove le proposte potranno essere acquisite dai Comuni coinvolti.

La priorità è favorire soluzioni in grado di ridurre le emissioni CO2 nelle città che consumano il 65% dell’energia. Per partecipare alle consultazioni di mercato è necessaria la registrazione preventiva tramite la piattaforma Eventbrite.

La procedura di appalto pubblico

Sono otto le città coinvolte in Climaborough e che dunque parteciperanno anche alle consultazioni: Torino (Italia), Atene e Ioannina (Grecia), Differdange (Lussemburgo), Grenoble (Francia), Sofia (Bulgaria), Cascais (Portogallo) e Maribor (Slovenia).

Oltre a queste città per l’Italia rientrano nel progetto anche il Politecnico di Milano, il Comune di Torino, la Fondazione Links-Leading innovation & Knowledge for society e Urban Lab entrambi con sede a Torino.

Come ha spiegato Besnik Mehmeti, uno dei coordinatori del progetto alla fine delle consultazioni «il passo successivo sarà la pubblicazione a settembre del bando di gara con il quale inviteremo aziende, startup e centri di ricerca a lavorare insieme alle otto città per prototipare delle soluzioni innovative alle sfide ambientali, mettendo a disposizione 2,3 milioni di euro».

La procedura di appalto pubblico sarà gestita da Anci Toscana per selezionare 16 fornitori di servizi sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo secondo le regole europee degli appalti: i criteri di selezione, è stato spiegato, si baseranno sulle sfide specifiche e sui bisogni predefiniti da ciascun Comune. La pubblicazione dell’avviso di gara avverrà nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

L’esempio di Torino

Il progetto europeo Climaborough si basa su tre principi cardine: facilitare soluzioni innovative per ricatturare le emissioni di CO2 (il cosiddetto “Climate Sandbox”), promuovere una diffusione capillare di innovazioni sostenibili contro la minaccia climatica attraverso il coinvolgimento di startup e enti locali (“ClimHub”) e raccogliere dati relativi al clima sviluppando poi soluzioni personalizzate (“Climate Service”).

In Italia la città di Torino il 6 luglio lancerà, all’interno del progetto, una sfida legata alla gestione dei rifiuti e alla circolarità: l’obiettivo è ridurre la quantità di rifiuti non differenziati e non raccolti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e da prodotti tessili. E, al tempo stesso, si vuole valorizzare e connettere iniziative e opportunità circolari e sostenibili sul territorio. La sfida italiana è già stata condivisa dai Comuni di Cascais e Maribor, che stanno seguendo il modello di Torino: Torino mapperà le pratiche sostenibili già in corso in modo poi da diffondere i risultati.

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