Anac, nel 2017 appalti per 139 mld. Cantone: «Regole chiare ma no a retromarcia»
di Nicola Barone
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Nel 2017 il valore complessivo degli appalti di importo pari o superiore a 40.000 euro si è attestato attorno ai 139 miliardi di euro, il massimo dal 2013. Si registra un aumento dei valori del mercato del 36,2% rispetto al 2016 e del 13,8% rispetto al picco precedente del 2015. È quanto emerge dalla relazione Anac, che rileva come dopo l'anno di stasi dovuto all'entrata in vigore nell'aprile 2016 del nuovo
Codice degli appalti, ci sia stato un aumento in tutti i settori sia del numero delle procedure di affidamento sia del loro valore.
Il settore più in espansione è stato quello delle forniture che fa registrare un aumento del valore complessivo di ben il 64% rispetto al precedente anno e del 45,2% rispetto al precedente picco (avutosi nel 2015 e pari a circa 38,9 miliardi di euro) del quinquennio 2013-2017. Il settore dei servizi (pari a circa 59,3 miliardi di euro) è cresciuto del 26,2% rispetto al precedente anno, raggiungendo quasi il massimo delle serie storica avutosi nell'anno 2015 e pari a circa 59,4 miliardi di euro. Un leggero aumento anche per il settore lavori (circa 23,1 miliardi di euro), che aumenta del 12,5% rispetto al precedente anno, ma comunque rimanendo sempre in contrazione del 16,1% rispetto al massimo della serie registratosi nel 2014 e pari a circa 27,1 miliardi di euro.
Cantone: su appalti regole chiare ma no a retromarcia
La materia degli appalti «ha certamente bisogno di scelte chiare da parte del nuovo legislatore» e «il rilancio del sistema dei lavori pubblici necessita non solo di regole semplici e comprensibili, ma anche stabili, per consentire alla burocrazia il tempo di digerirle per applicarle in modo corretto», annota il presidente dell’organismo Raffaele Cantone. Ma «una completa retromarcia rischierebbe di creare un'ulteriore fase di fibrillazione con una (nuova) crisi del settore dalla quale, sia pure a fatica, si sta lentamente uscendo».
«No a nuovi poteri, impegno fino al 2020»
«Non riteniamo che l'Autorità debba essere destinataria di nuovi poteri e funzioni ma che sia piuttosto messa in condizioni di poter svolgere quelle attribuite». Per Cantone l’impegno è di continuare «a lavorare con il massimo impegno fino al 2020, quando questo Consiglio terminerà il suo mandato, per far sì che la prevenzione si imponga, diventando un indispensabile strumento di efficienza del sistema e non un intralcio burocratico». «Abbiamo avviato - ha ricordato Cantone - una politica di nuove assunzioni, pubblicando con non poche difficoltà un bando di concorso per 35 funzionari, che ha riscosso un grande successo, con la partecipazione di oltre 12.000 laureati. Dobbiamo, tuttavia, proseguire su questa strada per continuare a rafforzare l'organico, tramite l'immissione di giovani».
Conte: massima attenzione sul Codice degli appalti
L'Autorità anticorruzione «è strumento che riteniamo come governo molto utile sul piano della prevenzione e del contrasto alla corruzione» e nella sua relazione emerge un dato «significativo», ovvero « il riconoscimento che il Codice degli appalti del 2016 che è in via di attuazione (come avete visto ci sono ancora tante linee guida, tanti decreti alcuni dei quali sono in corso di implementazione) richiede interventi regolatori, di messa a punto», dice Conte commentando la relazione dell'Anac . Quindi «dovremo valutare. Su questo fronte l'attenzione del governo è massima». Inoltre, aggiunge Conte, «mi sembra utile il richiamo alla necessità di un intervento regolatorio che vada a contrastare e prevenire la corruzione in quelle zone opache dove si annida l'operato delle lobby e delle fondazioni collegate alla politica. È questo uno dei segnali interessanti che ho ricavato da questa relazione».
Nel 2017 pervenute oltre 5mila segnalazioni
Sono pervenute in un anno all'Anac oltre 5.190 segnalazioni concernenti appalti di lavori, servizi e forniture, con un ulteriore incremento rispetto ai 4.372 del 2016. Nel dettaglio, per il settore dei lavori, risultano pervenuti circa 1.700 esposti e aperte 500 istruttorie; per il settore dei servizi e delle forniture, sono pervenute 3.490 segnalazioni con 585 istruttorie aperte. Questi i dati riportati dalla relazione annuale sull'attività annuale dell'Autorità, per quanto riguarda l'attività di vigilanza.
Su sisma e giubileo maggior numero di verifiche
Ricostruzione post-sisma e giubileo della misericordia rappresentano i due ambiti che hanno comportato il maggior numero di controlli effettuati dall'Anac attraverso l'Unità operativa speciale composta da militari della Guardia di finanza. Per quanto riguarda i lavori nel 'cratere' del sisma, la Uos ha verificato 65 atti di gara, per un controvalore pari a circa 76 milioni di euro. L'Autorità ha formulato rilievi sulla documentazione nel 60% dei casi e, nella quasi totalità di questi, la centrale di committenza ha aderito rettificando di conseguenza gli atti. I pareri formulati per il Giubileo straordinario sono stati 35, a fronte di complessivi 13 milioni di euro nella disponibilità di Roma Capitale. Le osservazioni si fermano sotto al 50% degli atti trasmessi in bozza. L'aderenza ai rilievi si attesta invece al 75%. «Il quadro complessivo - segnala l’Anac - evidenzia un lavoro della Uos intenso (121 pareri), efficiente (tre giorni e mezzo di media per esprimere il proprio parere), delicato (quasi 115 milioni di euro di controvalore di tutte le procedure monitorate), concretamente riconosciuto e condiviso dagli enti vigilati (aderenza ai pareri 83% per cento delle volte)».
Crescita sostenuta del whistleblowing
In crescita «esponenziale» le segnalazioni “whistleblowing” inviate all'Anac, ossia le comunicazioni dei dipendenti relative a possibili irregolarità, illeciti o condotte corruttive. Dai 16 protocolli aperti nel 2014 che generarono l'apertura di 3 fascicoli, si è passati a 200 protocolli nel 2015 con 125 fascicoli; 252 protocolli nel 2016 con 174 fascicoli e 893 protocolli nel 2016 e 364 fascicoli. A febbraio e marzo 2018 sono pervenute 113 segnalazioni su piattaforma informatica, che garantisce il trasferimento di dati in maniera riservata.
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