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Amministrative, 6,3 milioni di italiani al voto: cosa c'è da sapere

Urne aperte domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Domenica il voto riguarda 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d’Aosta il 21

Al via le amministrative, 790 comuni al voto

3' di lettura

Apertura alle ore 7 di domenica dei seggi per le elezioni comunali che riguardano i cittadini di 790 comuni, di cui 195 a Statuto speciale (in Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d’Aosta il 21) per un totale di 6,3 milioni di votanti che dovranno eleggere il loro sindaco. Su 7.901 comuni italiani si vota quindi in 790, di cui 595 appartenenti a regioni a Statuto ordinario, pari al 75,3% e 195 appartenenti a regioni a Statuto speciale ovvero il 24,7%. Urne aperte domenica dalle 7.00 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Il centrodestra punta a strappare al Pd Brescia e Ancona. Il centrosinistra punta a riconquistare le ex roccaforti rosse toscane di Siena, Massa e Pisa.

Domenica 13 capoluoghi di provincia al voto

Complessivamente i capoluoghi di provincia alle urne sono 18, di cui uno capoluogo di regione, Ancona. Domenica il voto riguarda 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio (Trentino e Valle d’Aosta il 4 giugno, Sicilia e Sardegna l’11 e 12 giugno).

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Sette capoluoghi del centrodestra e cinque del centrosinistra

Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta, che si ripresenta. Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno è andato ai seggi rispetto alla precedente tornata.

Le alleanze Pd-M5s

Pd e M5S sono alleati in 3 capoluoghi (Pisa, Brindisi e Teramo). A Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinquestelle sono insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D’Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra. A Brindisi nè il centrodestra nè il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune - Alleanza Verdi Sinistra. Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega

Solo a Massa centrodestra diviso

La maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani - il primo nella storia della città - è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d’Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi. Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Ad Ancona - il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) - si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani.

Il caso Imperia

Curiosità ad Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato - per il centrosinistra - dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni). L’unico partito presente ovunque con una lista è il Pd, gli altri non sono presenti in almeno un comune.

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