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Amplifon maglia rosa sul Ftse Mib, per analisti titolo solido e difensivo

Gli esperti ritengono che il rallentamento del quarto trimestre 2022 fosse previsto. Per il 2023 la posizione del gruppo dovrebbe premiarlo nonostante l'atteso calo dei consumi

di Chiara Di Cristofaro

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta di acquisti per Amplifon a Piazza Affari, con gli analisti che scommettono sulla solidità del gruppo per i prossimi mesi. Secondo gli analisti di Intermonte, il rallentamento dell'ultimo trimestre del 2022 era previsto e per una maggiore visibilità sull'outlook 2023 bisogna aspettare marzo/aprile. Pur confermando il neutral sul titolo, la Sim alza così il target price a 28 euro da 20. Dopo una fine del 2022 volatile, dicono gli esperti in un report uscito oggi, la visibilità sul 2023 resta bassa con la mancanza di target numerici, anche se ci sono le indicazioni per una solida crescita dei ricavi in gennaio/febbraio.

Il rating è confermato, «mettendo in conto un trend di mercato più soft nel 2023 e un probabile calo delle spese per consumi, con l'inflazione che pesa sulle pensioni e sui salari». D'altro canto, Amplifon «si distingue come un nome difensivo di qualità in un mercato strutturalmente in crescita (e relativamente al riparo), meno sensibile ai venti geopolitici (limitata esposizione a Russia/Ucraina), mentre la strategia a medio termine appare particolarmente d'aiuto», dicono gli analisti. In particolare, citano «il rafforzamento della posizione di leadership nel vivace mercato degli apparecchi acustici, che rende Amplifon ben posizionata per beneficiare della sua strategia centrata sul cliente e dei vantaggi competitivi chiave (forza del brand, diversificazione geografica, solido profilo finanziario, risultati del management), sostenuta da un trend stabile in termini di aumento dell'età media della popolazione e di penetrazione nel mercato».

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Per Equita, rating hold con target a 29 euro, «le indicazioni della call sono state di supporto, nonostante la debole velocità di uscita dal 2022, ma richiedono qualche conferma visto che gennaio e febbraio sono mesi molto leggeri». Incorporando «un mercato circa flat, qualche spazio di outperformance sui volumi, impatto prezzi e contributo small M&A, vediamo la nostra crescita dei ricavi a cambi costanti vicina al 6% ragionevole». Il rapporto vendite/ebitda 2023-24 quindi è sostanzialmente confermato.

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