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America Graffiti punta a 100 ristoranti e 100 milioni di fatturato

di Ilaria Vesentini

2' di lettura

Non ha ancora compiuto i dieci anni di vita, che festeggerà l’anno prossimo, ma già si prepara a tagliare il traguardo dei 100 locali in Italia e dei 100 milioni di euro di fatturato. Per poi puntare sullo sviluppo oltreconfine. Protagonista è America Graffiti, la catena di ristoranti fast food che contrariamente al brand e allo stile rockabilly è 100% made in Italy, nata a Forlì dalla passione di un cuoco romagnolo per i favolosi anni 50 americani e dalla capacità del fratello (anima commerciale) di trasformare il primo ristorante a conduzione familiare in un progetto di franchising e aperture dirette che conta già 65 locali nel Centro-Nord Italia.

Con un fatturato che raggiungerà quest’anno gli 80 milioni di euro con oltre 1.200 dipendenti al lavoro.

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«Il nostro segreto? Siamo riusciti a italianizzare il food style americano, puntando su locali di design che replicano le tipiche tavole calde oltreoceano con un’atmosfera divertente, personale in costume e menu vari e veloci che partono dalla cucina della route 66 preparati con materie prime di qualità che selezioniamo da aziende certificate (la carne dai migliori macelli in Argentina e Irlanda) e acquistiamo centralmente per tutti i locali, abbinando anche a ricette più salutiste con proposte vegane, vegetariane, senza glutine», spiega Fabio La Corte, amministratore delegato di America Graffiti, fratello senior di Riccardo, il cuoco dal cuore rock’n’roll.

Con un investimento di 1,5 milioni di euro è stato inaugurato lo scorso dicembre a Forlì il nuovo quartier generale nell’intramontabile stile Usa anni ’50 di teste brillantinate e auto con le pinne e qui ha sede l’Academy di America Graffiti , il motore del progetto franchising partito nel 2010, due anni dopo il primo diner aperto a Forlì dal “big boss” (come è soprannominato per la stazza il fondatore e presidente Riccardo La Corte) assieme alla moglie e all’amico di sempre dei viaggi oltreoceano. Il 2015 è stato l’anno dell’accelerazione, con l’ingresso nel capitale dei due fondatori di Optima Mec3 – l’azienda riminese leader nella produzione di ingredienti per gelati – Giordano e Gian Maria Emendatori e l’avvio di aperture dirette nei centri nevralgici del Paese. «Oggi siamo presenti direttamente a Forlì, Reggio Emilia, Verona, Milano – precisa l’ad – e ora siamo in trattativa per aprire due locali a Roma e a Genova. Con la rete di franchising copriamo già tutto il Centro-Nord, vogliamo svilupparci al Sud. Stiamo finalizzando contratti di franchising sia in Sicilia sia in Calabria».

La bandierina dei 100 locali in Italia (tra i diner con servizio al tavolo e i fast food) e dei 2mila dipendenti è puntata nel 2018, «anno in cui vogliamo iniziare a investire sull’espansione all’estero – conclude l’ad – perché il format piace moltissimo anche in Europa. Stiamo esplorando alcune location tra l’Austria e la Baviera, dove pensiamo di aprire nella prima metà dell’anno, ma anche Slovenia e Croazia sono mercati potenzialmente interessanti e facilmente raggiungibili logisticamente». L’approvvigionamento centralizzato e la distribuzione degli stessi ingredienti selezionati da Forlì a tutti i locali affiliati grazie al contratto con Havi Logistics (big europeo nelle supply chain) è il punto di forza dell’insolito mix tra l’America ruggente e la Romagna buongustaia.

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