Il Mediterraneo della Giordania tra scoperte e la tolleranza tra popoli

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Amman dai sette colli, la Cittadella e la moda del caffè

I suoi sette colli e le vestigia della Cittadella le fanno meritare il soprannome di Roma del Medio Oriente. Amman è stata anche bizantina e omayyade. Salire al mattino presto al Tempio di Ercole per lasciarsi incantare dalle sue colonne, così come dal Palazzo del Governatore, dalle statuine e vasi conservati nel suo piccolo museo è l'incipit più suggestivo di un viaggio in Giordania. Da quassù, infatti, svetta la bandiera alta più di cento vent metri che garrisce sulle case e sulla cupola azzurra e le torri dei due minareti della moschea del re Abdullah I. Poi a piedi, si cammina in direzione del Teatro Romano capace di contenere ancora oggi 5 mila spettatori e del ninfeo accanto al quale si snoda il serpentone delle bancarelle del Suq dello zucchero in cui la frutta e verdura sembrano installazioni di arte contemporanea. Al ristorante Rakwet Arab si va per assaggiare i piatti cucinati dentro la terracotta che viene spaccata davanti agli occhi stupiti dei commensali, il formaggio Halloumi di pasta bianca e naturalmente l'humus, tra vecchie macchine da cucire Singer, telefoni e giradischi vintage, intorno a vetrine colme di libri. Anche il quartiere di Jabal Al Lweibdeh, in cui si trovano le ambasciate è assai alla moda grazie alla cultura del caffè, da provare alò cardamomo allo Zokak nei pressi di Piazza Parigi (si può soggiornare al Liv Weibdeh Hotel Suites e cenare sotto una grande tenda da Tawaheen al-Hawa).

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