Le sfide

Amministrative, i numeri dell'appuntamento elettorale del 3-4 ottobre

Sono oltre 1.300 i Comuni coinvolti (il 17% del totale, per quasi 12 milioni di elettori potenziali). Ma sono soprattutto le sfide nelle grandi metropoli Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna ad essere destinate ad avere un impatto nazionale

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3' di lettura

Sono state consegnate sabato 4 settembre in tutta Italia le liste dei candidati che si sfideranno alle amministrative del 3 e 4 ottobre per un posto nei consigli degli oltre 1.300 Comuni coinvolti (il 17% del totale, per quasi 12 milioni di elettori potenziali). Nelle principali città chiamate alle urne - Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna - spiccano i concorrenti civici, i volti noti dello sport e della tv, ma anche alcune liste riconducibili all’universo no vax. Per il ruolo di sindaco si sono presentati in 22 nella Capitale e in 13 nel capoluogo lombardo, mentre per le elezioni regionali in Calabria in lizza ci sono quattro papabili governatori.

Pd e M5s uniti solo a Napoli e Bologna

Sui 20 capoluoghi di provincia al voto otto hanno l'amministrazione uscente di centrodestra, sette di centrosinistra, tre dei cinque stelle e due vengono da esperienze civiche (tra cui Napoli, guidata dall'ex sindaco “arancione” Luigi de Magistris). Ma sono soprattutto le grandi metropoli Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna ad essere destinate ad avere un impatto nazionale, decidendo la sorte anche dei leader dei partiti. Il centrodestra si presenta sempre unito. Ma tra Lega, Fi e Fdi, nessuno ha deciso di esporsi in prima linea con propri rappresentanti e si è deciso di puntare solo su candidati civici. L’asse giallorosso al primo turno decolla solo a Bologna e Napoli (nelle altre realtà dovrà, eventualmente, consolidarsi in fase di ballottaggio). Pd e 5s corrono insieme in Calabria a supporto di Amalia Bruni che tuttavia viene insidiata da altri due candidati di area centrosinistra (Luigi de Magistris e l’ex governatore dem Mario Oliverio). Il centrodestra resta, invece, compatto a supporto di Roberto Occhiuto.

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Sfida a quattro a Roma

A Roma, non c'è stato nulla da fare: la sindaca uscente Virginia Raggi (M5S) non ha voluto fare un passo indietro per permettere a M5S e Pd di convergere su un candidato unitario. Così il Pd ha puntato sull'ex ministro dell'Economia del governo Conte 2 Roberto Gualtieri. Nella capitale le liste presentate sono complessivamente 39. La sindaca ricandidata Virginia Raggi ne schiera sei. Al suo fianco l’ex miss Italia Nadia Bengala e l’ex ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Con Roberto Gualtieri (7 liste) c’è Ubaldo Righetti, campione d’Italia con la Roma di Liedholm nel 1982/1983. L’ex calciatore troverà sull’altro versante una sua vecchia conoscenza: lo storico centrocampista giallorosso Antonio Di Carlo, al fianco di Enrico Michetti (centrodestra). L’avvocato ’tribuno’ può far conto anche sull’ex capitano biancoceleste Angelo Gregucci e sull’attore comico Pippo Franco. Quanto a Carlo Calenda ha puntato su una sola lista capeggiata da un’imprenditrice.

M5s corre da solo a Milano

Anche a Milano, malgrado i tentativi di far convergere il M5S sul sindaco uscente Giuseppe Sala - sostenuto da Pd, Iv e altre liste, e di recente passato ai Verdi europei - alla fine i pentastellati hanno presentato la loro candidata: la manager Layla Pavone. Beppe Sala, che ha al suo fianco ben otto liste e l’ex campione di ciclismo Gianni Bugno, dovrà vedersela con Luca Bernardo per il centrodestra. La capolista della Lega è la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca, quello di FdI è il giornalista Vittorio Feltri.

A Napoli incognita Bassolino

Quello che non è riuscito a Roma e Milano, è accaduto invece a Napoli: Gaetano Manfredi, ex ministro dell'Università nel Conte 2, ha ottenuto l'ok di Pd e M5S (nonché Iv). Ma qui nel centrosinistra la partita si complica con la discesa in campo dell'ex sindaco di centrosinistra Antonio Bassolino e di Alessandra Clemente, sostenuta dal primo cittadino uscente de Magistris. Il centrodestra ha invece puntato sul pm anticamorra Catello Maresca (voluto soprattutto da Salvini).

Diciannove liste a Bologna

Anche a Bologna è stato trovato l'accordo: dopo aver vinto le primarie del centrosinistra, Matteo Lepore (Pd), da dieci anni nella giunta del sindaco uscente Virginio Merola, ha ottenuto l'ok anche dal M5S (oltre che Iv). Mentre il centrodestra ha deciso di convergere su Fabio Battistini, imprenditore gradito soprattutto dalla Lega. Diciannove le liste presentate a Bologna, a sostegno degli otto candidati.

Pd e M5s divisi a Torino

Anche a Torino il centrodestra ha puntato su un imprenditore (e anche qui con lo sponsor forte Matteo Salvini) Paolo Damilano. Mentre nel centrosinistra sono falliti i tentativi di un accordo Pd-M5S. Eppure il passo indietro della sindaca uscente pentastellata Chiara Appendino sembrava poter aprire la strada ad una intesa. Invece il Pd ha candidato Stefano Lo Russo, capogruppo Pd in Consiglio comunale, dopo la vittoria alle primarie (sostenuto anche da Iv). Il M5S alla fine ha scelto Valentina Sganga, 35 anni, capogruppo . A Torino le liste sono 30 a sostegno di 13 candidati sindaco. Tra i candidati consiglieri nel centrosinistra c’è il musicista Max Casacci dei Subsonica.

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