Tour

Ammirando la stagione dei mandorli in fiore

Dal Lazio alla Sicilia, passando per Puglia e Sardegna, quattro tour per assistere allo spettacolo dei petali

di Luca Bergamin

La Valle dei Templi con mandorli fioriti

3' di lettura

Le temperature meno rigide rispetto al passato anticipano ogni anno di qualche giorno l'esplosione della fioritura dei mandorli. Recentemente, la loro coltivazione è tornata di moda, e così sono molte di più le aree nelle quali trovare mandorli in gran numero e dove, adesso che stanno fiorendo, godere lo spettacolo di una primavera che è già presente al centro e al sud della nostra penisola, isole comprese. Ecco quattro itinerari on the road tra i petali.

Nella Valle dei Templi si rinnova lo show bucolico tra vestigia ellenistiche e giardini di pomi

Templi di Agrigento

I mandorli stanno alla Sicilia come i ciliegi al Giappone. Per entrambi sono sinonimo di bellezza eterea, delicatezza effimera. Se c'è un posto sull'isola del Nobel per la letteratura Luigi Pirandello e dell'artista Renato Guttuso dove si può ammirarne la fioritura è la Valle dei Templi. Già in questi giorni, i primi timidi boccioli hanno schiuso il proprio cuore, di qui a poco dunque sarà tutto uno spettacolo di candore floreale che permeerà l'intera visita a queste vestigia doriche del sito archeologico agrigentino tutelato dall'Unesco tra i Patrìmoni dell'Umanità. Passeggiare ammirando gli undici templi ellenistici per poi scattarsi una fotografia sotto gli alberi di mandorlo rappresenta la prima cartolina della primavera. Oltre ad ammirare il Tempio della Concordia, quello dedicato al culto di Zeus e della sua sposa Giunone, si può tendere l'olfatto all'interno del Giardino della Kolymbethra al quale il Fai dedica le sue amorevoli cure: questo luogo di delizie mediterranee e tanti agrumeti dove si trovava anticamente anche una vasca per i cigni e gli uccelli, profuma di zagare e naturalmente custodisce alberi di mandorlo tra grotte e ipogei.

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A Toritto nelle Alte Murge dove i fiori sbocciano tra masserie cinquecentesche e claustri

Il borgo di Toritto

Le Murge sembrano un territorio all'apparenza aspro, spazzato dai venti freddi in questa stagione dell'anno. Invece, anche qui, la mandorla costituisce una ricchezza botanica e agroalimentare. Specialmente nel borgo di Toritto, che esporta i frutti di questi alberi, presidio Slow Food, in tutta Italia e anche all'estero: la sua mandorla, infatti, è inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Un viaggio in queste campagne significa imbattersi in castelli dall'architettura normanna come quello Della Tolfa, poter soggiornare e gustare i piatti tipici in masserie cinquecentesche circondate appunto da mandorli, come la storica Masseria Pilapalucci che emerge dai tratturi con la sua struttura in pietra capace di resistere a secoli di attacchi di pirati e briganti. E poi vicino c'è Altamura così suoi claustri ove affacciano abitazioni che si sono sovrapposte nel corso dei secoli, col pane e le focacce da assaggiare nei forni di Santa Chiara e Santa Caterina in cui si cuoce sin dalle prime ore del mattino riscaldando così la trama di vicoli intorno alla Cattedrale di Santa Maria Assunta dall'ipnotico rosone.

Il paesaggio delle Murge

A Sinnai in Sardegna lo spettacolo dei petali rende candido il paesaggio e le strade in selciato

Cestini tradizionali di Sinnai

In passato erano molti di più gli esemplari di mandorlo che ricoprivano di bianco e di rosa il paesaggio intorno a Sinnai, vivace e vasto Comune della Città Metropolitana di Cagliari dove ancora oggi i frutti verranno comunque e copiosamente raccolti nei prossimi mesi. Questo borgo è celeberrimo in Sardegna per la produzione anche di cestini, chiamati su strexu 'e fenu, che si caratterizzano perché vengono realizzati impiegando il giunco e il fieno. Molto bello è il centro storico con le sue strade, talune ancora in selciato, dove ancora sorgono case tradizionali in stile campidanese a corte. Vanno visitati anche la Chiesa di Santa Barbara e il Museo Civico archeologico con la sua Pinacoteca e spazi dedicati alle arti figurative. Un itinerario on tre road permette di scoprire numerose vestigia nuragiche sino a Maracalagonis, altro piccolo centro punteggiato dai mandorli in fiore.

Il Lazio è la nuova meta per i cacciatori di flowerselfie tra Canino e Montalto di Castro

Cascate nel territorio intorno a Canino nel Lazio

Anche il Lazio negli ultimi anni è diventata terra di mandorli in fiore. Soprattutto il paesaggio dei borghi di Canino e Montalto di Castro si è trasformato in un lenzuolo di tenui fioriture in virtù della vasta piantumazione in oltre centocinquanta ettari di terreni. Questi recenti arrivi hanno reso addirittura più pittorico un mosaico di bellezze che vanta come tasselli la Maremma laziale, la cittadina etrusca di Vulci col suo parco archeologico, le vestigia di Castro al confine con la Toscana. Inoltre questo paese abitato da poco più di duemila cinquecento anime si trova anche in prossimità del Lago di Bolsena e quasi alle pendici del Monte Amiata, ed è lambito da torrenti e fiumi. Meta di escursioni sono anche i sentieri che si inerpicano sui Monti di Canino e attraversano l’Alta Valle del Timone.

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